14 gennaio 1940: decifrati i codici Enigma
Il 14 gennaio 1940 venivano decifrati i codici segreti del “sistema Enigma” usato dai tedeschi per trasmettere informazioni e non farsi intercettare. Su questo strumento, simile a una macchina per scrivere si è scritto e detto tanto. Sono stati realizzati film e documentari e pubblicati libri e spy story. L’utilizzo militare da parte della Marina tedesca incise sulle sorti del secondo conflitto mondiale. Ma la scoperta dei suoi codici da parte degli Alleati contribuì a cambiare le sorti dell’Europa.
Nella guerra segreta dei codici cifrati nel secondo conflitto mondiale, il 12 giugno 1940 segna una data storica per quella che, dopo anni di segretezza su disposizione del Governo inglese, è diventata nota come Ultra Secret. Si registrò allora la decrittazione di un messaggio della Luftwaffe che diceva «Knickebein Kleve ist auf punkt funf drei grad zwei vier minuten nord und eins grad west eingerichtet », ossia “fascio gamba-piegata di Kleve è diretto sul punto con coordinate 53 gradi 24 primi nord e 1 grado ovest”. Il merito fu del gruppo di matematici e crittografi, tra i quali Alan Turing, riuniti dalla Royal Air Force nella Stazione X di Bletchley Park, a 75 chilometri da Londra. L’intercettazione riguardava la conversazione tra due tedeschi che parlavano dell’utilizzo di un fascio di onde radio capace di orientare i bombardieri nazisti sugli obiettivi nemici. Nacque così il mito di Ultra anche se dal maggio del 1940, durante l’invasione della Francia, i britannici erano già in grado di “leggere” diversi messaggi della Luftwaffe. Quello del 12 giugno 1940 fu diverso. Si trattava di un intercettato senza l’aggiunta di alcuna chiave di Enigmae ogni carattere era chiaro. Insomma, non era un messaggio cifrato, ma la prima evidenza concreta circa la radioguida avversaria. A quel 12 giugno 1940 si arrivò a partire dalla decisione di Hans-Thilo Schmidt, un impiegato che aveva accesso alla macchina Enigma militare, di fornire ai francesi due documenti denominati Gebrauchsanweisung für die Chiffriermaschine Enigma e Schlüsselanleitung für die Chiffriermaschine Enigma. Erano i manuali dell’Enigma meccanica di tipo commerciale in servizio presso le forze armate germaniche fino al 1938. Costava trentamila marchi e molte imprese la utilizzavano. I polacchi, convinti che la Germania qualora fosse entrata in guerra avrebbe senza dubbio invaso la Polonia, si misero al lavoro con i più bravi accademici dell’Univer-sità Poznan – come Marian Rejewski, Jerzy Rózycki e Henryk Zygalski – progettando una macchina chiamata “bomba”, per via del ticchettio simile al timer di una bomba a orologeria, e decifrando Enigma dopo aver individuato un limite del sistema. L’invasione della Polonia nel 1939 però fermò tutto. Alan Turing riprogettò la “bomba” e le chiavi tedesche furono forzate, dando come prodotto il testo in chiaro. Poi la storia fece il suo corso e Ultra diventò un mito.
In realtà, come spiega lo storico navale Enrico Cernuschi in base alle sue ricerche negli archivi riservati della Royal Navy e della Marina Militare pubblicate nel suo libro Ultra. La fine di un mito. La guerra dei codici tra gli inglesi e le Marine italiane (1934-1945) edito da Mursia, «Ultra diede il suo contributo, ma non tale da apparire né maggioritario né decisivo». È il caso degli scontri navali nel Mediterraneo tra il 1940 e il 1945 tra gli inglesi e gli italiani. «Ultra non fu determinante e gli inglesi durante la guerra intercettarono solo una minima parte dei messaggi della Marina italiana », spiega Cernuschi dopo aver analizzato trentasettemila messaggi decrittati dagli inglesi custoditi a Kew Garden nel Surrey – dove ha sede il Tna, l’Archivio di Stato inglese –, il 95 per cento dei quali decrittati e archiviati come Ultra, ma di origine tedesca e provenienti dalle famose macchine Enigma. Il Servizio Informazioni della Marina, grazie all’asso dei decrittatori, l’allora capitano di corvetta e poi ammiraglio Luigi Donini, arrivò a segnalare buona parte degli attacchi inglesi al naviglio nel Mediterraneo diretto nel Nordafrica, dando tempo ai convogli di modificare la rotta, salvare vite umane e non subire danni. «In pratica siamo passati dalla prima generazione di studi sull’organizzazione interforze inglese di decrittazione nota come Ultra alla seconda. Il tono entusiastico e autoreferenziale inglese, supportato solo da relazioni post 1945 e memorie tipo miles gloriosus, è così controbilanciato, oggi, da studi scientifici fondati sui documenti dell’epoca dell’una e dell’altra parte e su conoscenze non abborracciate, ma professionali, di criptologia. Il quadro che emerge è molto lusinghiero per la Marina italiana del 1940 1945 – dice Cernuschi –: possiamo parlare di un pareggio quantitativo tra inglesi e italiani di trentaseimila messaggi letti a testa, di un successo qualitativo in termini di tempi medi di decrittazione sui dieci-quindici minuti a fronte di dieci ore e passa avversarie e di uno organizzativo: quattrocento dei nostri, tra uomini e donne, contro oltre diecimila degli avversari». (V. Grienti, Codice Enigma: mito da sfatare?, Avvenire del 4 giugno 2015)
