Juan Miguel Pérez Manzanares, colonnello e storico dell’esercito peruviano
Il 14 febbraio del 1947, all’età di settant’anni si spegneva a Lima il Colonnello Juan Miguel Pérez Manzanares, uno dei più affermati storici militari dell’Esercito del Perù, ma anche uno dei più straordinari educatori che operarono presso i Reparti d’Istruzione di tale Forza Armata. Addetto Militare del Perù presso l’allora Legazione Diplomatica in Roma, il Pérez Manzanares ebbe un ruolo particolarmente attivo allorquando il suo Paese, allo scadere dell’accordo di cooperazione con la Francia, guardò all’Italia quale nuovo modello da seguire, sia per l’ammodernamento del proprio Esercito, sia per l’evoluzione della nascente Forza Aerea, ma anche per il successivo riordino delle Forze di Polizia. Il Colonnello Pérez Manzanares fu un ufficiale molto stimato nel proprio Paese, alla cui storia, non solo militare evidentemente, egli diede un enorme contributo di conoscenze. Il suo nobile spirito militare si tradusse in un vero e proprio “ardore missionario”, finalizzato a dar vita ad un nuovo, brillante Esercito, capace di vincere ogni battaglia, sia quella in campo, sia quella con la modernità, come cercheremo di ricordare attraverso queste brevi note.
Don Juan Miguel Pérez Manzanares (1877 – 1947)
Juan Miguel Pérez Manzanares nacque a Cajamarca, una città dell’altopiano settentrionale del Perù, situata a circa 2.750 metri di quota, il 15 gennaio 1877, figlio del Dottor José Pérez García, di nobile famiglia di origini spagnole e da Jesus Manzanares. Fin da giovanissimo egli dimostrò una grande inclinazione per la carriera delle armi. Terminati gli studi presso il Collegio Nazionale “San Ramón“, nella stessa Cajamarca, dovendo esaudire i desideri paterni, fu costretto a raggiungere Lima e ad iscriversi presso la celebre Università Mayor de San Marcos, la più antica dell’America Latina, onde seguire i corsi della Facoltà di Giurisprudenza e Scienze Matematiche. Sfortunatamente, il giovane non avrebbe avuto modo di terminare il completo ciclo di studi, rimanendo, infatti, invischiato, come successe a tanti altri giovani universitari nel turbinio politico-istituzionale che sul finire dell’Ottocento avrebbe interessato il Paese andino. Questi, infatti, sarebbe stato travagliato dall’ennesima guerra civile (1894 – 1895) che avrebbe contrapposto da un lato i Governativi del Presidente neo-eletto, Andrés Avelino Cáceres, ai ribelli di Nicolás de Piérola, le cui forze alla fine entrarono e occuparono Lima, andando così al potere. Nell’anno 1894, a soli 17 anni, il giovane Juan Miguel indossava già i gradi di Sottotenente dello Squadrone di riserva del c.d. “Esercito della Restaurazione”, prendendo parte a vari combattimenti durante la Campagna militare posta in essere dalla “Coalizione Nazionale” capeggiata dallo stesso Piérola. Essendo un militare per vocazione, Juan Miguel Pérez Manzanares si dedicò, quindi, interamente alla carriera delle armi, nel corso della quale si sarebbe distinto per il suo elevato patriottismo e per le sue eccezionali capacità, tanto da “bruciare” letteralmente le tappe di una scalata gerarchica allora non certo facile. Nel 1901 fu promosso Tenente, mentre nel 1906 fu Capitano. Nel 1913 venne promosso Maggione, mentre nel 1917 ottenne i gradi di Ten. Colonnello e nel 1927, infine, quelli di Colonnello.
Quella che segue è la sua memorabile carriera. Nel 1896 entrò a far parte dell’Esercito regolare, ammesso alla Scuola di Applicazione di Lima, allora già diretta dalla “Missione Militare Francese”, dalla quale uscì con i gradi di Sotto Tenente di Fanteria. Fu, quindi, istruttore presso la Sezione preparatoria della Divisione Superiore della “Escuela Militar” di Chorillos. Comandante di Plotone presso l’11° Battaglione di Fanteria; successivamente fu “Aiutante di Campo” del Colonnello D’Andróo, mentre a partire dal 1905 lo troviamo di nuovo a Chorillos quale Professore di Storia e Geografia Generale, Segretario del Direttore della Scuola. Poi fu Comandante di Compagnia presso il 13° e il 23° Battaglione di Fanteria, nel 1912 e in seguito “Addetto Militare” del Perù in Bolivia. Ufficiale presso la 3^ Sezione dello Stato Maggiore Generale, a Lima, ricoprì poi nuovamente la carica di Professore di Storia Militare a Chorillos, per poi assumere, nel 1914, la funzione di Segretario Militare del Presidente provvisorio del Perù (Óscar Raymundo Benavides Larrea), che avrebbe avuto di lui una grandissima stima. Nel 1916 lo troviamo al Comando del 5° Battaglione di Fanteria, e poi di nuovo allo Stato Maggiore Generale, in qualità capo della 2^ Sezione. Nuovamente Professore di Storia Militare presso la Scuola Superiore di Guerra (dal 1919 al 1926), nel 1921 fu destinato a Bogotà, in Colombia, quale “Addetto Militare”.
