Gendarmerie Nationale. Da 570 anni al servizio della legge
Dobbiamo tutti alla Francia, che per secoli ha rappresentato una delle più grandi potenze militari del mondo, il merito di aver dato vita a Corpi ed Istituzioni militari, così come ad Organismi di Polizia, di concezione ed ordinanze sempre più moderne e avanzate rispetto ad altri Stati, ed i cui modelli sono stati, in seguito, esportati in tutto il Pianeta. È il caso dei vari Corpi di Gendarmeria, rintracciabili un po’ ovunque: dalla vecchia Europa, Italia compresa (vgs. Stato del Vaticano e Repubblica di San Marino), all’America Meridionale, e così via. Ebbene, la Gendarmeria, alla quale s’ispirò, nel lontano 1814 anche il Corpo dei Carabinieri del Regno di Sardegna, nacque – in maniera organica, come la intendiamo noi oggi – per l’appunto in Francia nel lontano 1455 (altre fonti indicano il 1445), come una delle specialità dell’Esercito Regio, ed è proprio quest’anno che spegnerà ben 570 candeline[1]. Ne ricorderemo, ora, alcuni brevi passaggi storici.
Dal Re Vittorio ad oggi (1455 – 2025)
È opportuno, innanzitutto, evidenziare sin d’ora che il termine “Gendarme” è la contrazione della parola <<Gens d’Armes>> (gente d’armi), voce derivata dalla lingua francese, con la quale, almeno in origine, venivano indicati gli <<uomini d’arme>>, quindi i Cavalieri coperti di un’armatura e forniti di lancia. Non solo, ma con tale termine furono definiti anche i Cavalieri di alcune Compagnie d’Ordinanza, armati però “alla leggera”. Ma la fondazione vera e propria della Gendarmeria, intesa come “Istituzione Militare”, avvenne, sempre in Francia, ai tempi di Re Carlo VII, detto “Il Vittorioso” (1403-1461). Questi, designato Re nel 1422, salì di fatto sul trono di Francia solo dopo che Giovanna d’Arco salvò il Paese. Carlo fu, quindi, incoronato Re a Reims nel 1429, ma entrò a Parigi solo nel 1437. A lui si deve, sulle ceneri delle prime citate Compagnie (sorte a partire dal 1722, con il Capitano Jean Stuart), della Gendarmeria vera e propria, atto che risalirebbe al lontanissimo 24 maggio del 1455, si dovette anche l’espugnazione delle fortezze che gli Inglesi mantenevano ancora in Francia, così come la costituzione di un vero e proprio Esercito permanente. Le Compagnie d’Ordinanza, tra il 1722 al 1755, furono composte da Gendarmi misti e da Arcieri, ma anche da Cavalieri leggeri incaricati di assisterli[2]. Con il progredire del XVII secolo, la differenza pratica tra Cavalleria pesante e leggera scomparve. Tuttavia, rimasero comunque distinti nella loro organizzazione bellica. Tale connotato, la Gendarmeria lo avrebbe mantenuto sino ai tempi di Re Luigi XIII di Borbone, detto “Il Giusto” (1601 – 1643). Fu, infatti, in quel contesto che i Gendarmi ricevettero particolari incarichi di polizia, di scorta, ma soprattutto di “Guardie d’Onore” per i Principi reali. La prima vera ordinanza riguardante la Gendarmeria francese risale, invece, al 1665. Il Corpo continuò a rimanere organizzato in Compagnie, seguendo il modello della Cavalleria leggera.
La Gendarmeria non fece immediatamente parte della Casa Militare del Re, ma rimase, tuttavia, un Corpo d’élite, molto simile alle Gardes-Françaises, armata dalla Fanteria. Ciò nonostante, fu considerato un vero e proprio privilegio il poter disporre di una Compagnia di Gendarmi, sia per la scorta e la difesa del Sovrano che dei suoi familiari e della Corte in generale. L’appartenenza stessa alla Gendarmeria fu, di conseguenza, considerato un grande onore, tanto che la maggior parte dei Sottotenenti (“Guidon”) fu addirittura reclutato tra i Capitani di altri Reggimenti. Fu, invece, nel corso del 1720, sotto il Ministero di Claude Le Blanc, che la Polizia francese, organo incaricato del mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica nelle città e sulle principali strade, fu aggregata alla stessa Gendarmeria. Luigi XV lasciò la c.d. “Piccola Gendarmeria” a disposizione del suocero, il Re di Polonia Stanislas Leszczyński, mentre le altre Compagnie, stanziate a Lunéville, furono soprannominate “Gendarmeria di Lunéville”. Nel 1763, infine, anche le Compagnie di cavalleria leggera furono riunite alla Gendarmeria, pur riducendo il numero complessivo delle stesse Compagnie di Gendarmeria. Nel 1788, la Gendarmeria francese fu, tuttavia, sciolta. Alla vigilia della sua abolizione, il Corpo era formato da otto Compagnie (“Grande Gendarmeria”, “Polizia Scozzese”, “Gendarmi Inglesi”, “Gendarmi Borgognoni”, “Gendarmi delle Fiandre”, “Piccola Gendarmeria”, “Gendarmi della Regina”, “Gendarmi Delfini”, “Gendarmes de Berry”, “Gendarmes d’Artois” e “Gendarmes d’Anjou”.
Nel 1791, a pochi anni dalla storica Rivoluzione, l’Assemblea Legislativa abolì, tuttavia, la Polizia e la sostituì con la Gendarmeria Nazionale, in virtù della quale fu emanata un’apposita Legge, nel 1792. In pari tempo fu istituito anche il Corpo dei “Préposés des Douane” (i gloriosi Finanzieri Imperiali) una istituzione molto cara anche alla Guardia di Finanza della Repubblica Italiana, la cui storia s’intreccia con quella stessa della Gendarmeria, sin dalle prime esperienze Napoleoniche in Italia[3]. Successivamente, la Gendarmeria fu riordinata, sempre in piena epopea Napoleonica, organizzata, quindi, in Legioni, Compagnie e Brigate, sia a piedi che a cavallo: un ordinamento, che il Corpo di Polizia francese avrebbe conservato per moltissimi anni, anche dopo la definitiva svolta Repubblicana. Nel periodo della c.d. “Terza Repubblica”, la Gendarmeria faceva parte integrante dell’Esercito francese e, come tale, dipendeva dal Ministro della Guerra, per la parte militare, ovvero dai Ministeri dell’Interno, della Giustizia, della Marina e delle Colonie.
Il resto è storia nota ai più, così come sono noti ai più i meriti che questo antico e straordinario Corpo di Polizia ad ordinamento militare ha avuto, anche recentemente, sia sul piano della difesa interno che nei vari scenari internazionali. Ma questa è un’altra storia…
Col. (a) GdF Gerardo Severino
Storico Militare
[1] Cfr. voce “Gendarme” in <<Enciclopedia Universale Rizzoli Larousse>>, Vol. VII, Milano, Rizzoli Editore, 1968, pag. 8.
[2] Cfr. “Gendarmerie de France”, in Pierre Lemau de la Jaisse, <<Abregé de la carte générale du militaire de France>>, Parigi, 1734, pag. 29.
[3] Sull’argomento vgs. Gerardo Severino, “Guardia di Finanza: il Corpo dei Doganieri francesi fratello maggiore delle Fiamme Gialle d’Italia, in www.reportdifesa, 21 dicembre 2021.