La Regia Aeronautica nel Dodecaneso. Un libro di Basilio Di Martino in vista del centenario dell’Arma Azzurra
Un viaggio verso un possedimento lontano, quello del Dodecaneso prima e durante la Seconda guerra mondiale, dal 1927 al 1943. Un “volo” su un’area geografica che il Generale Ispettore Capo Basilio Di Martino, tra gli storici aeronautici più importanti e apprezzati in Italia e all’estero, ha compiuto in vista del Centenario dell’Aeronautica Militare che verrà celebrato il prossimo 28 marzo 2023. La Regia Aeronautica nel Dodecaneso non è un semplice saggio né un instant book. E’ uno dei pochissimi volumi di storia militare, edito da Rivista Aeronautica, che unisce la ricerca documentale e d’archivio alla divulgazione ricca di dettagli e particolari. Un lavoro editoriale che solo uno storico di rango come Di Martino avrebbe potuto fare. L’autore mette sotto la lente di ingrandimento luoghi, fatti, personaggi e situazioni per offrire lo spaccato di uno scenario in cui lo sviluppare di un’azione di pianificazione, programmazione e controllo del Mare Egeo era d’obbligo. Erano gli anni del crescente sviluppo del mezzo aereo. Un fattore che avrebbe potuto permettere di agire offensivamente contro i terminali petroliferi delle coste siriane e palestinesi, il porto di Alessandria d’Egitto e soprattutto il Canale di Suez. Un quadrante in cui si dipanarono le vicende della Regia Aeronautica da leggersi nel più ampio contesto strategico e operativo italiano.
Basta scorrere le pagine del libro di Di Martino per comprendere come una ricerca minuziosa e attenta possa restituire una visione che fa riflettere ad esempio sul “piano di difesa del 1939” oppure sul dispositivo militare del 1940 con tutti i problemi annessi e connessi alla logistica e all’organizzazione, alle criticità tecniche degli aeromobili e alla formazione dei piloti. E’ da qui che prendono le mosse capitoli come “L’estate dei bombardieri” con le prime missioni di guerra, l’attacco al convoglio AS1, il ciclo operativo di Punta Stilo, l’attacco su Haifa e Alessandria, l’azione di Capo Spada e tanti altri episodi destinati a creare dibattito tra esperti, giornalisti e storici che, come il Generale Di Martino, hanno approfondito tematiche sconosciute a molti o trattate superficialmente da pochi. La Regia Aeronautica nel Dodecaneso non è solo un libro sulle vicende aeronautiche di quel periodo e in quel ben preciso luogo geografico. Il libro di Di Martino è storia militare allo stato puro che resta utile per capire la vera essenza e le motivazioni che conducono gli studiosi e i ricercatori, ma anche i giornalisti impegnati a divulgare la storia delle forze armate che parlare di storia militare rimane utile all’uomo di oggi per comprendere l’attualità.
Come spiega il Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, che firma l’introduzione al libro, il Generale Di Martino “ha inteso promuovere l’impegno di diffondere la cultura aeronautica nel Paese e all’estero, raccontando e trasmettendo i valori, la storia e le tradizioni che l’hanno accompagnata nel suo primo secolo di vita. E’ in tale contesto che si inserisce questo volume, impreziosito da inedite immagini di operazioni reali, un’opera importante che, per la prima volta, rende vivido un argomento storicamente affascinante, finora poco trattato ma di grandissimo rilievo per conoscere pagine sconosciute di ciò che fu l’impegno della Regia Aeronautica nell’Egeo”. Ma c’è di più, l’autore si inserisce negli aspetti e nelle pieghe di una storia nella storia: la guerra con la Grecia, l’avvio delle prime operazioni con gli aerosiluranti, le azioni compiute dai piloti italiani davanti alle coste africane, ma anche gli episodi oggetti di confronto e di riflessione circa “le vittorie e le sconfitte” come nel caso di Suda e Capo Matapan oppure capitoli da rileggere come “il Commando a Castelrosso” e “L’operazione Lustre”. Insomma un’infinità di spunti di riflessione che fanno della pubblicazione di Di Martino una pietra miliare da cui partire per intraprendere il cammino della storia aeronautica e militare.
