28 dicembre 1943, nasce l’Associazione Guide Italiane. 80 anni dopo il Rinnovo della Promessa
28 dicembre l’AGESCI (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani) a ottant’anni dalla Promessa delle prime guide, celebra la portata storica ed innovativa che consentì a migliaia di ragazze italiane di vivere l’avventura dello scautismo. Era il 28 dicembre 1943 quando a Roma, ancora in piena occupazione tedesca dove il regime fascista aveva proibito ogni forma di associazionismo, otto ragazze si riunirono presso le Catacombe di Priscilla assieme ad un Padre domenicano, Agostino Ruggi d’Aragona e promisero il loro impegno dando vita all’AGI, Associazione Guide Italiane.
“Celebrare gli 80 anni del Guidismo offre l’opportunità preziosa di guardare a chi, prima di noi, ha contribuito a tracciare il nostro sentiero – si legge nel comunicato dell’AGESCI e nella pagina dedicata all’anniversario –. Fare ricorso alla nostra storia, ricordando le guide e le capo che ci hanno proceduto nell’AGI (Associazione Guide Italiane), ma anche tutti quei maestri e testimoni che con loro, lungo il cammino, hanno lasciato un segno è oggi più che mai importante. Ci sta a cuore non perdere lungo la strada pezzi importanti della nostra storia, per non dimenticare la nostra identità”.
Lo slancio iniziale che ha determinato in Italia la nascita dell’AGI, comune a tutte le Regioni dal Sud al Nord, è stato ovunque dettato dal desiderio di offrire una preparazione seria alla vita, dando inizio ad un’avventura piena di fascino e di incognite. È stato mettersi in cammino con lo spirito di chi si impegna in un grande gioco, nella speranza di ridare alla vita allegria, gioia, ottimismo, energia per lavorare alla ricostruzione morale di quei primi anni del dopoguerra, per superare tante difficoltà ancora presenti, per sentirsi legate da un’amicizia che è la volontà di crescere insieme.
“Vogliamo per questo ricordare la meravigliosa storia di riscatto e cambiamento che contrassegnò le prime ragazze della squadriglia Scoiattoli, che il 28 dicembre del 1943 pronunciarono la loro Promessa” si legge ancora nel portale dell’AGESCI.
Otto ragazze coraggiose, con le idee chiare e proiettate nel futuro, che si univano nel segno di un trifoglio che le legava a migliaia di altre ragazze del mondo. Il loro distintivo era una spilletta di legno, forgiata da un artigiano in una vecchia bottega della città, che tutte loro appuntarono sul maglione con grande fierezza.
Nelle Catacombe di Priscilla, a Roma, Giuliana di Carpegna per prima pronunciò la sua Promessa davanti a p. Agostino Ruggi d’Aragona e poi lei stessa ricevette la Promessa delle altre. Si trovarono lì sia per evitare di mostrarsi riunite, dato che erano vietati gli assembramenti di più di tre persone, sia perché il luogo ricordava l’impegno forte dei primi cristiani.
Lella, Maria Pia, Beatrice, Prisca, Monique, Orietta, Josette e Mita: in queste giovani donne c’era una determinazione cosciente ad intervenire, uno spirito di scoperta del proprio diritto ad essere attive nella società civile e nella Chiesa e, insieme, un’assunzione di responsabilità per portare cambiamento nel mondo dei giovani, a beneficio di un mondo migliore. Non dimentichiamo che siamo in uno dei periodi più bui della storia dell’umanità e della società italiana.
A ottant’anni da quella prima Promessa, oggi l’AGESCI – nata nel 1974 dalla fusione tra l’AGI e l’ASCI – ne ha celebrato la portata storica ed innovativa, che consentì a migliaia di ragazze italiane di vivere l’avventura del guidismo e dello scautismo.
Il nome “guida” – tradotto dall’inglese “Girl Guide”, scelto dal fondatore del Movimento scout mondiale Sir Robert Baden-Powell – venne confermato quale alto richiamo agli ideali a cui ogni ragazza dell’AGI si preparava: competenza e responsabilità.
Oggi siamo tornati di nuovo nelle Catacombe di Priscilla. Con noi per il momento commemorativo, durante il quale è stata rinnovata la Promessa, non solo alcune giovani guide di Roma in rappresentanza di tutta Italia, ma anche coloro che la nascita dell’AGI la vissero in prima persona. Insieme hanno detto nuovamente il loro “eccomi” per rinnovare ancora una volta l’impegno e i valori che hanno contraddistinto la loro crescita come donne. E sono tornate qui oggi, accolte e accompagnate da Daniela Ferrara e Fabrizio Marano, Capo Guida e Capo Scout d’Italia, assieme alle donne che in AGESCI hanno ricoperto i ruoli di Capo Guida d’Italia, Giovannella Baggio, Maria Teresa Landri, Donatella Mela, e di Presidente del Comitato nazionale, Chiara Sapigni, Paola Stroppiana, Barbara Battilana, e ad alcuni rappresentanti delle altre associazioni cattoliche, Vincenzo Saccà per il Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani (MASCI), Elena Pillepich e Angela Turchiano per la Federazione Scout d’Europa (FSE).
La celebrazione della Santa Messa nella basilica di San Silvestro è stata presieduta da S.Em. Il Cardinale Arrigo Miglio insieme a padre Fabrizio Valletti, durante la processione offertoriale, simboli e preziosi ricordi delle guide dell’AGI grazie a Federica e Anna Frattini, Edda Bolzonella, Kathy Calzia, Lucina Spaccia e Giovannella Baggio.
Una partecipazione calorosa e molto emozionante in particolare quella di Cecilia Lodoli, guida dell’Agi che ha pronunciato la sua Promessa nel luglio 1944 ricoprendo, tra gli altri, gli incarichi di Capo Guida (1959-1965), Commissaria nazionale (1965-1968), membro del Comitato mondiale Wagggs, prima per l’Agi e poi per l’Agesci, nella quale ricopre l’incarico del settore internazionale fino al 1984.
Fonte: AGESCI e Centro documentazione AGESCI
Video: Giorgio Pincitore