1° maggio 1960: U-2 della Cia abbattuto in Russia
Primo maggio 1960, Nikita Kruscev, capo del Soviet Supremo, informa pubblicamente su un fatto che rischia di compromettere i delicati equilibri tra Est e Ovest. Il mondo, in piena guerra fredda, è spaccato in due tra Paesi aderenti alla Nato e Patto di Varsavia. La notizia data da Kruscev gela l’occidente: un U-2, un aereo spia, è stato abbattuto dalla contraerei russa il 1° maggio 1960 mentre sorvolava il territorio sovietico. Il pilota americano si trova agli arresti in una prigione russa.
Gli Stati Uniti minimizzano ma la tensione è alle stelle. Gli Usa parlano di aereo del servizio meteorologico che avrebbe perso la rotta. Ma di fatto non è così. L’Urss invece ha la prova di quello che da tempo sospettavano.
Il 12 maggio dello stesso anno però il Presidente Usa Dwight D. Eisenhower ammetterà che gli aerei U-2 hanno realmente sorvolato il territorio russo e che ha provveduto a ordinare l’immediata sospensione dei voli.
Il 14 maggio a Parigi in occasione della Conferenza delle quattro potenze vincitrici della Seconda guerra mondiale (Usa, Gran Bretagna, Francia e Unione Sovietica) dopo l’apertura di Charles De Gaulle i colloqui si arenano subito. Kruscev presenta agli Usa un ultimatum: devono riconoscere come atto di aggressione nei confronti dell’Urss l’episodio dell’U-2. Non avendo Eisenhower accettato l’ultimatum, Kruscev rientra a Mosca.
Il pilota americano, invece, verrà scambiato con la spia sovietica Abel.