24 maggio 1977: nasce il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle
Volare sulle ali della storia è possibile anche con i piedi per terra. Basta mettere piede dentro gli hangar del Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle.
L’apertura di questo spazio speciale dedicato all’aviazione avvenne il 24 maggio 1977 durante una solenne cerimonia tenuta alla presenza del Presidente della Repubblica Giovanni Leone. Nel suo discorso inaugurale l’allora Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale Dino Ciarlo, non mancò di elogiare gli uomini che avevano reso possibile questa sensazionale apertura in soli duecento giorni: “…quanti delle vecchie e delle nuove generazioni verranno a visitare questo Museo possano coglierne il senso e il significato più vivo e più profondo: esaltazione dell’intelligenza, dell’intraprendenza e del coraggio umano, e omaggio a coloro che concepirono il materiale storico qui esposto e lo impiegarono nei cieli di tutto il mondo con la coscienza di dare all’Italia e all’umanità il proprio contributo di civile progresso…”.
Non aveva tutti i torti: dentro e fuori il Museo posto sul lago di Bracciano erano state scritte pagine memorabili di coraggiosi e impavidi aviatori, a partire dall’epopea degli idrovolanti, il cui capostipite era il sottotenente di vascello Mario Calderara, amico dei fratelli Wright, che nell’aprile del 1909 aveva volato con loro a Centocelle.
Proprio l’idroscalo di Vigna di Valle è il più antico in Italia e nel 1904 per volontà del Maggiore del Genio Mario Maurizio Moris, padre riconosciuto dell’aviazione italiana, fu impiantato il primo Cantiere Sperimentale Aeronautico. Qui volò nel 1908 il primo dirigibile militare italiano, l’N.1, opera degli ingegneri Gaetano Arturo Crocco e Ottavio Ricaldoni. Divenuto successivamente, e fino al 1945, Centro Sperimentale per gli idrovolanti e per l’armamento navale, fu anche sede dell’88° Gruppo Caccia Marittima e nel dopoguerra del Comando del Soccorso Aereo con l’84° Gruppo Idrovolanti. Il Museo venne voluto e realizzato dall’Arma Azzurra per dare degna collocazione al patrimonio aeronautico italiano, alle costruzioni e alle strutture dell’Idroscalo.
Per anni il Museo si è sviluppato su quattro grandi padiglioni espositivi che hanno accolto all’interno circa 80 velivoli ed una collezione di motori e cimeli aeronautici di vario genere che hanno raccontano, in sequenza cronologica, la storia del volo militare in Italia e quella degli uomini e delle donne che ne furono protagonisti: la Prima Guerra Mondiale e l’epopea dei voli polari del Generale Umberto Nobile, le grandi crociere di massa e le imprese compiute da Italo Balbo, i successi della Coppa Schneider, i velivoli che hanno partecipato alla Seconda Guerra Mondiale e poi la rinascita post-bellica dell’Aeronautica Militare senza dimenticare il volo acrobatico con gli Aermacchi MB339 delle Frecce Tricolori e gli elicotteri come il mitico HH3F “Pelican”.
Un angolo di storia che proprio in occasione delle celebrazioni del centenario 2023 si è rinnovato e rilanciato con una serie di lavori finalizzati a presentare un museo più al passo con i tempi e con tante novità. Prima fra tutte, il logo..Il Museo, universalmente riconosciuto con l’acronimo di MUSAM, Il nasce dall’esigenza di dare una brand identity chiara e univoca a questa istituzione. Oltre alla scritta MUSAM, il logo si compone anche di una stilizzazione dell’aereo più iconico della storia del volo italiano: il SIAI S.55, noto per le grandi imprese aviatorie compiute negli anni Trenta. L’impiego tutt’altro che bellico di questo velivolo, ha messo tutti d’accordo su quale fosse il mezzo aereo più adatto a rappresentare il Museo e tutta l’Aeronautica Militare.
Grazie alla lungimiranza di chi pensò e realizzò il Museo e all’abnegazione di chi lo ha mantenuto aperto, anche in periodi di forti restrizioni sia economiche che sociali, non da ultima la pandemia di Covid, nel corso degli anni questa piccola istituzione è divenuta una delle più importanti realtà storico-aeronautiche a livello internazionale.
Il Museo Storico dell’Aeronautica Militare ha il compito di raccogliere, restaurare, conservare, esporre e valorizzare il materiale aeronautico di interesse storico e documentario proveniente da rinvenimenti o donazioni private. Attraverso molteplici attività interne ed esterne, è inoltre un centro propulsore di storia e di cultura aeronautica sotto il profilo scientifico, didattico e divulgativo. L’affluenza media annua è di circa 50.000 visitatori. La sua posizione in un ambiente naturale incontaminato e il fascino delle sue strutture, lo rendono una location ideale per l’organizzazione di eventi e riprese cinematografiche.
Vincenzo Grienti
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