La Regia Marina e la Grande Guerra. Da Premuda alle “navi asilo”.
Le date, i nomi, gli avvenimenti più importanti e i fatti poco conosciuti della storia della Regia Marina durante la Prima guerra mondiale. Dal 24 maggio del 1915 e per 41 mesi di conflitto la Marina italiana ebbe un ruolo da protagonista a dimostrazione che la Grande Guerra non si combatté solo nelle trincee e sulle montagne. La Marina adottò una strategia di attesa e di deterrenza basata sulla conquista del potere marittimo in Adriatico di cui lo sbarramento del Canale d’Otranto ne fu il più fulgido esempio. Grazie all’ammiraglio Paolo Thaon di Revel la Marina approntò le misure necessarie per difendere il patrimonio culturale e artistico italiano a partire da Venezia. A questo si aggiunsero vere e proprie operazioni che oggi definiremmo di carattere umanitario quale il salvataggio del popolo e dell’esercito serbo, ma anche la cessione di alcune navi per accogliere trovatelli, orfani, figli di pescatori morti in guerra o in mare a seguito di naufragio e giovani carcerati che avevano bisogno di una educazione. Grazie al contributo della Marina nacquero le “navi-asilo” che a Genova, Bari, Napoli e Venezia “arruolarono” alla cultura del mare tanti “marinaretti” sottraendoli dalla strada, dalla fame e dalla criminalità.
Dopo la disfatta di Caporetto la Marina italiana contribuì ad alzare il morale e a dare una svolta a quella “inutile strage” che fu la Grande Guerra attraverso le armi, tutte italiane, della creatività e della genialità, dando vita ad azioni eroiche come la famigerata “beffa di Buccari”, a cui partecipò Gabriele D’Annunzio, l’impresa di Pola e la difficile operazione di Premuda, ad opera di Luigi Rizzo e Giuseppe Aonzo al comando dei MAS 15 e MAS 21. Impresa che la Marina Militare ancora oggi celebra ogni 10 giugno come festa di Forza Armata.
Il libro, con linguaggio semplice e giornalistico, racconta fatti ed eventi poco noti attraverso l’utilizzo delle fonti d’archivio e bibliografiche, descrivendo quanto accadde a bordo delle unità della Regia Marina, narrando le esperienze che coinvolsero gli uomini e i mezzi non solo sulle navi. Ne è un esempio il capitolo sui “marinai in grigio-verde” e sulla conseguente nascita del Battaglione San Marco, così come la costituzione e l’impiego dell’Aviazione di Marina con aerei terrestri, idrovolanti, areostati e dirigibili, ma anche della componente subacquea.
Il libro, che vede la prefazione dello storico Francesco Bonini, Rettore dell’Università Lumsa di Roma, è corredato da foto-notizie che, cronologicamente, ripercorrono i momenti salienti dell’impegno sul mare avvenuto principalmente nel Mar Adriatico sottolineando, come ribadisce nell’introduzione l’Amm. Franco Prosperini, esperto di storia navale e ricercatore presso l’Ufficio Storico della Marina Militare, il desiderio degli autori “di puntare i riflettori, richiamare l’attenzione del lettore, sull’azione svolta dalla Regia Marina nella lotta sul mare e, specificatamente, sugli uomini che sul mare furono non solo protagonisti ma artefici di una grande vittoria, ricordando che il mare nazionale cento anni fa, come anche oggi, rappresentava un sistema di comunicazioni il cui controllo permetteva l’alimentazione della battaglia, non solo, ma soprattutto, il sostentamento materiale delle persone, militari e civili, uomini e donne, che con le loro attività alimentavano il fronte della guerra”.