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3 marzo 1977. La tragedia del Monte Serra

Erano le 15:05 di un giovedi del 3 marzo 1977 quando un C-130 dell’Aeronautica Militare decollava dall’Aeroporto di Pisa-San Giusto. Si trattava di un velivolo della 46ª Aerobrigata, nominativo radio Vega-10. A bordo 38 allievi della Prima Classe dei Corsi Normali dell’Accademia Navale di Livorno. Doveva essere un volo di “ambientamento”. I cadetti erano accompagnati dal Tenente di Vascello Emilio Attramini. A bordo c’erano anche i cinque membri dell’equipaggio. Cinque minuti dopo il decollo l’aereo effettuò una virata a sinistra a bassa quota e fu lì che avvenne lo schianto proprio alle pendici del Monte Serra, situato nei pressi del comune di Calci. Un incidente che costò la vita a tutti gli allievi del corso Invicti, all’ufficiale accompagnatore Emilio Attramini e cinque membri dell’equipaggio dell’Aeronautica Militare: Maggiore Massimo Proietti, Capitano Simone Murri, Sottotenente Paolo Casella, Maresciallo Antonio Semplici, Sergente Maggiore Silvio Pieretti.

Due giorni dopo, sabato 5 marzo, il Presidente della Repubblica Italiana Giovanni Leone presenziò i funerali di Stato che vennero celebrati presso l’Accademia Navale. La tragica scomparsa dei futuri giovani ufficiali della Marina Militare, così come gli ufficiali dell’Aeronautica Militare, commosse l’Italia che si strinse attorno alle famiglie di tutti e di ciascuno nel giorno dell’ultimo saluto.

I funerali di Stato dei caduti del Monte Serra celebrati all’Accademia Navale di Livorno il 5 marzo 1977 – Foto Marina Militare

 

“L’evento segnò particolarmente gli Allievi del corso Invicti che decisero, al rientro della campagna addestrativa su Nave Vespucci, di cucire come da tradizione la bandiera del corso, inserendo al suo interno elementi che richiamavano la tragedia ed i caduti – si legge nel sito della Marina Militare -. La bandiera, su fondo azzurro, presenta al centro una spada verticale ed una stella.  Alla destra di quest’ultima vi è una Lira greca a metà”. Vega è il nome di una stella della costellazione della Lira ed il nominativo radio del C-130 coinvolto nell’incidente, a rappresentare la parte del corso che perì nella sciagura del Monte Serra. Alla sinistra della spada, invece, vi è la prora di una Nave che simboleggia la restante parte del corso in navigazione su nave Vespucci. La Lira e la prora sono unite tra loro, a simboleggiare il legame indissolubile tra tutti gli appartenenti al Corso. Due anni dopo, il 3 marzo nel 1979 fu inaugurato il monumento Faro-Sacrario presso il Monte Serra, per non dimenticare quel triste giorno che accomuna in un doppio lutto la Marina Militare e l’Aeronautica Militare.

Bandiera del Corso Invicti

L’Ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone, attuale Capo di Stato Maggiore della Difesa, è del corso Invicti e proprio il 21 giugno 2019, nel giorno del suo avvicendamento con l’Ammiraglio di Squadra Valter Girardelli, assumendo il comando di Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ha ricordato gli avieri e in particolare i suoi compagni scomparsi nella tragedia aerea del Monte Serra: “Sono andati via troppo tempo” ha detto Cavo Dragone che ha aggiunto: “Voglio dedicare questa giornata a loro e alle loro famiglie. Li ho sentiti vicini in tutta la mia carriera e ho cercato di portare avanti le loro motivazioni e i loro ideali”. Un ricordo che è stato rinnovato 45 anni dopo l’incidente aereo, il 3 marzo 2022, in occasione della commemorazione di quanto accaduto sul Monte Serra.

 

Vincenzo Grienti