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Sulle ali della storia proiettati al futuro. Cambio di comando al Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle

La storia e la tradizione si intrecciano con la memoria e l’innovazione al MUSAM, il Museo Storico dell’Aeronautica Militare, che nella suggestiva cornice dell’Hangar Badoni, sull’antico idroscalo di Vigna di Valle, ha visto avvicendarsi al Comando del Centro Storiografico e Sportivo dell’Aeronautica Militare (CSSAM) il Comandante uscente, Colonnello Luigi Barbagallo e quello subentrante, Colonnello Dario Bovino. Il cambio di comando è un evento importante perché è un vero e proprio passaggio di testimone alla guida di donne, uomini e mezzi, ma nel caso del MUSAM è ancor più rilevante perché è un luogo dove si custodisce il passato antico e recente dell’Arma Azzurra. Basta ripercorrere gli hangar, rinnovati in occasioni del centenario del 2023, così come gli esterni che affacciano sul lago di Bracciano, culla dell’aviazione italiana, per comprendere che non si è solo in un luogo adibito a spazio museale. A Vigna di Valle si possono rivivere i voli di Francesco Baracca, Fulco Ruffo di Calabria, Ernesto Cabruna e le imprese di Gabriele D’Annunzio negli anni della Grande Guerra, ma anche l’epopea delle trasvolate oceaniche compiute da Francesco De Pinedo e Italo Balbo, delle missioni pionieristiche del generale Umberto Nobile con i dirigibili Norge e Italia fino agli anni Trenta della Coppa Schneider e dei record delle “Ferrari del cielo”. E poi la Seconda guerra mondiale, gli anni della rinascita dell’Aeronautica Militare italiana con l’indimenticabile F-104 Starfighter, i Tornado, l’AMX e l’F-16 senza tralasciare la sezione elicotteristica che tanto ha dato al Paese in termini di ricerca e soccorso alle popolazioni colpite da calamità naturali.

La veduta aerea del Museo Storico dell’Aeronautica Militare sulle sponde dell’antico idroscalo del Lago di Bracciano

Ed è in questo luogo che il cambio di comando è avvenuto alla presenza del Comandante del Comando Aeronautica Militare (COMAER), Generale di Squadra Aerea Giandomenico Taricco, e delle autorità civili, militari e religiose del circondario.

“E’ stata un’esperienza entusiasmante e indimenticabile – ha detto il Colonnello Barbagallo ringraziando quanti hanno collaborato con lui in questi due anni e mezzo di comando, le superiori autorità per la fiducia in lui riposta, sia per l’incarico appena concluso sia per quello che andrà a ricoprire presso l’Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, e le istituzioni locali, sempre collaborative, e il personale del CSSAM -. Ho avuto l’opportunità di lavorare con un team straordinario, fatto di persone eccezionali, mosse da passione, dedizione e professionalità. Ciò che mi resterà più impresso non sono i numeri, i rapporti o le statistiche. Sono i volti, i sorrisi, le strette di mano, le parole di incoraggiamento nei momenti di sfida e la complicità che abbiamo condiviso”.

Il Colonnello Luigi Barbagallo durante il suo intervento nel corso della cerimonia di avvicendamento al comando del CSSAM

Barbagallo è stato al comando negli anni della preparazione al Centenario e delle celebrazioni in occasione della presentazione del nuovo volto del Museo di Vigna di Valle: “La storia e lo sport, così come la vita militare, ci insegnano che il cambiamento è inevitabile, ma è anche ciò che ci permette di crescere. Il nostro futuro, così come il nostro passato, è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di guardare avanti, mantenendo sempre uno sguardo attento alle lezioni del passato” ha detto Barbagallo rivolgendosi al nuovo comandante, Colonnello Bovino: “Caro Dario, sono più che certo che saprai indirizzare gli uomini e le donne di Vigna di Valle con il valore professionale e le capacità che da sempre ti contraddistinguono” ha aggiunto l’ufficiale sottolineando il grande spirito di squadra che da sempre contraddistingue le donne e gli uomini dell’Aeronautica Militare.

