La morte di Hitler
Nel luglio 1944 il colonnello Claus Schenk von Stauffenberg aveva architettato assieme ad altri ufficiali tedeschi un attentato al Fuhrer. Fu proprio lui a piazzare una bomba nel quartier generale di Hitler dopo il cosiddetto complotto del 20 luglio 1944. Tuttavia Hitler scampò miracolosamente alla morte e ordinò una selvaggia rappresaglia nella quale vennero giustiziati tutti i capi del complotto. Tra questi anche Erich Rommel, la “volpe del deserto” accusato anch’egli del complotto.
L’alleato di Hitler, Benito Mussolini, in Italia era stato già rovesciato il 25 luglio del 1943 mentre l’Unione Sovietica continuava costantemente a costringere le armate nazista alla ritirata dai territori occupati nell’est Europa. In Europa occidentale non si aprì un altro fronte come sperava Hitler, la Germania poteva sperare solo di tenere la posizione, nonostante la sempre più pesante campagna di bombardamenti sulle città tedesche. Il 6 giugno 1944 (D-Day), le armate Alleate sbarcarono nel nord della Francia, e per dicembre erano arrivate al Reno. Hitler comandò una disperata offensiva sulle Ardenne, ma con il nuovo anno le armate Alleate stavano avanzando sul territorio tedesco. I tedeschi, intanto, avevano invaso l’Italia e instaurarono a Salò la Repubblica Sociale Italiana, con a capo Mussolini.
Le sue armate tedesche non riuscirono ad arrestare l’avanzata degli Alleati e, mentre i sovietici si aprivano la strada verso il centro di Berlino, Hitler si suicidò nel suo bunker il 30 aprile 1945, insieme all’amante Eva Braun che aveva sposato il giorno prima. Aveva 56 anni. Come parte delle sue ultime volontà, ordinò che il suo corpo venisse portato all’esterno e bruciato. Nel suo testamento, scaricò tutti gli altri leader nazisti e nominò il Großadmiral Karl Dönitz come nuovo Presidente del Reich e Joseph Goebbels come nuovo Cancelliere del Reich. Tuttavia quest’ultimo si suicidò il 1º maggio 1945 insieme alla moglie dopo aver ucciso i suoi sei figli. L’8 maggio 1945, la Germania si arrese. Il “Reich millenario” di Hitler era durato poco più di 12 anni.
I resti parzialmente carbonizzati di Hitler vennero trovati e identificati dai sovietici (attraverso le impronte delle arcate dentarie) e in seguito seppelliti a Magdeburgo nella Germania orientale. Pare che intorno all’aprile 1970, nella zona in cui i resti furono seppelliti, venne deciso di costruire una zona residenziale. I servizi segreti sovietici, quindi, riesumarono i resti di Hitler, di Eva Braun, di Joseph Goebbels e della sua famiglia, li cremarono e gettarono le ceneri nel fiume Elba.