“Il libro nasce con l’obiettivo di narrare quella che rappresenta l’unica vera campagna aerea della Regia Aeronautica, in cui l’aereo si pone come una componente operativa offensiva” spiega Di Martino, ma soprattutto il Generale risponde a una domanda che molto spesso viene posta dai giovani: perché studiare la storia militare e a cosa serve? “In primis, il suo studio è funzionale alla costruzione di quell’organizzazione invisibile fatta di miti, riti e simboli, di modi di pensare e di vedere sé stessi e il proprio ruolo in rapporto agli altri e al mondo, che è essenziale per l’esistenza di un’organizzazione e soprattutto di un’organizzazione militare – spiega Di Martino -. La storia militare consente di creare un’identità, un ponte con il presente che serva da stimolo all’azione dei singoli e abbia un forte valore aggregante, tale da permettere all’organizzazione di affrontare con successo i momenti di difficoltà e di sopravvivere alle inevitabili crisi. Un ulteriore vantaggio che ogni organizzazione militare può ricevere dallo studio della storia militare è di trarre delle conclusioni valide come fonte di ispirazione nei processi di problem solving – prosegue Di Martino -. Ampiezza, profondità, contesto: sono queste le tre parole chiave che devono guidare lo studio della storia militare e che devono essere tenute ben presenti per tornare a farne un elemento centrale anche nei programmi degli istituti dove si cura la formazione superiore degli ufficiali”.
Il libro, frutto di una minuziosa ricerca presso l’Ufficio Storico dell’Aeronautica Militare guidato dal Colonnello Gerardo Cervone, curatore della collana “Centenario Aeronautica Militare”, è stato presentato a Palazzo Aeronautica. Un pomeriggio che si è aperto con l’indirizzo di saluto del Capo del 5° Reparto Comunicazione dello Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Brigata Aerea Giovanni Francesco Adamo, che in qualità di responsabile dell’editoria dell’Aeronautica Militare ha ribadito il valore dell’opera che stata introdotta al pubblico attraverso un filmato che ha dato il senso e il significato dell’opera e degli sforzi editoriali sul fonte delle celebrazioni del prossimo anno.
Successivamente la presentazione è stata moderata dal giornalista Vittorio Argento, che nel sottolineare l’importanza dell’opera, sia da un punto di vista letterario che storico, ha coordinato gli interventi dei due relatori, ossia Gregory Alegi, giornalista e storico, e Gastone Breccia, docente all’Università di Pavia e autore di numerosi libri di storia militare.
La Regia Aeronautica nel Dodecaneso è un’opera che si inserisce nel periodo storico che inizia con i trattati di pace che chiusero la Grande Guerra e diedero all’Italia il possesso di buona parte dell’arcipelago delle Sporadi Meridionali e si chiuse con la resa italiana del 1943.. Il Dodecaneso, come era altrimenti conosciuto, offriva la possibilità di sviluppare un’azione di controllo sul Mare Egeo e, con il crescente sviluppo del mezzo aereo, anche di agire offensivamente contro i terminali petroliferi delle coste siriane e palestinesi, il porto di Alessandria d’Egitto e soprattutto il Canale di Suez. Il Dodecaneso però rimase una realtà eccentrica, concretizzando una delle tante occasioni perdute della guerra italiana. Le vicende dell’Aeronautica dell’Egeo rispecchiano i limiti della forza armata nel contesto di una più generale mancanza di visione, sia a livello strategico, sia a livello operativo, che finiva con il privare di significato gli sforzi prodotti a livello tattico e con il vanificare il sacrificio dei combattenti.
Vincenzo Grienti
Nella foto di copertina il trimotore S.82 del tenente Pietro Torelli con i segni dei colpi incassati in uno scontro con la caccia notturna durante un’incursione sull’aeroporto egiziano di Burg El Arab nella notte sul 2 agosto 1942 (Fototeca Stato Maggiore dell’Aeronautica)