25 aprile: l’altra resistenza
Servizi segreti, partigiani e guerra di liberazione nel racconto di Tompkins, agente dell’Oss americano, la futura Cia. Insieme a Raimondo Craveri dopo l’inizio dell’Operazione Shingle, meglio conosciuta come lo sbarco di Anzio, il 22 gennaio 1944, fonda l’Ori, l’Organizzazione resistenza italiana. L’obiettivo è dare appoggio e aiutare le forze partigiane a combattere il nazifascismo nell’Italia occupata dai tedeschi.
Tra rischi e difficoltà Tompkins strinse rapporti con i capi della resistenza romana collaborando soprattutto con i partigiani socialisti. Si avvalse dell’aiuto di Francesco Malfatti, poi diventato ambasciatore, e del ten. Maurizio Giglio. La rete informativa segreta era formata da una sessantina di uomini che 24 ore su 24 sorvegliavano i movimenti delle truppe tedesche in entrata e in uscita da Roma, sulle vie consolari. Grazie alla collaborazione del tenente Giglio e degli operatori di “Radio Vittoria” riuscì a tenere sempre informato il contingente anglo-americano della testa di ponte di Anzio, con notizie affidabili. Purtroppo il ten. Giglio come altri 14 collaboratori di Tompkins furono trucidati alle Fosse ardeatine. Fu il loro contributo di sangue per restituire all’Italia la libertà.
Nel dopoguerra Tompkins si dedicò all’attività di giornalista, saggista e scrittore. I suoi diari diventarono libri, alcuni dei quali tradotti e pubblicati in Italia. Tra questi L’altra resistenza (Il Saggiatore, Milano 2009) e Una spia a Roma, (Il Saggiatore, Milano 2002). Fu insignito dell’ordine al merito della Repubblica Italiana nel 1998 dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, prima della sua scomparsa nel 2007.