José Luis Mesones Ubillús de la Cotera, primo capo della missione diplomatica del Perù a Torino capitale (1863 – 1866)
Nel 1863, in relazione al nascente fenomeno dell’emigrazione italiana in Perù, ma soprattutto a vantaggio degli interscambi commerciali che stavano coinvolgendo le due Nazioni, sorse la necessità di convenire alla stipula di un’apposita “Convenzione Consolare” tra il Regno d’Italia, in quel frangente sotto la guida di Re Vittorio Emanuele II e la Repubblica del Perù, Presieduta, invece, da Don Pedro Diez Canseco Corbacho. L’importantissimo atto fu firmato a Torino, allora ancora Capitale del Regno, il 3 maggio dello stesso 1863, da parte del Prof. Cristoforo Negri, Console Generale di 1^ classe e importante funzionario del Dicastero degli Esteri del Governo italiano e dall’Avv. José Luis Mesones Ubillús de la Cotera, già allora noto in tutta Europa, Console Generale della Repubblica del Perù presso lo stesso Regno d’Italia, così come nel Regno Unito e presso la Santa Sede, peraltro presente a Roma sin dal 1858, come vedremo a breve. Il Console Mesones era giunto a Torino a far data dal 26 maggio 1862, seguito di lì a poco dal suo Consigliere, Manuel Cucalon, a ciò nominato il 10 di giugno[1]. Il Console aveva, poi, presentato le proprie “lettere credenziali” al Re d’Italia il successivo 27 di agosto, alternando così la sua professione tra Roma e Londra. La Convenzione fu poi ratificata dal Re d’Italia il 24 maggio dello stesso ’63, mentre lo scambio definitivo delle ratifiche avvenne a Lima il 28 ottobre del 1864, data nella quale, possiamo affermare con certezza, furono ufficialmente istituite la Regia Delegazione italiana a Lima e quella Peruviana a Torino[2].
La Legazione Diplomatica del Perù a Torino (1864 – 1866)
In realtà, già a partire dalle prime settimane del 1864, la Missione Diplomatica (Legazione) Peruviana presso Sua Maestà il Re d’Italia (questo è il titolo legale che allora veniva utilizzato anche nella corrispondenza ufficiale) si era insediata provvisoriamente a Torino, in attesa dalla ratifica definitiva. A capo di essa fu confermato lo stesso Ministro Plenipotenziario e Incaricato d’Affari, Console Generale Don José Mesones Ubillús de la Cotera, uno dei Diplomatici Sudamericani fra i più preparati e conosciuti a livello internazionale, ma soprattutto un funzionario dotato di una vasta esperienza nel campo. Impiantanti gli uffici della Missione nel pieno centro cittadino, molto probabilmente negli stessi locali ove aveva sin lì operato il vecchio Consolato, il Ministro Mesones Ubillús, che appena il 24 maggio del 1863 era stato insignito della croce di Commendatore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, diede inizio al suo mandato, presentando le nuove “lettere credenziali” a Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele II, ovviamente alla presenza del Ministro degli Affari Esteri italiano, il Marchese Emilio Visconti Venosta. In questo delicatissimo e importantissimo incarico, il Diplomatico peruviano sarebbe stato coadiuvato da due abili “Addetti”, tali Finajeros e Beniamino Medina. Come è stato già ricordato in un apposito saggio dedicato ai rapporti diplomatici tra Italia-Perù[3], dalla Legazione di Torino dipendevano i Consolati di Genova (Giacomo Baratta), Ancona (Ettore Perozzi), Alghero (Giuseppe Larco) e i Vice Consolati di Chiavari (Pietro Badaracco) e Savona (Francesco Baudino)[4]. Il lavoro che la Legazione portò avanti fu incredibilmente importante, ma soprattutto determinante, a pochi mesi dal riconoscimento ufficiale del Regno d’Italia da parte dello stesso Perù. Al di là degli aspetti legati al flusso migratorio di cui s’è fatto cenno prima, decisivo sarebbe stato il lavoro esercitato dai Diplomatici Peruviani operanti in Italia, ai fini del raggiungimento di quell’interscambio commerciale che avrebbe certamente implementato la rotta mercantile che già da anni collegava Genova con il Callao. I primi mesi furono, in verità, molto difficili, peraltro resi particolarmente tesi anche sul piano sociale, dopo che si era diffusa la notizia dell’imminente trasferimento della Capitale del Regno d’Italia da Torino a Firenze.
E fu proprio in questo clima che, tra il 21 e il 22 settembre 1864 si sarebbe consumata la poco conosciuta “strage di Torino”, un vero e proprio eccidio compiuto dal Regio Esercito e dalle Forze di Polizia ai danni di un gruppo di manifestanti che protestava pacificamente contro tale decisione. Mentre si trovava ancora a Torino, il Mesones ebbe modo di coltivare anche la sua passione per gli studi legali e per la storia in generale, tanto da pubblicare, in una tipografia della stessa città, nel corso del 1864, uno dei suoi libri migliori, dal titolo “La Diplomacia y el Congreso”. La storia d’Italia ci ricorda, quindi, che la sede della Capitale fu effettivamente trasferita nella bellissima città toscana il 3 febbraio del 1865, esercitando tale ruolo sino al 3 febbraio del 1871, allorquando venne finalmente trasferita a Roma. È verosimile ritenere che già nel corso dello stesso 1865, in relazione al trasferimento a Firenze (Palazzo Vecchio) del Ministero degli Affari Esteri, anche la Legazione Peruviana dovette raggiungere la Toscana. Il Console Generale e Ministro Plenipotenziario Don José Luis Mesones Ubillús avrebbe, tuttavia, retto tale incarico anche a Firenze sino al 1866, anno nel quale fece ritorno in Patria[5]. In attesa della nomina da Lima del nuovo Incaricato d’Affari, la Missione diplomatica del Perù in Italia rimase affidata all’Addetto Finajeros, coadiuvato ancora dal parigrado Beniamino Medina[6].