Il Colonnello Dario Bovino, nuovo comandante del Centro Storiografico e Sportivo dell’Aeronautica Militare

 

Nel discorso d’insediamento, il Colonnello Bovino ha voluto ringraziare le Superiori Autorità per la fiducia a lui concessa e il suo predecessore per l’opera fin qui portata avanti, evidenziando la volontà di dare continuità a quanto fin qui fatto: “Sono consapevole delle aspettative dei vertici della Forza Armata su Vigna di Valle, per la sua missione di custode della storia e dei valori dell’Aeronautica e per la valenza, anche a livello sociale, dello sport militare – ha detto il Colonnello Bovino -. Assumere il comando del più antico insediamento aeronautico, protagonista agli albori del ‘900 della nascita dell’aviazione, ed oggi dall’altissima valenza strategica per raccontare chi siamo, cosa facciamo e soprattutto come lo facciamo, mi procura forti emozioni, qualche sano timore ma grande energia. Abbiamo il privilegio di lavorare in un sedime unico per la bellezza della natura in cui è immerso, per l’ubicazione di due asset straordinari, il Museo e il Centro Sportivo, che utilizzati in sinergia offrono grandi opportunità. Unico anche per essere una base militare aperta permanentemente al pubblico. Sentiamoci tutti fieri ed orgogliosi di poter mostrare quanto la Forza Armata ha fatto e fa per la nostra amata Italia, da oltre 100 anni, tra le poche al mondo a vantare questo traguardo”.

Dunque una festa in un luogo straordinario che coniuga passato e presente, storia e sport. Infatti, rivolgendosi al personale del CSSAM, per descrivere il suo modus operandi il Colonnello Bovino ha preso ad esempio la figura di Luigi Bourlot, a cui la base di Vigna di Valle è intitolata: “Come fare il nostro dovere: lavorando in silenzio, al servizio delle Istituzioni e della collettività, onorando il giuramento, con intima soddisfazione per quanto si fa e senza la ricerca di protagonismi individuali. Caratteristiche incarnate dal Capitano Bourlot e nella  Sua alta capacità in cui non vi era ombra di presunzione. Egli dava più al di là di quanto il dovere richiedeva, più in là di quanto era necessario, così semplicemente, modestamente, quasi scusandosi di non dare ancor di più”. Ed ha aggiunto: “A quelli che da oggi saranno i miei collaboratori dico che abbiamo una grande responsabilità. Abbiamo l’onore di servire in questo luogo dove aleggia lo Spirito di Bourlot che dovrà essere fonte d’ispirazione quotidiana”.

Luigi Bourlot fu un pilota pluridecorato della Prima guerra mondiale, scelto da Gabriele D’Annunzio quale pilota del suo Ansaldo SVA biposto per compiere la leggendaria impresa del Volo su Viennail 9 agosto 1918. Il 6 luglio di quell’anno D’Annunzio scrisse a Bourlot un biglietto augurale che recitava: “Al valoroso capitano Bourlot che mi sarà compagno fino al Graben. Donec ad metam”. 

Purtroppo, però, Bourlot non ebbe l’onore di partecipare all’impresa dannunziana in quanto il giorno seguente, a meno di un mese dallo storico volo Bourlot perse la vita durante un collaudo di un velivolo e dovette essere rapidamente sostituito da un altro pilota. La scelta cadde su Natale Palli, che passò poi alla storia come il pilota del Vate.

Gabriele D’Annunzio e Natale Palli

Il 12 giugno 1922 per Vigna di Valle si aprì un nuovo capitolo della sua lunghissima storia: quello che fu il primo Cantiere Sperimentale Aeronautico d’Italia, sorto nel 1906 ad opera del Maggiore del Genio Maurizio Mario Moris, altro grande pioniere dell’aviazione italiana e uomo lungimirante. Fu lui a voler sperimentare dirigibili e palloni aerostatici tutto nell’ottica della riorganizzazione generale della costituenda Regia Aeronautica. Così quel “cantiere” venne riconvertito in idroscalo.