Tra i libri che hanno appassionato tantissimi lettori quello di Richard Harris dal titolo “Enigma” (1995) ha avuto un enorme successo. E’ la storia di un giovane e geniale matematico é in corsa contro il tempo per riuscire a decriptare i codici segreti tedeschi che nascondono micidiali piani di distruzione. Un romanzo di spionaggio ambientato nella Seconda guerra mondiale, giudicato “tra i più belli degli ultimi anni” dal “Times”. Nel febbraio del 1943 Tom Jericho, brillante matematico e criptoanalista inglese, ha un esaurimento nervoso a seguito dell’eccessivo stress mentale e fisico causatogli dal suo lavoro. Jericho lavora a Bletchley Park, in una base militare top-secret per decifrare i codici segreti utilizzati dall’esercito tedesco e che vengono ideati da una potente macchina, Enigma. Viene però richiamato urgentemente al lavoro dopo che i nazisti cambiano il codice Enigma e minacciano di attaccare un convoglio alleato in rotta verso l’Inghilterra che trasporta oltre diecimila persone. I suoi sforzi per cifrare i codici si affiancano a quelli per ritrovare la sua amata Claire, scomparsa poco dopo il suo ritorno al campo. Aiutato dalla coinquilina di Claire, riuscirà infine a sapere cosa è stato della ragazza ma solo dopo aver smascherato un traditore a Bletchley. La trasposizione cinematografia è l’omonimo film.
Andrew Hodges invece è l’autore del libro “Alan Turing, storia di un Enigma” (Bollati Boringhieri, 2014). Nato a Londra nel 1912, considerato tra i padri della moderna informatica – spiegò la natura e i limiti teorici delle macchine logiche prima che fosse costruito un solo computer – fu un matematico fuori dal comune. Durante la Seconda guerra mondiale mise le sue straordinarie capacità al servizio dell’Inghilterra, entrando a far parte di Bletchley Park, la località top secret della principale unità di crittoanalisi del Regno Unito, e contribuì in modo decisivo alla decifrazione di Enigma, la complessa macchina messa a punto dai tedeschi per criptare le proprie comunicazioni, ribaltando così le sorti del conflitto. Ma la sua fu anche una vita tormentata. Perseguitato per la sua omosessualità, fu condannato alla castrazione chimica. Umiliato, a soli 41 anni, si suicidò in circostanze misteriose morsicando una mela avvelenata con cianuro. Nel 2013, dopo oltre sessant’anni dalla sua morte, la Regina Elisabetta gli ha «concesso» l’assoluzione reale. Con la verve di una spy story, la biografia di Andrew Hodges, la più completa e accurata mai scritta, ci restituisce l’ambiente e il clima culturale del periodo storico in cui Turing è nato e si è formato, le sue brillanti idee in campo matematico e scientifico, e ci fa conoscere il lato umano e personale di un genio inquieto.
Interessante libro è poi quello dello storico navalista Alberto Santoni dal titolo “Il vero traditore” (Mursia, 1981) e “Guerra segreta sugli oceani” (1984). Il primo libro racconta di ULTRA e indica l’organizzazione britannica costituita durante la guerra a Bletchley Park nel Buckinghamshire e preposta all’acquisizione di notizie attraverso la decrittazione dei radiomessaggi nemici. Nell’immaginario collettivo ULTRA è stata la macchina che ha decodificato le trasmissioni di ENIGMA, il codice segreto tedesco, ma da queste pagine emerge un’altra verità: i più colpiti dell’attività dell’intelligence britannico furono proprio i comandi italiani, quelli della Marina in particolare. Santoni è stato il primo storico a determinare quali furono l’efficacia e gli effetti dell’ULTRA quantificandone l’importanza nelle singole battaglie navali nel Mediterraneo.
La documentazione emersa dagli archivi britannici getta nuova luce su una serie di tragici avvenimenti che videro impegnata la nostra Marina, da Capo Matapan alle battaglie dei convogli: nessun tradimento bensì una superiorità tecnico-scientifica da parte nemica che fu sottovalutata dal comando italiano.
