Al Museo di Piana delle Orme tra un calice di vino e una pagina di storia
Il Grande Torino e la tragedia di Superga messi sotto la lente di ingrandimento da padre Agostino Gemelli, fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, pioniere della medicina aeronautica e consulente chiamato a fornire un parere sul disastro aereo del 4 maggio 1949 quando intorno alle ore 17:03 il Fiat G.212 CP della compagnia aerea ALI si schiantò sul muraglione posteriore della Basilica che sorge sulla collina del capoluogo piemontese. Una notizia che colpì l’opinione pubblica italiana del dopoguerra e che il tenente colonnello Paola Verde, medico sperimentatore di volo ed autrice di diversi volumi di storia dell’Aeronautica Militare, ha ripercorso nel primo dei quattro appuntamenti con l’AperiStoria del Museo di Piana delle Orme, in Provincia di Latina.
Vino e divulgazione storica si sono intrecciati in uno dei parchi tematici più importanti d’Italia dove all’interno dell’omonima azienda agrituristica vengono ospitate le collezioni più originali ed eterogenee del mondo. Dal 13 aprile al 6 luglio storici, giornalisti ed esperti di storia della Seconda guerra mondiale si alterneranno per approfondire date, nomi ed avvenimenti che hanno caratterizzato uno dei capitoli più importanti della vita dell’Italia.
Alla narrazione storica del 13 aprile è stato accompagnato l’assaggio di vini, grazie al Consorzio Tutela Vini Doc Caluso Carema Canavese che ha reso possibile la degustazione guidata dalla Wine Specialist Annamaria Iaccarino (Parliamodivino).
“E’ un’iniziativa che unisce la divulgazione storica a un momento conviviale all’interno di un complesso museale che racconta un viaggio attraverso 50 anni di storia italiana – sottolinea Fosco Esposito, Direttore Scientifico Museo di Piana delle Orme -. Sono convinto che per avvicinare soprattutto i più giovani alla passione della storia occorrono linguaggi e percorsi alternativi differenti. Un Museo come il nostro, grazie alla sua multi-tematicità si presta bene per promuovere momenti culturali come l’ AperiStoria grazie al coinvolgimento di persone e studiosi autorevoli”.
“La storia del grande Torino, i cui giocatori componevano gran parte della squadra nazionale di calcio italiana, resta impressa nella mente e nei cuori non solo dei tifosi di calcio granata e degli sportivi, ma anche di chi si occupa di ricerca storica e documentale” ha spiegato Paola Verde ripercorrendo i passaggi che portarono all’incidente aereo su cui lo stesso padre Gemelli scrisse sulla rivista Vita e Pensiero del giugno 1949, un mese dopo il dramma di Superga: “Questo infortunio per la notorietà delle vittime ha posto, come avviene dopo ogni disastro aeronautico, il problema della sicurezza del volo” scriveva il frate francescano con il brevetto di pilota. Tanti i fattori, spesso concatenati, che portarono alla morte dei calciatori granata, i dirigenti, i giornalisti e l’equipaggio composto dal comandante Pierluigi Meroni, dal secondo pilota Cesare Bianciardi, dal motorista Celeste D’Incà e dal radiotelegrafista Antonio Pangrazzi.
Una storia che ha appassionato i numerosi partecipanti alla mattinata alla quale si è aggiunto il racconto legato all’origine e alle caratteristiche di due vini piemontesi come l’Erbaluce di Caluso, uno dei vini bianchi piemontesi di maggiore spessore, che è stato fatto apprezzare e degustare dalla bravissima wine specialist Annamaria Iaccarino dell’enoteca Parliamodivino di Latina. “Ogni nuova avventura come quella che apriamo oggi insieme a voi tra storia e degustazione di vini occorre iniziarla con le bollicine” ha spiegato Annamaria Iaccarino in riferimento all’Erbaluce di Caluso prima di passare alla Barbera di colore rosso rubino, intenso.
Un appuntamento che è proseguito lungo i padiglioni del Museo di Piana delle Orme ricco di una delle collezioni più grandi ed eterogenee al mondo. Dedicato al Novecento, il complesso museale rappresenta un viaggio attraverso 50 anni di storia italiana. Oltre 30 mila mq di esposizione per raccontare le tradizioni e la cultura della civiltà contadina, le grandi opere di bonifica delle Paludi Pontine, la Seconda Guerra Mondiale, ma anche per mostrare i veicoli e i mezzi agli albori della grande industrializzazione e i giocattoli con i quali si divertivano i bambini di una volta.
Il 25 maggio prossimo, sempre alle 11.30, sarà la volta del colonnello della Guardia di Finanza (a) Gerardo Severino, storico militare, già direttore del Museo Storico della GdF, e autore di decine di libri sulle Fiamme Gialle, il quale si soffermerà sulla figura di Michele Bolgia, “l’angelo del Tiburtino”, e sulle vittime delle Fosse Ardeatine.
Quattro date che vedranno aprire, ogni mese fino al luglio, un capitolo di storia anche per fare memoria dell’80° anniversario della Guerra di Liberazione. Sarà lo storico della “Sapienza Università di Roma” Luciano Zani, vice presidente dell’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, affrontare il tema della resistenza senz’armi degli Internati Militari Italiani (IMI) e, in particolare di Giovannino Guareschi, al quale il Museo di Piana delle Orme ha dedicato una sezione speciale. Sarà anche l’occasione per ricordare la Giornata degli IMI che per la prima si celebrerà il 20 settembre 2025.
Ultima data, a luglio, quando si parlerà degli inviati, dei corrispondenti di guerra e dei cronisti che hanno raccontato i due conflitti mondiali come Dino Buzzati, Enrico Meille ed Egisto Corradi.
Vincenzo Grienti
Per saperne di più
Il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata