1943-1945: la Marina durante la Guerra di Liberazione
Forte della sua coesione e delle sue elevate capacità operative, anche nel corso della Guerra di liberazione la Marina ha operato, sin dai primi difficilissimi momenti, con continuità ed efficacia riuscendo a portare a termine, pure in così difficili circostanze, la vitale missione assegnata nell’ambito degli accordi armistiziali con le Nazioni Unite. Non vi furono sbandamenti né esitazioni.
In ottemperanza alle diposizioni ricevute, praticamente tutte le navi di reale valore militare riuscirono a prendere il mare o rimasero in basi sotto controllo italiano, mentre le unità ai lavori, così come molte unità minori di ridotta autonomia o efficienza, furono in ogni caso negate all’avversario, mediante autoaffondamento o sabotaggio. Ecco quindi che l’affermazione secondo la quale l’8 settembre le Forze Armate furono lasciate allo sbando senza direttive è un luogo comune che sicuramente non riguarda la Marina, per lo meno per le forze navali.
Non meno significativa la considerazione che la bandiera non fu mai abbassata dalle nostre Unità. Le navi italiane rimasero costantemente sotto il controllo nazionale e non furono mai disarmate, ma furono chiamate immediatamente a collaborare con quelle Alleate nella comune attività di lotta per la riconquista del territorio nazionale occupato. Il ruolo della Marina negli eventi post-armistiziali fu in tale senso determinante per assicurare la definitiva salvaguardia degli interessi nazionali.
Tutto questo non è stato ottenuto se non a prezzo di gravissimi sacrifici: i caduti della Marina, dal 1943 al 1945, sono oltre 10.000, sia in mare che a terra. Di questi, almeno 846, rimasti isolati in territorio nemico, avevano preso parte ad attività della Resistenza. Vengono conferite 52 Medaglie d’Oro al Valor Militare e 3.000 decorazioni al valore.
Gli sforzi del personale, e le numerose vite perdute, sono una delle basi sulle quali poggiano gli attuali valori repubblicani, e con essi della memoria tradizionale della Forza Armata. Gli uomini della Marina non si sono piegati, non hanno esitato, ma anzi hanno osato, lottato ed infine vinto.
C.F. Marco Sciarretta
Capo Sezione Editoria Ufficio Storico Marina Militare
Per ripercorrere le vicende che coinvolsero la Regia Marina, dal 9 settembre 1943 e negli anni successivi, di particolare interesse è la riflessione del capitano di fregata Marco Sciarretta, Capo sezione editoria dell’Ufficio Storico della Marina Militare, su Italian Military Archives.