L’antico idroscalo di Vigna di Valle

Storie di uomini e velivoli, di coraggio e di passione, ma anche di dedizione all’Italia che il nuovo Comandante ha richiamato accennando all’immediato futuro e alla sinergia con le istituzioni locali: “L’ambizione è di far vivere il sedime di Vigna di Valle come una sorta di laboratorio Culturale, a disposizione dei cittadini, dei turisti, di grandi realtà aziendali e soprattutto dei giovani, in cui trascorrere, magari nel week-end o nelle pause scolastiche, delle esperienze in cui si mescolano Storia, Tecnologia, Sport e Territorio – ha detto il Colonnello Bovino -Ma vogliamo essere ancor più aperti alla cittadinanza. Siamo a vostra disposizione per progettare insieme attività, per espandere le sinergie, con-partecipare agli eventi che si sviluppano sul Lago. Ci piacerebbe concretizzare al più presto questi buoni propositi. Abbiamo avviato contatti con importanti realtà nazionali ed internazionali che per affinità presentano notevoli opportunità di collaborazioni. Tutti, nel vedere dove siamo, sono rimasti meravigliati della bellezza di questi luoghi. Alcuni hanno confermato con entusiasmo la voglia di venire a trovarci presto. E non è escluso che questo accada già nel mese di ottobre. Stiamo lavorando alla stesura di un programma di eventi per il 2025, e siamo pronti, già da domani, a sottoporlo alla vostra attenzione, condividerlo, ed arricchirlo con le vostre proposte!”.

Un momento della cerimonia di avvicendamento al comando del CSSAM tra il Col. Barbagallo e il Col. Bovino

Dunque una sfida per il futuro che rende ancor più avvincente l’esperienza per chi varca l’ingresso del MUSAM, come confermato peraltro dal Comandante del COMAER, Generale si squadra Aerea Giandomenico Taricco, dopo aver ringraziato il Colonnello Barbagallo per il lavoro svolto e le autorità locali per la costante e fattiva collaborazione che da sempre le legano all’Arma Azzurra. Il Generale Taricco ha voluto tracciare un consuntivo sull’operato del Colonnello Barbagallo, iniziando dal grande lavoro di riqualificazione e valorizzazione del Museo Storico in occasione del centenario di Forza Armata: “Il risultato è sotto gli occhi di tutti, testimoniato soprattutto dall’altissimo rating fornito direttamente dai visitatori del Museo sulle varie piattaforme di turismo. Altro importante traguardo, il restauro e la consegna al governo etiope del Weber AVII, che ha dato l’opportunità di portare qui a Vigna di Valle il Presidente del Consiglio, il Ministro della Difesa e le autorità etiopi. Un grande risultato frutto del lavoro di squadra e dell’alta professionalità del personale di Vigna di Valle.”

Il Generale di Squadra Aerea Giandomenico Taricco, Comandante del COMAER

E a proposito di lavoro di squadra, rivolgendosi al Colonnello Bovino, ha aggiunto: “Saprai raccogliere il testimone, e procedere con una nuova fase. Così come fatto con il Museo, anche il Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare subirà un’attività di valorizzazione e investimento, per mettere il Gruppo Sportivo nelle condizioni migliori per continuare ad operare e vincere. Agli atleti dico: l’Aeronautica Militare vi ha scelti e vi segue: portate con fierezza la nostra maglia azzurra. Dopo le Olimpiadi di Parigi che ci hanno portato in dote due argenti e un bronzo, cominciamo già a pensare al prossimo evento, fra quattro anni alle Olimpiadi di Los Angeles”.

