Gmg, una storia mille strade: da Roma a Lisbona 40 anni di incontri tra il Papa e i giovani
Roma, inizi anni Ottanta, in una stradina nelle vicinanze della Cattedrale di San Pietro alcuni giovani si radunano regolarmente per pregare, vivere momenti di riflessione, discutere insieme dei grandi temi che riguardano il mondo. E’ la fase embrionale di quella che da lì a qualche anno diventerà il più grande raduno globale di giovani insieme al Papa. La chiesa di San Lorenzo è il punto di riferimento per i ragazzi che arrivano a Roma. A cavallo tra il 1983 e il 1984 Papa Giovanni Paolo II proclama un Anno Santo Giubilare della redenzione, nella ricorrenza della morte e risurrezione di Gesù Cristo, avvenute 1950 anni prima. Nasce l’idea di un incontro tutto dedicato ai giovani cattolici. Nel 1984 più di 300mila giovani provenienti da tutto il mondo accettano l’invito di Papa Giovanni Paolo II a radunarsi la domenica delle Palme, a Piazza San Pietro, per celebrare il “Giubileo internazionale della Gioventù”.
Un anno dopo, quando nel 1985 le Nazione Unite proclamano un “Anno Internazionale della Gioventù” a Roma, cresce e matura l’idea di promuovere un altro incontro dei giovani a livello mondiale con il pontefice. Il 31 marzo 1985 Giovanni Paolo II pubblica una lettera ai giovani. In essa sottolinea la responsabilità per il futuro che tutte le generazioni si devono assumere: “Di questa attualità, della sua molteplice forma e profilo sono responsabili prima di tutto gli adulti. A voi spetta la responsabilità di ciò che un giorno diventerà attualità insieme con voi, ed ora è ancora futuro”. A ascoltarlo ci sono oltre 450mila ragazzi. Una settimana dopo l’incontro internazionale dei giovani il Papa annuncia a sorpresa l’avvio delle Giornate Mondiali della Gioventù. Nel suo messaggio pasquale Urbi et orbi del 7 aprile 1985 dice: “Con centinaia di migliaia di giovani mi sono incontrato domenica scorsa ed ho impresso nell’anima l’immagine festosa del loro entusiasmo. Nell’auspicare che questa meravigliosa esperienza possa ripetersi negli anni futuri, dando origine alla Giornata Mondiale della Gioventù nella Domenica delle Palme, confermo la mia convinzione: ai giovani spetta una compito difficile ma esaltante: trasformare i “meccanismi” fondamentali che, nei rapporti fra singoli e nazioni, favoriscono l’egoismo e la sopraffazione, e far nascere strutture nuove ispirate alla verità, alla solidarietà e alla pace”. Da quel momento in poi inizia il cammino. I giovani dicono “sì a Cristo” e all’invito del Santo Padre. Due anni dopo, nel 1987, si va in America Latina, Buenos Aires. Più di 1 milione di giovani partecipano alla prima Gmg fuori dai confini del vaticano. Nel 1989 si ritorna nel cuore della vecchia Europa, a Santiago de Compostela. L’immagine di Giovanni Paolo II che giunge a piedi sulla tomba dell’apostolo Giacomo con cappa marrone ornata da due conchiglie, bisaccia e bordone, fa il giro del mondo. Ma la Gmg carica di significato storico si tiene nel 1991, nella terrà natìa di Papa Wojtyla, nella Polonia uscita dalla morsa del comunismo. A Czestochowa oltre 1 milione e 200mila giovani pregano al Santuario di Jasna Gora. E’ qui che Giovanni Paolo II non perde l’occasione di indicare che “L’Europa deve respirare a due polmoni”.
Il mondo è cambiato, il muro di Berlino non c’è più e il comunismo è crollato. Si respira aria nuova e i giovani rappresentano più che mai la speranza per un futuro migliore. Dopo l’Europa dell’est si punta ad occidente. Si vola a Denver nel 1993. Indimenticabile l’apertura al Mile High Stadium, le preghiere degli oltre 600mila giovani lungo le valli delle Rocky Mountains e la veglia a Cherry Creek Park. Ma è a Manila che si celebrerà la messa più grande del mondo. La Gmg filippina del 1995 infatti resta ancora la più partecipata Gmg di tutti i tempi: più di 4 milioni e mezzo di giovani incontrano il Santo Padre. Nel 1997 si torna in Europa, all’ombra della tour Eiffel. A Parigi giungono oltre un milione di ragazzi da tutto il mondo prima di passare la staffetta a Roma 2000, nell’anno del Grande Giubileo. Il centro della cristianità diventa la capitale dei giovani di tutto il mondo. “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14) è stato il tema della Gmg della grande veglia di Tor Vergata.
