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Un libro di 424 anni fa ci dice che gli scacchi…sono sempre esistiti !!

Questo libro antico è nella biblioteca di Torino. Nel testo si nota, a pag. 11, la citazione del vescovo spagnolo Ruy Lopez de Segura da cui ha preso nome la “Partita Spagnola” o “Apertura Ruy Lopez” molto giocata ancora oggi. Da sempre ho sentito dire che ci sono più libri di scacchi di quanti ce ne sono per gli altri giochi, non so come e se è possibile esserne certi ma questa affermazione potrebbe essere giusta.

https://www.byterfly.eu/islandora/object/libria:353491#mode/2up

il libro è composto da 128 pagine, io mi soffermerò su 3 di esse.

p. 10   sperticate lodi e spiegazioni gioco

ALL’ILLUSTRISSIMO ET ECCELLENTISSIMO SIGNORE, ET PATRONO MIO OSSERVANDISSIMO

IL SIGNOR CONTE FRANCESCO  Martinengo di Malpaga

CAVALIERO DELL’ORDINE

Generale dell’Alt. Serenissima di Savoia

 

NON potrebbe la Natura nostra lungamente resistere al continuo peso de studi e delle cure gravi. Se non fosse talvolta soleggiata e ristorata con mezzo di qualche piacevol trattenimento, quale serà tanto più laudabile, quanto più s’accostarà alla Virtù e sarà lontano dal vizio. Ora Illustrissimo e Eccellentissimo Sig. fra molti, che ci possono apportare questo giovamento, Io ardirei di dire che il Gioco de Scacchi fosse uno nò solo delli più dilettevoli, e ingegnosi, mà delli più convenienti, e proporzionati a ogni stato e grado di Persona nobile e specialmente al Cavaliero ch’attende all’esercizio dell’Armi e della Guerra …

 

p. 46 il gambetto di Re

Giuoco del Gambetto, così chiamato volgarmente

Il Bianco havendo il tratto giuochi la Pedina del Rè quanto và, e se il Negro farà il medesimo, il Bianco giuochi la Pedina dell’Alfiero di Rè quanto và, e se il Negro piglia detta Pedina con la sua del Rè, il Bianco giuochi l’Alfiero di Rè à quattro d’Alfiero di sua Donna, e se il Negro da scacco cò la Donna à quattro di Rocco di re contrario, il Bianco giuochi il Rè à prima di suo Alfiero, e se il Negro giuoca la Pedina di Donna una casa il Bianco giuochi la Pedina dell’Alfiero di Donna un passo solo, e se il Negro giuoca l’Alfiero di Donna à quattro di Cavallo di sé contrario, il Bianco giuochi la Donna à terza di suo Cavallo, e haverà vinto il giuoco …

 

 

 

 

Per decifrare quanto scritto parliamo della NOTAZIONE DESCRITTIVA

La notazione descrittiva è un metodo di trascrizione delle mosse ormai in disuso, in quanto soppiantato dalla NOTAZIONE ALGEBRICA, di uso e comprensione più immediata.

Nomi delle case in notazione descrittiva: in bianco il nome per il Bianco, in nero quello per il Nero.

Nella notazione descrittiva le colonne sono identificate attraverso il pezzo che occupa le case estreme all’inizio della partita: le colonne centrali sono indicate con R e D (rispettivamente per quelle che in notazione algebrica sono le colonne e e d), mentre per le altre è necessario specificare se il lato a cui ci si riferisce è quello di Re o quello di Donna. La prima colonna a sinistra è quindi indicata con TD (da Torre di Donna), la seconda con CD (Cavallo di Donna) mentre l’ultima con TR (Torre di Re).

Le traverse sono invece identificate con una numerazione progressiva, da 1 a 8, a partire da quella di base per ciascun giocatore: la casa situata, per il Bianco, in basso a sinistra sarà quindi identificata con TD1 dal Bianco e con TD8 dal Nero. La nomenclatura di ogni casa non sarà quindi univoca, perché ogni codice si riferisce a due case distinte, e ogni casa avrà due codici.

Per identificare una mossa questa notazione prescrive di indicare prima il pezzo che si muove e poi, separato da un trattino, la casa di destinazione: ad esempio la mossa del Bianco che porta una torre in c3 sarà indicata con T-AD3, ovvero Torre nella casa della terza traversa e della colonna dell’Alfiere di Donna. Se la mossa fosse stata compiuta dal Nero sarebbe stata indicata con T-AD6, perché dal suo punto di vista sarebbe la sesta traversa.

Quando i pezzi che possono raggiungere una casa sono più di uno, si aggiunge un’informazione all’iniziale. Per esempio, se la casa D2 (la seconda della colonna di Donna) può essere raggiunta sia dal Cavallo nella casa AR3 (la terza dell’Alfiere di Re) che dal Cavallo nella casa CD1 (la prima del Cavallo di Donna), CR-D2 significa che a muoversi è il Cavallo sul lato di Re, CD-D2 significa che a muoversi è il Cavallo sul lato di Donna. Se invece la stessa casa può essere raggiunta da un Cavallo nella casa AR3 (la terza dell’Alfiere di Re) e da un Cavallo nella casa AR1 (la prima dell’Alfiere di Re), poiché il lato della scacchiera non è discriminante, C3-D2 significa che a muoversi è il Cavallo nella casa AR3, C1-D2 significa che a muoversi è il Cavallo nella casa AR1.

La cattura è indicata solitamente indicando il pezzo che cattura e il pezzo catturato separati da una “x”: ad esempio PxP indica la cattura di un pedone da parte di un altro. Se questo causa ambiguità è necessario, come per le mosse, discriminare il lato o la traversa su cui avviene la presa.

