Fernand Braudel e il Dipartimento di Storia Marittima e Navale
17 novembre 2023, una data importante per la storia marittima e navale del nostro paese.
Presso l’Aula della Meridiana dell’Università di Genova, nel centro di quella che fu una delle maggiori, se non proprio la maggiore, potenza marittima e navale mondiale di tutti i tempi, il Laboratorio di storia marittima e navale (NavLab), si è trasformato in Centro di ricerca Fernand Braudel.
Con tale intitolazione si è voluto assegnare la giusta importanza all’eminente storico francese come studioso, considerato il suo significativo contributo al rilancio del ruolo storico di Genova e il fatto che nel 1985 gli è stato conferito il titolo di cittadino onorario. Un omaggio meritato a un uomo il cui lavoro ha lasciato una impronta indelebile sulla storia marittima e sull’importanza di Genova nella storia del Mediterraneo. Braudel, noto per la sua rivoluzionaria concezione della storia del Mediterraneo, nella sua opera Il Mediterraneo e il mondo mediterraneo nell’età di Filippo II ha ridefinito il modo in cui comprendiamo le dinamiche storiche di questa regione. La sua prospettiva a lungo termine, divisa in tre livelli temporali (geografia, struttura sociale e gli eventi individuali), ha influenzato in modo significativo la storiografia moderna.
Ma cosa è il Nav Lab?
Il NavLab (https://dispi.unige.it/node/1820) è una realtà di ricerca di un ambito disciplinare umanistico con una biblioteca tematica che raccoglie oltre 1500 titoli e un archivio digitale in cui sono conservate le riproduzioni di migliaia di documenti fotografati nelle missioni di ricerca condotte in archivi italiani e stranieri e di cui fanno parte docenti, ricercatori, dottorandi e studenti che si occupano di storia marittima e storia navale nelle più svariate declinazioni della disciplina.
Nato nel 2012 grazie all’iniziativa di Luca Lo Basso, oggi professore ordinario di storia moderna dell’Università di Genova (nel 2012 ricercatore nello stesso Ateneo), e di Guido Candiani, oggi professore associato di storia moderna dell’Università di Padova (nel 2012 ricercatore del CNR a Genova), il NavLab dopo oltre dieci anni di intensa attività rappresenta oggi una realtà sicuramente molto consolidata. In Italia, in ambito accademico, la storia marittima e navale non ha mai goduto di grande fortuna e sono pochi gli studiosi che le hanno dedicato tempo e attenzione o che ne hanno fatto il fulcro della loro attività di ricerca e didattica e per tale ragione questo laboratorio assume un carattere e un ruolo di vitale importanza. I due fondatori, studiosi della Repubblica di Venezia (Candiani) e della Repubblica di Genova (Lo Basso), nel tentativo di dare maggiore vitalità agli studi marittimo-navali nel mondo accademico hanno trovato un ideale punto di incontro nelle due antiche realtà marittime italiane, ostili l’una all’altra per secoli.
Sebbene il NavLab, sia stato originariamente genovese e modernista (formato da studiosi dell’età moderna), ad oggi esso si è esteso superando i limiti fisici e scientifici dell’Ateneo genovese, coinvolgendo studiosi italiani e stranieri e collaborando con strutture di ricerca, pubbliche e istituzionali nelle più svariate forme e accezioni. Non solo, il NavLab ha anche una dimensione che va oltre quella del suo nucleo originale grazie agli «associati» che hanno permesso di costruire legami di collaborazione, interazione in materia di ricerca, didattica e divulgazione sia in campo nazionale che in quello internazionale. Accanto agli accademici troviamo inoltre i «non accademici», studiosi delle più svariate tematiche storico-marittime che non operano all’interno di un ateneo. Tale presenza arricchisce sensibilmente il NavLab portando ulteriori competenze scientifiche e tecniche e coprendo aree tematiche solitamente non trattate dagli studi accademici.
Lo scopo è quello di avere un approccio che sia il più possibile a tutto tondo e multidisciplinare attraverso una sinergia di competenze e conoscenze che si manifesta anche nella dimensione della divulgazione scientifica per mezzo dei social media e soprattutto attraverso una realtà di ricerca interdipartimentale dell’Università di Genova, il Centro del Mare (https://mare.unige.it/).
In esso, «centro strategico d’Ateneo», tutte le realtà dell’Università che si occupano di mare, hanno la possibilità di collaborare allo sviluppo di progetti di ricerca internazionali e nazionali e il NavLab è la componente deputata alla storia e alla cultura del mare.
L’attività del NavLab si è pertanto sempre più ampliata e intensificata evidenziando ad oggi una inversione di tendenza sul fronte degli studi storici marittimi e navali. Sempre più giovani e appassionati si stanno avvicinando a questa disciplina e l’intitolazione del NavLab proprio a Fernand Braudel rappresenta un forte segnale su come, sotto gli auspici dell’eminente storico francese, si debba procedere “avanti tutta” su questa rotta.
Contr. Leonardo Merlini
Direttore del Museo Tecnico Navale di La Spezia