Un contributo davvero denso di passione e spirito di corpo, quello dato dal Generale Taricco, che  ha concluso ringraziando il personale del CSSAM e tutti gli enti di supporto che hanno contribuito al raggiungimento di tutti questi successi. Culmine dell’evento, la lettura dell’Ordine del Giorno e la formula di riconoscimento che il Comandante uscente ha pronunciato rivolgendosi al personale della base, momenti che hanno sancito ufficialmente il passaggio del testimone al Colonnello Dario Bovino.

Cambio di comando al MUSAM

L’antico idroscalo “Luigi Bourlot” di Vigna di Valle è il luogo in cui ha avuto inizio l’attività aviatoria in Italia: a partire dal 1908 da qui volarono i primi dirigibili militari, e poi gli idrovolanti. La base fu anche sede del primo reparto di aerosoccorso e, per oltre vent’anni, del Centro di Selezione del personale A.M. Negli anni Sessanta la base fu riqualificata e trasformata in Centro Sportivo A.M. e in Centro di Raccolta di Velivoli Storici, che nel 1977 diventò ufficialmente Museo Storico di Forza Armata.

Il Presidente della Repubblica Giovanni Leone nel giorno dell’inaugurazione del Museo di Vigna di Valle il 24 maggio 1977

Oggi il CSSAM di Vigna di Valle ha il compito di sovrintendere le attività delle sue due realtà: il Centro Sportivo A.M. opera per la tutela del patrimonio sportivo nazionale e grazie al contributo del suo personale tecnico-specialista opera un’attenta ricerca dei migliori talenti, contribuendo allo sviluppo tecnico-teorico delle dinamiche sportive. Gli atleti, di primissimo livello, partecipano alle più importanti competizioni nazionali e internazionali. MUSAM, è questo l’acronimo scelto il nuovo Museo Storico dell’Aeronautica Militare, totalmente rinnovato e ampliato nel 2023 dopo 2 anni di lavori. Il MUSAM ha il compito di divulgare la cultura aeronautica, la storia e le tradizioni di Forza Armata attraverso gli aerei e i cimeli esposti, ma anche con numerose iniziative. Annualmente è visitato da circa 100.000 persone.
Oltre ai suoi compiti istituzionali, il CSSAM fornisce anche supporto logistico al SICRAL (Sistema Italiano per Comunicazioni Riservate e Allarmi) un importante centro di telecomunicazioni interforze, e il C.T.M. – Centro Tecnico per la Meteorologia.

Visitare il MUSAM è come tuffarsi nella storia e nella cultura del volo. E’ un passato che può essere ripercorso visitando gli oltre 13mila metri quadrati di superficie espositiva coperta. Un tuffo nella tradizione degli idrocorsa e nell’epopea della Coppa Schneider è possibile nell’hangar “Velo”, uno spazio espositivo unico al mondo dove le “Ferrari del cielo” proiettano i visitatori nel mondo del record, dei successi e dei primati. Dal 1926 al 1934 i piloti italiani scrissero pagine memorabili e li firmarono nel cielo di tutto il mondo con le scie dei loro Macchi. Uomini come Mario De Bernardi, Francesco Agello, Alberto Canaveri, Mario Bernasconi restano i coraggiosi e temerari aviatori che pilotarono le macchine di ingegneri del calibro di Tranquillo Zerbi e Mario Castoldi. Piloti, velivoli e specialisti che conquistarono i titoli dei giornali e dei periodici illustrati come “La Domenica del Corriere” e di testate specializzate come “Rivista Aeronautica” e “Le vie dell’Aria”. E’ così che il Museo Storico dell’Aeronautica Militare rende omaggio alle imprese e alle industrie che hanno scritto pagine importanti della storia italiana come FIAT e Isotta Fraschini. La vittoria di Mario De Bernardi alla Coppa Schneider del 1926 su Macchi M.39 e la conquista del record di velocità il 23 ottobre 1934 del maresciallo Francesco Agello su MC. 72 alla velocità di 709,202 Km/h e superando il suo stesso record registrato un anno prima (aprile 1933) di 682,068 Km/h. 