 

Alla luce di quanto scritto nel testo del libro c’è la seguente partita in notazione descrittiva

  1. P-R4 P-R4  2.  P-AR4 PxP 3. A-AD4 D-TR5 4. R-AR1 P-D3 5. P-AD3 A-CR5 6. D-CD3

Qui segue la spiegazione del doppio attacco in CD7 e AR7

 

In notazione algebrica sarebbe molto più semplice

  1. e4 e5 2. f4 exf4 3. Ac4 Dh4+ 4. Rf1 d6 5. c3 Ag4 6. Db3

Segue la spiegazione del doppio attacco in f7 e b7

 

 

p. 96 il problema

Dice il Bianco al Negro che gli darà scacco matto di Pedina in tre tratti ne più ne meno.

Il Bianco giuoca la Donna in A e dica scacco se il Negro giuoca per forza, il Re in B, il bianco gioca la Donna in C e se il Negro giuoca Pedina in D il Bianco pigli detta Pedina con la sua e dica scacco, che farà matto come ha promesso di Pedina

 

 

 

Per decifrare quanto scritto parliamo della NOTAZIONE ALGEBRICA

La notazione algebrica è il metodo usato dalla maggior parte dei giocatori per registrare le partite. Ha sostituito la notazione descrittiva, viene usata per registrare partite in file per software, all’interno della Portable Game Notazione.

Il regolamento FIDE, Federazione Internazionale, non ammette altre notazioni che questa.

La notazione algebrica identifica ogni casa della scacchiera con un nome univoco. Le colonne sono indicate con le lettere minuscole tra a e h, da sinistra a destra (la scacchiera viene sempre guardata dal punto di vista del bianco); le traverse, sono indicate con i numeri da 1 a 8, dal basso verso l’alto. Di conseguenza, la prima casa in basso a sinistra è a1 mentre l’ultima casa in alto a destra è h8 (vedi immagine).

Ogni pezzo (tranne i Pedoni) è identificato da una lettera maiuscola, solitamente la prima lettera del nome del pezzo nella lingua dei giocatori, per cui, ad esempio:

In italiano:

R = Re
D = Donna
T = Torre
A = Alfiere
C = Cavallo

In inglese:

K = King
Q = Queen
R = Rook
B = Bishop
N = Knight

Naturalmente non è una semplice traduzione. Torre e Rook non sono la stessa cosa. Alfiere (Visir o Primo Ministro) per gli anglofoni è il Vescovo. Cavallo diventa Cavaliere e si usa la seconda lettera N perché la K è usata per King.

Ogni mossa viene indicata tramite l’iniziale del pezzo e la casa di destinazione. Ad esempio Ae5 (oppure Be5, in inglese) significa “muove l’Alfiere in e5”; Cf3 (Nf3) significa “muove il Cavallo in f3”. Nel caso dei Pedoni si indica solo la casa di destinazione: e5 significa “muove il Pedone in e5”.

Se due pezzi dello stesso tipo possono muovere nella stessa casa, l’iniziale del pezzo è seguita da casella di partenza e casella di arrivo.
Quando un pezzo effettua una cattura, si inserisce una x tra l’iniziale del nome e la casa di destinazione. Ad esempio Axe5 significa “l’Alfiere cattura in e5”; Cexf3 significa “il Cavallo della colonna e cattura in f3” (in questo caso entrambi i cavalli potevano catturare in f3). Nel caso dei Pedoni si indica la colonna di partenza al posto dell’iniziale del nome del pezzo: dxe5 significa “il Pedone della colonna d cattura in e5”. In caso di presa en passant si indica la casa di arrivo del Pedone che cattura, non quella del Pedone catturato; inoltre si può far seguire la dicitura e.p.: quindi cxb6 e.p. significa “il Pedone della colonna c cattura en passant in b6”.

Quando un Pedone raggiunge la parte opposta della scacchiera e viene promosso, il pezzo scelto viene indicato dopo la mossa, ad esempio: a8Q (“muove il Pedone in a8 e promuove a Donna”), bxa8Q (“”il Pedone cattura in a8 e promuove a Donna”). A volte viene usato il segno =: a8=Q.

L’arrocco corto viene indicato con O-O e l’arrocco lungo con O-O-O.
Una mossa che mette in scacco il Re avversario può essere indicata con un +, mentre lo scacco matto viene indicato con # 

Alla luce di quanto scritto nel testo del libro il problema proposto ha la seguente soluzione

 

1.  Df8+  Ra7

2.  Dc8      b6

3.  axb6 scacco matto

 

Vantaggi e svantaggi delle notazioni

Il principale svantaggio della notazione descrittiva, e il motivo per cui è stata abbandonata in favore della notazione algebrica (specialmente dopo la comparsa dei simboli al posto delle iniziali dei pezzi, che rende la notazione algebrica universale), è la complessità derivante dai diversi modi in cui una casa può essere indicata.

Dall’avvento di Internet il formato PGN e l’inglese la fanno da padroni

1. e4 e5 2. f4 exf4 3. Bc4 Qh4+ 4. Kf1 d6 5. c3 Bg4 6. Qb3

E poi ci sono i simboli che rendono tutto internazionale, non più vincolato all’iniziale della lingua

Questo libro di 424 anni fa ci dice che gli scacchi … sono sempre esistiti !!

Rosario Lucio Ragonese
Maestro ad honorem e Direttore Tecnico dell’ASD Frascati Scacchi