Cento anni fa nasceva Santiago Mauro Comerci, tra i maggiori studiosi dell’Antartide
Il 12 settembre avrebbe compiuto un secolo di vita, ma il suo destino ha voluto che lasciasse questo mondo il 21 di agosto di due anni orsono, in piena emergenza Covid 19, nella cittadina dove viveva da molti anni, Bella Vista, in provincia di Buenos Aires. Stiamo parlando del Prof. Santiago Mauro Comerci, il celebre museologo e storico dell’Antartide, Continente al quale, come vedremo a breve, dedicò tutta la propria esistenza.
Da Buenos Aires all’Antartide (1922 – 1956).
Membro di una famiglia italiana originaria di Nicotera (Reggio Calabria), Santiago Mauro Comerci nacque a Buenos Aires il 12 settembre del 1922, quindi esattamente un secolo fa. Compiuti gli studi elementari e medi s’iscrisse alla celebre “Universidad del Salvador”, un ateneo cattolico privato, con sede nella città di Buenos Aires[1]. Dopo essersi laureato in Storia s’iscrisse presso l’Università nazionale di Buenos Aires, ove si laureò in “Tecnica dei Musei” (Museologia), titolo accademico grazie al quale avrebbe operato a lungo anche in tale settore. E fu proprio in questa veste che il Comerci divenne ricercatore in storia presso l’Istituto Antartico Argentino (IAA), dipendente dalla Direzione Nazionale Antartica (DNA), ente per il quale avrebbe lavorato per 40 anni, tra il 1956 e il 1996, data del suo pensionamento. Il Comerci entrò a far parte dell’Istituto Antartico Argentino il 1° dicembre del 1956, ricoprendo successivamente, fino al dicembre 1996, gli incarichi di Capo della Sezione Museo, quindi curatore di collezioni scientifiche e storiche, ma anche quella di Professore di Storia antartica in corsi per docenti organizzati congiuntamente dalla Direzione Nazionale dell’Antartico e dal Ministero dell’Istruzione della Nazione.
La sua attività professionale divulgata al mondo intero (1956 – 2020).
Gli studi e le ricerche storiche compiute dal Prof. Santiago Mauro Comerci fanno oggi parte del patrimonio culturale non solo della Nazione argentina ma del mondo intero. I risultati delle sue ricerche, molto spesso condotte presso gli Archivi Nazionali ed Esteri, furono da egli stesso divulgati anche in occasione di corsi, seminari e conferenze, così come presentati in occasione dei Congressi di storia che si tennero sia presso l’Istituto di Ricerche Storiche della Terra del Fuoco, nella città di Ushuaia e a Río Grande, sia per conto della National Accademia di Storia, nelle province di San Juan e Mendoza, relazioni che ebbero spazio nelle varie pubblicazioni e bollettini editi sia da parte dell’Istituto Antartico Argentino che della Direzione Nazionale Antartica. Le sue ricerche a livello nazionale ed estero (memorabili, ad esempio quelle condotte presso l’Archivio Generale delle Indie, a Siviglia, in Spagna e presso l’Archivio Navale di El Callao, in Perù), sono state pubblicate nella Collana “Contributi” della IAA e “Pubblicazioni” della citata DNA. Infaticabile uomo d’azione, il Comerci non mancò di partecipare alle varie campagne antartiche estive (ne prese parte a cinque) organizzate dall’Istituto Antartico argentino allo scopo di rilevare siti storici e, in particolare, di porre in essere alcune ricerche archeologiche sull’isola di Cerro Nevado. Molto importanti furono le campagne estive antartiche (CAV) 1979/80 e 1980/81, ove il Comerci si sarebbe distinto nell’attività di recupero e conservazione del celebre rifugio svedese, con il recupero di importantissime testimonianze della spedizione antartica svedese che, fra il 1901 e il 903, ebbe luogo proprio sull’isola di Cerro Nevado, nell’Antartide argentina.
Il recupero e il restauro del Rifugio Snow Hill.