Brevi cenni biografici del Diplomatico José Luis Mesones Ubillús de la Cotera (1823 – 1879)
Il primo Ministro Incaricato d’Affari del Perù in Italia, Don José Luis Mesones Ubillús de la Cotera, nacque a Huancabamba, una cittadina nel nord-ovest del Perù, nella regione di Piura, attualmente Capoluogo dell’omonima Provincia, l’11 maggio del 1823, da nobile e facoltosa famiglia di origini spagnole. Dopo aver studiato presso l’Università Nazionale di Trujillo, dove conseguì, nel 1849, un Dottorato in Giurisprudenza, si trasferì successivamente a Lima, ove si laureò, l’anno seguente, in Giurisprudenza davanti alla Corte Superiore. Nel 1851 lo troviamo Rettore del Colegio Nacional San Luis Gonzaga di Ica, Ente del quale curò un’ampia ricostruzione, dopo anni di inerzia. Nel 1855 fu eletto supplente del Collegio elettorale di Ica, entrando così a far parte della Convenzione Nazionale (l’Assemblea Costituente del Perù). Nello stesso anno fece parte del gruppo che avrebbe fondato, sempre a Lima, il noto “Club Nazionale”. Il 1856, invece, è l’anno nel quale l’Avv. José Luis Mesones entrò a far parte del “Cuerpo Diplomatico del Perù”, nominato Segretario presso la Legazione del Perù in Francia, assumendone, poi, la titolarità nel 1858, anno in cui fu anche nominato Incaricato d’Affari presso la Santa Sede. A partire dal 2 aprile del 1862 divenne anche Ministro Plenipotenziario presso il Regno Unito, a Londra, incarico che evidentemente mantenne anche dopo la nomina a Console Generale del Perù a Torino. Dopo la parentesi Europea, Don José Luis Mesones, tornato a Lima, fu eletto membro del Congresso Costituente del 1867, in rappresentanza della Provincia di Huancabamba, durante la Presidenza di Mariano Ignacio Prado. Il 3 giugno dello stesso anno fu persino nominato Ministro degli Affari Esteri, ma si dimise lo stesso giorno, per contrasti politici, venendo così sostituito dal Ministro della Giustizia, Felipe Osorio. Dal 1869 al 1872, il dotto Avvocato peruviano riprese, quindi il suo ruolo di Diplomatico, vestendo i panni di Ministro Plenipotenziario presso le Repubbliche d’Argentina, Uruguay e Brasile. Con lo stesso grado sarebbe stato, poi, eletto Presidente della Commissione dei Delegati Fiscali in Europa. In seguito fu nominato dal Governo “Responsabile della supervisione del commercio del guano” (allora importantissimo concime organico esportato in varie località del mondo), in virtù del quale negoziò importanti accordi commerciali con vari Paesi. Dimessosi da tale carica nel 1877, si ritirò a vita privata, spegnendosi così a Lima il 16 dicembre del 1879. L’Avv. Mesones era coniugato dal 15 maggio 1855 con Donna Manuela Antonia Uria Calmet, dalla quale aveva avuto sei figli, fra i quali Manuel Maria, che in quello stesso frangente storico (1879) ricopriva la carica di segretario presso la Legazione del Perù a Roma[7].
Col. (a) Gerardo Severino
Storico militare
[1] Cfr. Memoria que presenta el Ministro de Estado de el Departamento de Relaciones Exteriores y Culto al Congreso Nacional de 1862, Lima, Imprenta de La Epoca por. J.E. Del Campo, 1862, documento n. 1.
[2] Cfr. Raccolta dei Trattati e delle Convenzioni concluse fra il Regno d’Italia e i Governi Esteri, Torino, Stamperia Paravia, 1865, pp. 272-282.
[3] Cfr. Gerardo Severino, Storia dei rapporti diplomatici tra Italia e Perù (1839 – 2022), Speciale di Report Difesa (www.reportdifesa.it), 25 ottobre 2022.
[4] Cfr. Ministero degli Affari Esteri, Annuario Diplomatico del Regno d’Italia per l’anno 1865 (Primo), Torino, Tipografia G. B. Paravia & C., 1865, p. 181.
[5] Cfr. Juan de Arona, Paginas Diplomaticos de Perù, Lima, Imprenta de la Escuela de Ingenieros, 1891, pp. 309-311.
[6] Cfr. Il Palmaverde. Calendario Storico-Amministrativo del Regno d’Italia pel 1866, Torino, Tipografia di Caldo e Pellino, 1866, p. 321.
[7] Cfr. Ministero degli Interni, Calendario Generale del Regno d’Italia pel 1879, Roma, Tipografia Elzeveriana, 1897, p.87.