Ne “La guerra segreta sugli oceani” Santoni tratta dell’abilità inglese nell’interpretare numerosi radiomessaggi nemici in cifra nel corso della seconda guerra mondiale ha richiamato. Sempre sulla scorta delle fonti documentarie inglesi del tutto inedite, il professor Alberto Santoni in questo volume chiarì quanto l’ULTRA Intelligence abbia influito sulle operazioni della flotta di superficie del Terzo Reich e come quest’ultima si sia risolta a svolgere negli Oceani una guerra esclusivamente corsara, che pur conducendo ad alcune prestigiose vittorie tattiche non poteva garantire da sola il decisivo dominio del mare. Pertanto, dopo aver illustrato i piani strategici della Kriegsmarine, sono riesaminate nel libro tutte le crociere oceaniche delle unità di superficie tedesche alla luce delle nuove acquisizioni documentarie sulla guerra segreta per giungere infine a conclusioni che vanno al di là della ristretta analisi episodica.
Tra i volumi stranieri più interessanti, quello di Ronald Lewin, dal titolo Ultra Goes to War. The Secret History. Questo volume racconta tutta la storia dietro l’operazione cruciale degli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale. Fornisce il resoconto di ciò che accadde alla stazione X, dove i segnali di alto livello trasmessi dalla complessa macchina tedesca Enigma furono interrotti. Pubblicato originariamente: Londra: Hutchinson, 1978.
Un luogo in cui tutto accadde è sicuramente Bletchley Park. Da visitare è riscoprire.
Bletchley Park, anche nota come Stazione X, è una tenuta situata a Bletchley, un paese a circa 75 km a nord-ovest di Londra. Durante la seconda guerra mondiale, Bletchley Park fu il sito dell’unità principale di crittoanalisi del Regno Unito, nonché sede della Government Code and Cypher School (GC&CS, “Scuola governativa di codici e cifrazione”), l’odierna Government Communications Headquarters. Codici e messaggi cifrati dei paesi dell’Asse sono stati decifrati a Bletchley Park. Il più noto è il codice nazista ottenuto con la macchina Enigma e la cifratrice di Lorenz. Le informazioni ottenute con le attività svolte a Bletchley Park, con Ultra, hanno aiutato lo sforzo alleato e accorciato la durata della guerra.
Il luogo è oggi un Museo, meta di migliaia di visitatori ogni anno. Un’attrazione storica ed educativa che ricorda e celebra tali risultati.
I film
“Enigma” di Michael Apted (Germania, 2001)
Tom Jericho è un codificatore dei servizi segreti britannici che, durante il secondo conflitto mondiale, torna al lavoro, a Bletchley Park dopo un forte esaurimento nervoso dovuto ad una delusione amorosa: l’amante Claire lo ha abbandonato. Tom ha il compito, assieme ad altri colleghi, di decodificare le trasmissioni dei tedeschi che, probabilmente a causa di una spia, hanno all’improvviso cambiato i codici. “Enigma” é il segretissimo sistema di cifrario utilizzato dagli inglesi. Jericho, tuttavia, deve risolvere anche il mistero relativo a Claire, scomparsa poco prima del suo arrivo. Grazie all’aiuto di Hester, un’abile cruciverbista compagna di casa di Claire, Tom risolve entrambi i quesiti. La talpa è il suo collega Puck, che ha rivelato ai tedeschi i codici degli inglesi per vendicarsi degli alleati sovietici. Questi ultimi infatti hanno assassinato suo fratello nel massacro di Kathy, in Polonia. Claire a sua volta era un’agente della polizia infiltrata, disposta a sacrificare il suo lavoro per seguire l’amato Puck. Quest’ultimo muore nel tentativo di rivelare preziose informazioni ai tedeschi, mentre Claire continua a risultare scomparsa. Finita la guerra, Tom è a Londra in attesa di andare ad ascoltare un concerto con Hester. Da lontano vede camminare Claire. Arriva però Hester, che aspetta da lui un bambino, e i due entrano felici nel teatro.
“The Imitation Game” di Morten Tydlum (Usa, 2015)
Inverno 1952. Le autorità britanniche entrano nella casa del matematico, criptoanalista ed eroe di guerra Alan Turing per indagare in seguito a una segnalazione di furto con scasso. Ignari di trovarsi di fronte al pioniere della moderna informatica, gli agenti arrestano lo stesso Turing con l’accusa di “atti osceni”, incriminazione che lo avrebbe portato alla devastante condanna per il reato di omosessualità. Ritratto intenso e inquietante di un uomo brillante e complesso, noto leader di un gruppo eterogeneo di studiosi, linguisti, campioni di scacchi e agenti dei servizi segreti, che ha avuto il merito di decrittare i codici indecifrabili della macchina tedesca “Enigma” durante la II Guerra Mondiale, contribuendo a ridurre la durata del conflitto e , quindi, a salvare milioni di vite.