 

 

La sezione dedicata agli idrocorsa e all’epopea della Coppa Schneider e dell’Alta Velocità

Il Museo di Vigna di Valle con i suoi 16.000 metri quadrati di spazi espositivi si sviluppa in ordine cronologico attraverso i cinque padiglioni: Hangar “Troster” (dai primordi alla Grande Guerra), Hangar “Velo” (tra guerre e primati), Hangar “Badoni” (Seconda guerra mondiale), Hangar “Skema” (dal dopoguerra alle missioni internazionali) e Hangar 100 (il volo acrobatico e il presente). Uno scrigno che racchiude un racconto emozionante che già dal logo stilizzato del MUSAM richiama in modo iconico uno dei simboli dell’ingegno aeronautico italiano e della storia della Forza Armata, l’idrovolante SIAI S.55. Tutto questo grazie al lavoro di un Comitato Tecnico Scientifico che si è avvalso sia di esperti esterni per la curatela scientifica, per l’allestimento e la grafica, sia di ingegneri e personale specializzato dell’Aeronautica Militare collocando cimeli e velivoli in modo più razionale e funzionale rispetto a prima. Inoltre sono stati realizzati nuovi spazi, con schermi e aree multimediali, simulatori di volo, una sala cinema, aree relax per i visitatori e dei suggestivi tunnel di collegamento tra gli hangar dalla originale forma di carlinga di aereo. Tutte novità che durante la cerimonia di riapertura sono state toccate con mano dalle autorità civili, politiche e militari, oltre che dai giornalisti e dai fotografi.

Tanti i “tesori” custoditi al MUSAM. Tra questi il “Pallone di Garnerin”, il più antico cimelio aeronautico esistente al mondo, sapientemente e pazientemente restaurato sotto la supervisione della Sovrintendenza dei Beni Culturali che ha curato anche il restauro del SIAI S.79 Sparviero. Un cimelio che si aggiunge alla collezione di circa 80 velivoli esposti: dal Blèriot, all’idrovolante austro-ungarico Lohner per poi passare agli idrocorsa: Vigna di Valle è il museo aeronautico che può vantare il numero maggiore di idrocorsa in esposizione, fra i quali spicca il Macchi MC.72 detentore del record di velocità per idrovolanti con oltre 709 km/h di media. Si prosegue poi con gli IMAM Ro.37 e Ro.43, con il FIAT G.212, ultimo plurimotore costruito dalla FIAT, il SIAI SM.82 e il CANT Z.506 che proprio a Vigna di Valle ha prestato servizio con il Soccorso Aereo. E ancora i jet del primo dopoguerra e quelli attuali, con una particolare attenzione alle missioni fuori dai confini nazionali, alla Pattuglia Acrobatica Nazionale, agli elicotteri e ai paracadutisti dell’Aeronautica Militare. Il Museo accoglie inoltre anche nuovi velivoli nel settore dedicato al periodo moderno, come il Tornado IDS con livrea desertica, l’Eurofighter e gli elicotteri HH-3F e AB-212.

Ma c’è una storia nella storia che può essere raccontata dentro e fuori il MUSAM: quella delle sue origini che proprio qui, sulle sponde del lago di Bracciano registrarono gli esperimenti di uno dei padri dell’aeronautica italiana: il Maggiore Maurizio Moris, che nel 1907 vi creò il Cantiere Sperimentale Aeronautico e nel 1910 la Scuola Piloti Dirigibilisti. A Museo, inoltre, è legata la figura del Generale Umberto Nobile, che guidò le esplorazioni  polari del 1926 e del 1928 con i dirigibili “Norge” e “Italia”. Oltre a una sezione dedicata proprio alle avventure al Polo Nord il Museo ospita il Centro di documentazione “Umberto Nobile”.

