14 aprile 1957: muore il pilota Gigi Olivari
Una data, un luogo e un nome: 14 aprile 1957, Modica e Gigi Olivari. Un pilota di rango, un uomo che aveva già scritto pagine indelebili di storia automobilistica. La sua ultima corsa, però, fu durante il Giro di Sicilia, sulla strada Modica-Pozzallo. A bordo di una Maserati correva veloce ed era tra i favoriti, ma quel rettilineo poco prima di Beneventano gli fu fatale. Forse un guasto al motore, forse un effetto ottico oppure la velocità elevata, causarono un pauroso incidente che resta ancora oggi nella memoria dei siciliani di questo lembo di terra della provincia di Ragusa. Olivari restò imprigionato nell’autovettura che prese fuoco. Tantissimi i testimoni del grave incidente che ancora oggi ricordano la tragedia. Olivari era al volante della sua Maserati numero 333 e urtò il ciglio della strada durante una curva a tutta velocità. L’auto si schiantò al suolo dopo un pauroso volo, prendendo fuoco.
Ancora oggi un monumento, eretto dall’Automobil Club di Ragusa, ne ricorda il giorno e la tragedia. E’ il Club Fiat 500 “Vittorio Brambilla”, al quale è stata affidata la cura della stele e del mausoleo, che ogni anno ricorda l’uomo e il pilota.
Tutti gli automobilisti che quotidianamente passano dalla strada provinciale non possono fare a meno di fare memoria di chi come Gigi Olivari ha dato la vita per una passione e per uno sport.
Quel 17° Giro di Sicilia si era rivelato entusiasmante fin dall’inizio e la tragedia del pilota sardo funestò la corsa che per la prima volta nella sua storia premiò un’auto Gran Turismo che riuscì a lasciarsi alle spalle tutte le Sport. Un’impresa che fece il pilota belga Olivier Gendebien (nella foto sotto mentre affronta una curva con la sua Ferrari GT 250) mentre Piero Taruffi, su Maserati, si classificò secondo.
Il 1957 fu l’anno dell’attraversamento degli abitati di Modica e Ragusa e proprio in quel percorso avvenne il fatale incidente a uno tra i più generosi e bravi piloti italiani