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“Io militare italiano nel conflitto mondiale – Diari di guerra 1943-1945”

Dagli archivi famigliari possono emergere memorie sorprendenti, vivacissime, che aiutano a rileggere con una luce nuova e più intensa gli snodi cruciali della nostra storia. È quanto accaduto con il ritrovamento e la pubblicazione di un’antologia dei diari del giovane Eugenio Corti, da cui apprendiamo la sua formazione letteraria, come la sua forza spirituale negli anni di guerra, e in particolare durante il dramma della ritirata di Russia. Ma è anche quanto impariamo dai diari di Giuseppe De Carli ed Enrico Cattaneo, risucchiati nel gorgo della Seconda guerra mondiale che furono fedeli storiografi della loro esperienza: a De Carli toccò la guerra in Sicilia e una lunga prigionia, a Cattaneo un’incredibile avventura dalla Grecia, alla Russia alla Germania.

Il Diario del capitano dei bersaglieri Giuseppe De Carli inizia il 10 luglio 1943, il giorno dello sbarco in Sicilia delle truppe alleate. L’«Operazione Husky» fu colossale: circa 1.400 navi con migliaia di mezzi da sbarco e circa 150mila uomini. Contrariamente a quanto si pensa, sia lo sbarco sia l’avanzata anglo-americana non furono agevoli. Le forze tedesche e i reparti italiani opposero una tenace resistenza, impegnando gli Alleati in duri combattimenti con notevole spargimento di sangue. Questo Diario inedito racconta con cruda verità il dramma di quei giorni, manifesta con impressionante evidenza lo sconvolgimento della coscienza di un capitano dopo l’8 settembre 1943 e, estendendosi il testo sin quasi alla fine della guerra, descrive la difficile con­dizione dei militari italiani nelle mani degli angloamericani dopo l’Armistizio e la dichiarazione italiana di guerra alla Germania.
Enrico Cattaneo è un ragazzo di 19 anni chiamato a portare le armi e spedito in Grecia quando lo Stato fascista aveva già arruolato tutte le classi militari idonee e da ultimo si era visto costretto a richiamare dei ragazzi che non avevano fatto il servizio militare e la cui istruzione fu approntata in pochi giorni. Disperso con altri pochi nella lotta coi partigiani greci, spinto dalla fame si consegna a un reparto tedesco. Poi dopo l’8 settembre, rifiutatosi di combattere con loro come militare dell’esercito della Repubblica di Salò, viene fatto prigioniero e deportato in Russia ove attraversa vicende di ogni genere fino a che, miracolosamente, riesce a tornare a casa.

Giuseppe De Carli – Enrico Cattaneo, Io militare italiano nel conflitto mondiale – Diari di guerra 1943-1945, Ares, Milano 2017, pp. 336.