Guidonia: passato e futuro della città dell’aria
“La realizzazione di questo percorso archeo-museale è un viatico per fare ancora più sinergia tra Aeronautica Militare e la Città di Guidonia Montecelio, è un viatico per conoscere e comprendere il nostro passato, perché solo conoscendo il nostro passato possiamo comprendere il presente e soprattutto guardare sempre verso il futuro”. Così il Generale di Squadra Aerea Silvano Frigerio, Comandante delle Scuole dell’Aeronautica Militare e della 3a Regione Aerea, intervenendo il 27 aprile 2023 all’inaugurazione a Guidonia (Roma) del percorso storico-museale della DSSE, la Direzione Superiore Studi ed Esperienze, che, a partire dal 6 maggio 2023, consentirà di visitare le aree di quello che fu il centro di eccellenza che fece dell’Italia tra i Paesi più avanzati a livello mondiale nel campo della ricerca e della sperimentazione aeronautica. Un’iniziativa che si inserisce nelle celebrazioni per il Centenario dell’Aeronautica Militare e che, dopo l’oblio seguito alle distruzioni della Seconda guerra mondiale, riporta a nuova vita uno dei luoghi simbolo della storia dell’Arma Azzurra.
La DSSE divenne operativa il 1° febbraio 1928 sotto la guida del Generale del Genio Aeronautico Alessandro Guidoni, una figura a cui la Direzione e l’attività di sperimentazione in Aeronautica sarebbe rimasta indissolubilmente legata. Così come la città di fondazione sorta a ridosso del campo di volo, che fu chiamata Guidonia in suo ricordo dopo l’incidente mortale di cui rimase vittima durante la sperimentazione di un nuovo tipo di paracadute. Era il 27 aprile 1928, un richiamo che ci permette di cogliere l’alto valore simbolico della data scelta per l’evento durante il quale è stato ufficialmente inaugurato il percorso che rende oggi fruibile al pubblico il patrimonio storico-museale sul sedime aeroportuale di Guidonia.
Un risultato tutt’altro che scontato perché dopo anni fatti di sperimentazione di nuovi velivoli, armamenti, equipaggiamenti e di tutto ciò in generale che era legato al volo, il destino della DSSE fu definitivamente segnato dagli eventi bellici. Ciò che non fu danneggiato e colpito dal bombardamento aereo alleato del 13 febbraio 1944 fu poi messo fuori uso dalle cariche di demolizione piazzate dai Tedeschi che si appropriarono di tutto quello che poteva essere trasferito in Germania. Non mancarono, però, tentativi di recupero dei materiali pregiati. Di fatto, come ha ricordato nel suo intervento il “padrone di casa”, il Comandante del 60° Stormo di Guidonia, il Colonnello pilota Michele Cesario, quel che sopravvisse della DSSE fu lasciato a sé stesso, un triste destino al quale è stato definitivamente sottratto grazie alla lungimiranza dei vertici dell’Aeronautica Militare, a cominciare dal Generale Ispettore Capo Basilio Di Martino, Presidente del “Comitato Centenario dell’Aeronautica Militare” e attivo ispiratore di questa iniziativa di recupero.
Un recupero che non è da considerarsi restauro nel senso classico del termine proprio per non alterare l’autenticità dei luoghi e dei manufatti che rappresentano un raro patrimonio di archeologia industriale di straordinario interesse sia dal punto di vista prettamente aeronautico sia dell’architettura e dell’ingegneria edile. Questo per raggiungere due obiettivi fondamentali: creare un percorso di visita perfettamente organizzato attraverso gli imponenti ruderi degli edifici originali che, sottoposti a radicali interventi di ripulitura e messa in sicurezza, formano oggi un complesso assolutamente spettacolare e la possibilità di accedere a contenuti multimediali mediante l’utilizzo di smartphone o tablet.
Un complesso nel quale spiccano gli edifici della Sezione Aerodinamica, quelli che ospitavano le gigantesche gallerie del vento, la galleria a doppio ritorno e la cosiddetta “galleria stratosferica ultrasonora”, che a metà degli anni Trenta, quando il centro fu completato, era la galleria del vento supersonica più avanzata al mondo per dimensioni e potenza. Così come all’avanguardia era la vasca della Sezione idrodinamica, un altro manufatto ancora oggi di estremo impatto visivo nonostante sia solo una sezione dell’impianto originale che si estendeva per quasi mezzo chilometro. A complemento di questo percorso museale, che potremmo definire archeologico, è stato poi creato un “digital twin”, quindi un gemello digitale della DSSE, che, avvalendosi della multimedialità e della computer grafica, consente al visitatore di “muoversi” virtualmente all’interno di una ricostruzione in 3d della Direzione nel momento del suo massimo sviluppo, completa di quegli edifici e di quei manufatti che oggi semplicemente non esistono più.
Un’esperienza “immersiva” che, indossando gli appositi visori, ha voluto provare anche l’ospite d’onore della cerimonia, la Professoressa Amalia Ercoli Finzi, prima donna a laurearsi in ingegneria aeronautica in Italia, presso il Politecnico di Milano, e una delle personalità più importanti al mondo nel campo delle scienze e tecnologie aerospaziali, consulente scientifica della NASA, dell’Agenzia Spaziale Italiana e dell’ESA, l’agenzia spaziale europea. Sono diverse le opportunità offerte dalla zona dedicata alla multimedialità all’interno dell’area museale creata nell’edificio che fu della Divisione radioelettrica della DSSE dove una suggestiva raccolta di documenti, uniformi, equipaggiamenti e cimeli pannelli espositivi che consentono al visitatore di tornare agli anni in cui a Guidonia si gettavano le basi non solo per straordinarie imprese aeronautiche, ma anche per le trasmissioni radio, il volo supersonico o la medicina aerospaziale.
Concludiamo queste note con alcune informazioni di servizio. Il pubblico interessato a visitare il sito della Direzione Superiore Studi ed Esperienze, potrà farlo gratuitamente nei fine settimana a partire dal 6 maggio 2023 previa prenotazione on line sul sito:
https://centenarioam.aeronautica.difesa.it/evento/apertura-direzione-superiore-studi-ed-esperienze/
La prenotazione alle visite guidate, effettuabile con un anticipo di massimo 30 giorni, sarà disponibile dal mese di maggio ai visitatori tramite un tasto “PRENOTA” a fondo pagina. Dopo la prenotazione verrà generato un QR code da portare a seguito per consentire l’accesso al 60° Stormo di Guidonia, unitamente a un documento di riconoscimento valido.
Buona visita a tutti!
Stefano Cosci
Giornalista, già Direttore di Rivista Aeronautica
Il video multimediale che ricostruisce Guidonia
Una foto storica