Due anni dopo è Toronto ad accogliere il raduno giovanile mondiale in Canada per la diciassettesima Gmg del 2002 dedicata al brano del Vangelo “Voi siete il sale della terra … Voi siete la luce del mondo “(Mt 5,13-14). E’ stata l’ultima Giornata guidata da Papa Giovanni Paolo II salutato da circa 800mila ragazzi. Nel 2005 i giovani hanno accolto a braccia aperte la prima Gmg guidata da Benedetto XVI ed organizzata nella sua patria: la Germania. Colonia, la città dei Re Magi è la città che ha ospitato la 1 milione e mezzo di giovani. Il tema è stato “Siamo venuti per adorarlo”. Poi il raduno giovanile mondiale, nel 2008, sbarca nella terra dei canguri: l’Australia, affascinante, giovane ed inesplorata. Nella città di Sydney migliaia di giovani hanno attraversato i continenti per partecipare alla 23esima edizione della Giornata.
E infine Madrid, nel 2011, ha ospitato circa due milioni di giovani che si sono riuniti per la 26esima Giornata Mondiale della Gioventù in terra spagnola sul tema “Ben radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” (cfr. Col 2, 7). La XXVIII Giornata mondiale della gioventù si è tenuta dal 23 al 28 luglio 2013 a Rio de Janeiro, in Brasile ed è stata presieduta da Papa Francesco. Dopo Buenos Aires, nel 1987, la città brasiliana è la seconda dell’America del Sud ad essere sede dell’incontro internazionale dei giovani cattolici con il Papa.
Poi Cracovia, in Polonia, nella terra di San Giovanni Paolo II, l’ideatore delle Giornate mondiali dei giovani. “Non lasciatevi anestetizzare l’anima”, non fermatevi alla superficie delle cose e diffidate dalle liturgie mondane dell’apparire”, cercate la connessione più stabile: “Quella di un cuore che vede e trasmette il bene senza stancarsi”. Così Papa Francesco si è rivolto ai giovani di tutto il mondo riuniti al Campus Misericordiae in occasione della XXXI Gmg2016 di Cracovia. Papa Francesco è partito dal Vangelo della domenica che di un incontro, quello tra Gesù e Zaccheo a Gerico. Non abbiate paura di dire di “sì” a Gesù “con tutto lo slancio del cuore, di seguirlo” ha detto Papa Francesco “Potranno giudicarvi sognatori, non scoraggiatevi, col vostro sorriso e braccia aperte annunciate una nuova umanità”. Nel 2019 la Gmg ritorna in sud America, a Panama.
Un grande momento di festa, di gioia, di incontro e di preghiera che per don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei, i giovani hanno sperimentato “una grande accoglienza, come sempre in tutti i Paesi in cui si sono svolte le Giornate mondiali. Ma questa volta – ha aggiunto Falabretti – mi ha colpito molto la disponibilità delle persone che abbiamo incontrato. Non hanno aperto solo le porte di casa, ma soprattutto hanno aperto le porte del cuore”.
Nel 2023 è Lisbona che accoglierà Papa Francesco e i giovani. Ancora una volta insieme. E’ il 42° viaggio apostolico del pontefice. Papa Francesco ha inviato al Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, il consueto telegramma nel quale condivide la “gioia di ritrovarmi con i giovani provenienti da ogni parte del mondo” ed esprime l’auspicio che questi stessi giovani “spinti dalla fede e desiderosi di ‘alzarsi e mettersi in cammino’, attingano forza dall’incontro con Cristo e siano incoraggiati nella ricerca della verità e del senso della vita”. Il Papa si dice “certo di condividere tale speranza” con il presidente, tramite il quale invia un “cordiale saluto” a tutti gli italiani accompagnato dall’orante “augurio di pace e prosperità”.
Vincenzo Grienti
La croce pellegrina e l’icona della Madonna Salus Populi Romani
La croce del pellegrino
La croce del pellegrino, alta 3,8 metri, costruita per l’Anno Santo nel 1983, fu affidata ai giovani la Domenica delle Palme dell’anno successivo da Giovanni Paolo II, per essere portata in giro per il mondo. Da allora, il pellegrinaggio della croce ha toccato cinque continenti e quasi 90 Paesi: un vero segno di fede.
È stata trasportata a piedi, in barca e anche con mezzi insoliti come slitte, gru e trattori. Ha attraversato la giungla, visitato chiese, centri di detenzione minorile, carceri, scuole, università, ospedali, monumenti e centri commerciali.
L’icona della Madonna Salus Populi Romani
Dal 2000 la croce del pellegrino è accompagnata dall’icona della Madonna Salus Populi Romani, che ritrae la Vergine Maria con il Bambino in braccio. Questa icona è stata introdotta da Papa Giovanni Paolo II come simbolo della presenza di Maria tra i giovani.
Alta 1,20 metri e larga 80 centimetri, l’icona della Madonna Salus Populi Romani è associata a una delle devozioni mariane più popolari in Italia. Continuando un’antica tradizione, viene portata in processione per le strade di Roma, per scongiurare pericoli e disgrazie o per porre fine alle pestilenze.
L’icona originale è conservata nella Basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma, ed è visitata da Papa Francesco che vi si reca per pregare e lasciare un mazzo di fiori prima e al ritorno da ogni viaggio apostolico.
Per approfondire la storia della Croce e dell’Icona della Gmg