Agosto 1906: il naufragio del Sirio. Quando ad emigrare e morire erano gli italiani
2 agosto 1906: coste di Capo Palos, Cartagena. Il piroscafo Sirio salpato da Genova e diretto in Brasile, Uruguay e Argentina lungo la rotta che aveva compiuto migliaia di volte si incagliò in un promontorio per un errore di calcolo. La rotta infatti era troppo vicina alla costa. Dopo l’urto il dramma. La prua fu vista alzarsi, poi il drammatico naufragio. Le vittime furono oltre 500. Il tratto di mare era conosciuto dai marinai per la presenza di una paio di isolotti rocciosi posti proprio di fronte a Capo Palos. Si trattava delle isole Hormigas. Sulla maggiore, il Bajo de Fuera, c’era un faro che segnalava il pericolo ai naviganti. Il comandante Giuseppe Piccone, un vecchio uomo di mare, il suo secondo ufficiale, il capitano De Amezaga e i 128 uomini dell’equipaggio avevano navigato su quella rotta decine di volte e non avevano motivo di preoccuparsi. Ma quel pomeriggio qualcosa non andò come previsto.