La sezione dedicata a Umberto Nobile e alle esplorazioni polari

Nel 1913, su iniziativa del Maggiore Giulio Douhet, Comandante del Battaglione Specialisti del Genio, venne costituita una prima esposizione aeronautica con sede nel Castel Sant’Angelo a Roma, dove già si trovava il Museo Storico del Genio. In esso venne raccolto tutto il materiale storico risalente fin dalle origini della costituzione della prima Sezione Aerostatica nell’ambito della Compagnia del Genio, nel 1884. Nel 1933, dieci anni dopo la creazione della Regia Aeronautica come Forza Armata, il materiale storico aeronautico esposto a Castel S. Angelo venne trasferito, sempre a Roma, nelle casermette della Batteria bassa sul fiume Tevere per poi passare, nel 1939, in una sede più adatta sul Lungotevere delle Vittorie. Durante e immediatamente dopo la seconda guerra mondiale, purtroppo, molto materiale aeronautico di estremo interesse storico, in special modo velivoli e motori, andò perduto irrimediabilmente. Dal 1950 in poi, negli anni della ricostruzione, cominciò a manifestarsi nuovamente l’idea di un Museo Storico Aeronautico, a similitudine di quanto si era già realizzato o si stava realizzando nello stesso campo in altri Paesi; ecco pertanto i primi tentativi di ricercare una sede idonea e definitiva al Museo stesso. Ma le soluzioni adottate furono sempre frammentarie e di carattere provvisorio, tali da non consentire un’idonea conservazione dei velivoli storici, motori e dei molti cimeli in possesso della Forza Armata. Una prima sede del Museo Storico A.M. fu individuata, nel 1961, al Palazzo della Vela di Torino, preso in affitto e utilizzato dall’A.M. fino al 1974, anno in cui la locale amministrazione comunale reclamò l’edificio per un altro impiego. Anche la soluzione di costituire a Milano una Sezione Aeronautica presso il Museo della Scienza e della Tecnica non fu adottata a causa dell’altissimo costo richiesto per la costruzione ex novo delle infrastrutture necessarie.

Nell’hangar “Skema” i velivoli che hanno fatto la storia dell’Aeronautica Militare Italiana negli anni della guerra fredda. Da sx a dx: un De Havilland, un Tornado IDS e un F-104 Starfighter

Il materiale storico aeronautico di proprietà della Forza Armata, venne pertanto trasferito quasi totalmente presso l’aeroporto di Vigna di Valle dove era già stato costituito un Centro di raccolta del materiale storico e scientifico del volo. Mentre il problema restava ancora irrisolto, si ripresentò la necessità da parte dell’Aeronautica di ricercare al più presto una sede dove poter finalmente raccogliere ed esporre – preservandolo così dalla distruzione, dovuta agli agenti atmosferici e alla mancata manutenzione – tutto il materiale aeronautico esistente. Verificata l’impossibilità, per motivi economici, di adottare soluzioni anche in aree demaniali entro i grandi centri urbani, si giunse nel 1975 alla scelta di Vigna di Valle, sia per il valore storico di questo luogo, che è il più antico sito aeronautico in Italia, sia per il fatto che c’era la possibilità di impiegare infrastrutture già esistenti, con un onere finanziario relativamente contenuto. E’ da evidenziare che grazie alla sensibilità per la storia aeronautica del Generale Giuseppe Pesce, al tempo sottocapo di Stato Maggiore che, con la piena adesione dell’allora capo di Stato Maggiore Generale Dino Ciarlo, e la collaborazione di altri validi ufficiali e sottufficiali, il Centro di raccolta del materiale storico il Museo Storico venne trasformato in tempi brevissimi, circa 100 giorni, nel Museo Storico, che fu inaugurato il 24 maggio del 1977 dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone.

Vincenzo Grienti

Per approfondimenti:

Leggi anche l’articolo “3 maggio 2023. Rinasce il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle”

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