1920: il raid Roma-Tokyo di Arturo Ferrarin e Guido Masiero
Il 15 febbraio di 96 anni fa due biplani SVA pilotati dagli italiani Arturo Ferrarin e Guido Masiero diedero vita a un primato di volo che sarà ricordato come “Raid Roma-Tokyo”. Grazie alle immagini fornite dall’Ufficio storico dell’Aeronautica militare, è possibile ripercorrere questa impresa conquistata dopo oltre tre mesi con l’arrivo nella capitale giapponese il 30 maggio 1920 e dopo aver percorso oltre 18mila km e 109 ore di volo. Alla trasvolata avevano preso parte quattro Caproni e sette biplani SVA, ma la maggior parte di essi furono costretti ad interrompere la missione nell’Asia Minore. I piloti Ferrarin e Masiero, invece, riuscirono a portare a termine il volo fino alla fine. Dopo una prima sosta a Gioia del Colle partirono per Salonicco con un volo a vista a bassissima quota. Date le avverse condizioni atmosferiche finirono per atterrare a Valona da dove ripartirono il 15 febbraio per Salonicco. Molte furono le tappe del volo: Smirne, Aleppo, Baghdad, Delhi, Calcutta e molte altre tappe. I due piloti furono alle prese con le peggiori difficoltà. Poi rotta verso Rangoon, Bangkok, Hanoi, Canton, Shanghai dove sostarono per sette giorni. Il successivo volo per Tsing-Tao fu molto difficoltoso per la presenza di un tifone facendo temere il peggio per gli aerei per le pessime condizioni. Infine Pechino, dove l’accoglienza fu trionfale. Giunti nella fase finale del viaggio i piloti volarono a Kowangtze, Shinishu e Seul, in Corea, quindi ad Osaka. Il 30 maggio 1920, Ferrarin e Masiero raggiunsero Tokyo.