Se ancora oggi, a distanza di quasi 120 anni dalla sua erezione, il rifugio svedese di Snow Hill, sull’isola di Cerro Nevado, è ancora in piedi lo si deve proprio all’immenso lavoro ivi svolto dal Prof. Santiago Mauro Comerci e, in seguito, all’archeologo Ricardo Capdevila, i quali lo salvarono dall’opera distruttrice del tempo e del ghiaccio e se ne occuparono nei primi anni ’80, molti anni dopo che l’Argentina l’aveva rivendicato, nel 1954. A tale manufatto in legno è legata la vicenda di Otto Nordenskjöld[2], già celebre per aver condotto alcune spedizioni mineralogiche in Patagonia nel 1890 ed una missione in Alaska e nell’area del Klondike nel 1898, e che nel 1900 aveva preso parte alla spedizione danese di Georg Carl Amdrup, lungo la costa orientale della Groenlandia, esperienza che gli sarebbe servita per quanto aveva in animo di realizzare di lì ad un anno. Tra il 1901 ed il 1904, infatti, egli avrebbe guidato la prima citata spedizione antartica svedese. Partito a bordo della nave “Antarctic”, al comando del capitano Carl Anton Larsen, Nordenskjöld rimase con alcuni compagni (tra cui l’argentino José Sobral) sull’isola Snow Hill (nei pressi della penisola Antartica) per trascorrervi l’inverno, e ciò mentre la nave fece rotta verso le isole Falkland/Malvinas. Sfortunatamente l’anno successivo la “Antarctic” fu stritolata dai ghiacci e gli uomini della spedizione furono costretti a trascorrere un altro anno in Antartide, almeno fin quando la Corvetta argentina “Uruguay” giunse in loro soccorso. La missione fu comunque ritenuta un successo dal punto di vista scientifico, dato che grazie ad essa fu possibile esplorare buona parte della costa Graham, compreso capo Longing, l’isola James Ross, l’Arcipelago di Joinville e l’arcipelago Palmer. Negli anni ’70, quando la Marina argentina visitò Snow Hill, la capanna era quasi del tutto inglobata in un banco di ghiaccio e rimase in tale condizione fino a quando il Comerci, allora Capo della Divisione Musei dell’Istituto Antartico Argentino, e il suo team di esperti (tra i quali anche due ufficiali appartenenti ai Servizi logistici dell’Esercito argentino), memore del recupero della Capanna Esperanza, realizzato nel 1978-79, misero piede sull’isola. La spedizione antartica argentina giunse al Cerro Nevado il 4 febbraio del 1980, periodo dell’anno che in quella parte del mondo coincide con le nostre estati. Dagli scritti dello stesso Comerci apprendiamo che la capanna era così piena di ghiaccio al punto che la porta non si poteva aprire. Per tale ragione dovette essere adoperato un piccone, grazie al quale fu aperta una fessura di appena 20 cm, grazie alla quale gli storici e archeologi argentini ebbero la possibilità di entrare nel minuscolo edificio, mettendolo così in sicurezza. A differenza delle campagne estive precedenti, quella che si svolse nel 1980 al Cerro Nevado fu caratterizzata dal maltempo, tanto che le giornate lavorative effettive furono davvero poche. La spedizione ebbe, infatti, termine il successivo 22 febbraio, con il prelievo dei componenti e il loro trasferimento a Buenos Aires. In ogni caso, già in quella prima occasione un gran numero di oggetti fu rimosso dalla capanna svedese, per poi essere esposti e conservati a Buenos Aires. L’anno successivo, il Prof. Comerci tornò sull’isoletta argentina, riuscendo a ripulire tutto il rifugio e a recuperare altri oggetti di pertinenza della citata spedizione svedese. Negli anni seguenti, il recupero di Snow Hill fu eseguito dal solo Ricardo Capdevila, al quale si deve l’accurato restauro del manufatto, le cui pareti furono trattate con carta catramata, rinforzato il tetto e consolidate le basi portanti.
Epilogo.
Il Prof. Comerci, oltre che della famosa “Revista Antártida”, fu, per diversi anni, anche collaboratore attivo della rivista “Il Polo” che si pubblicava a Fermo, in Italia e di “Todo es Historia”, edita, invece, a Buenos Aires. Contemporaneamente a tale attività egli ebbe anche modo di dedicarsi all’insegnamento della storia, operando privatamente presso alcune Scuole secondarie di San Francisco de Sales, a Buenos Aires e di San Alfonso de Bella Vista, provincia di Buenos Aires, ove, come già ricordato in apertura, lo storico italo-argentino si era stabilito dopo la pensione ed ove visse sino alla morte. Dopo aver lasciato la direzione del celebre “Museo Antartico”, la sezione museale dell’Istituto Antartico Argentino con sede in Avenida Paseo Colón 1407, curato per molti anni dall’amico Ricardo Capdevila (poi morto prematuramente nel luglio del 2008) il Prof. Comerci si dedicò quasi esclusivamente alla scrittura e all’attività conferenziera. Numerosi furono, quindi, sia i suoi libri, saggi e articoli, così come le partecipazioni a importanti convegni, seminari e conferenze che si tennero dopo il fatidico 1996, anno nel quale anche un grande uomo come lui fu inesorabilmente colpito dai c.d. “limiti d’età”.
Col. (a) Gerardo Severino
Storico Militare
[1] Fondata dalla Compagnia di Gesù l’ 8 giugno 1944 come “Istituto Superiore di Filosofia”, l’Università ebbe sede presso il Colegio del Salvador, da cui mutuò il nome.
[2] Nils Otto Gustaf Nordenskjöld (Hässleby, 6 dicembre 1869 – Göteborg, 2 giugno 1928) è stato un celebre geologo, geografo ed esploratore svedese.