Nel 1922, tornato in Patria diventò “Aiutante di Campo” dell’Ispettore Generale dell’Esercito, mentre nel 1924 fu nominato Capo di Stato Maggiore della 2^ Divisione. Dal 1924 al 1927, il Ten. Col. Pérez Manzanares fu “Addetto Militare” presso la Legazione del Perù in Italia. Nel corso del 1927 fu, quindi, destinato nuovamente alla Legazione Peruviana in Bolivia. Successivamente fu posto al Comando della Regione Militare della Sierra, con sede a Huancayo. Fu poi Ispettore dell’Arma di Fanteria, Comandante di Zona della 1^ Regione Militare e, infine, Capo della 2^ Sezione dello Stato Maggiore Generale (1931), incarico che avrebbe mantenuto sino al congedo, “per raggiunti limiti d’età”. Nel corso della sua lunga e brillante carriera militare, il Pérez Manzanares ricoprì importanti ruoli, così come molti sarebbero stati anche gli incarichi tecnici, come quelli delle docenze presso i principali Istituti di Formazione Militari, di Polizia e anche civili del Paese, come ricorderemo a breve. Durante la sua lunga esperienza professionale maturata presso il glorioso Esercito peruviano, l’ufficiale fu anche istruttore, Comandante di Compagnia Allievi, durante la mobilitazione generale del 1910. L’alto ufficiale fu insignito dell’Ordine Militare di Ayacucho; della Croce di Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, da parte del Re d’Italia, della Croce di 1^ Classe di Boyacá, da parte del Presidente dalla Colombia, così come delle Medaglie commemorative del 25° anniversario della Scuola Militare e del Centenario dell’indipendenza del Perù e della battaglia di Ayacucho (1921).
Coniugato con la signora Rosa Clementina Godoy Bustamante, anche lei di nobili origini spagnole, il 25 maggio 1903 nella Chiesa di San Sebastian, sempre a Lima, l’ufficiale fu padre di una numerosa figliolanza, mettendo al mondo ben sei figli (Max, Victor Manuel, Mariano Emilio, Ricardo Pio, Carmen Maria Rosa e Miguel), per i quali visse e ai quali lasciò un’enorme eredità, ovviamente di natura etico-morale. L’Anziano ufficiale in congedo, Juan Miguel Pérez Manzanares rimase sempre vicino alla sua Forza Armata, ma soprattutto fu legato a quella storia militare alla quale aveva sapientemente dedicato l’intera esistenza. E lo avrebbe fatto sino all’ultimo istante di vita, quando riuscì a comporre l’ode dal titolo “Angamos! Ofrenda a Miguel Grau, con motivo de la inauguracion de su monumento en la ciudad de Piura”, dedicata all’eroe nazionale della Marina peruviana, la quale sarebbe stata pubblicata postuma sul numero di marzo 1947 della rivista “Boletín del Clase“. Il Colonnello Pérez Manzanares si spense a Lima, nella propria abitazione in Calle Lima, n. 330, il 14 febbraio del 1947, pianto non solo dalla famiglia ma anche dall’intero Esercito e da tanti estimatori. In occasione della solenne sepoltura, presso il Cimitero Monumentale di Lima, il Colonnello Aurelio García Godos, suo vecchio amico e compagno d’arme, Presidente della “Sociedad Fundadores de la Independencia”, ebbe a pronunciare le seguenti frasi: <<Quando una vita meritoria come quella del signor colonnello D. Juan Miguel Pérez Manzanares si estingue, dopo aver raggiunto il pieno della gloria, non sono le lacrime che dovrebbero essere versate nell’ora dell’ultimo addio, ma l’emozione sincera che la sua violenta scomparsa ci produce e che copre di lutto e riempie di amarezza. Nella Società dei pensionati degli Istituti armati del Perù, a nome del quale parlo, quello che ne è stato degnissimo membro lascia un vuoto irreparabile. Per questo dobbiamo dire qui, davanti alla sua tomba aperta, la nostra parola di dolore e l’enorme rammarico che ci produce la sua morte>>.
Gli anni vissuti in Italia come “Agregado Militar” (1924 – 1927).
Già sul finire del 1923, con l’approssimarsi del termine della “Missione Militare” francese in Perù, lo Stato Maggiore Generale dell’Esercito peruviano prese gli opportuni accordi con il Ministero degli Esteri e con quello della Guerra italiani, onde destinare nel nostro Paese un’apposita “Missione Militare”, che studiasse da vicino sia gli Ordinamenti che le tecnologie in uso presso le allora Forze Armate italiane. In tale prospettiva si rese necessario, nel corso del 1924, destinare a Roma, in servizio presso la Legazione del Perù in Italia, che allora aveva sede in Via Monte della Farina, n. 19, un nuovo “Addetto Militare”, in sostituzione del Colonnello d’Artiglieria, Don José Urdanivia Gines, capace non solo di favorire l’opera della “Missione” ma soprattutto di studiare da vicino e assieme alla medesima le Forze Armate italiane. La scelta ricadde per l’appunto sull’allora Ten. Col. Pérez Manzanares, il quale fu ovviamente oggetto di uno scambio di missive tra l’Italia e il Perù, come è facile immaginare. L’accettazione della sua “candidatura” fu, quindi, sollecitata dallo stesso Ministero degli Affari Esteri, il quale con Telegramma del 16 agosto 1924 ne chiese il parere al Ministero della Guerra – Stato Maggiore Generale, evidenziando che: <<Si tratta di un Ufficiale distinto, il quale è stato Addetto alla nostra Ambasciata straordinaria recentemente inviata al Perù>> (AUSSME, Archivio Ufficio Stoico dello Stato Maggiore Esercito, F-3, b., f. 20). Il telegramma si riferiva al ruolo che il Ten. Col. Pérez Manzanares aveva ricoperto nel corso del 1923, allorquando assunse l’incarico di “Capo della Casa Militar” in occasione della visita in Perù del rappresentante di Re Vittorio Emanuele III. Operando in perfetta sinergia con il Ministro Plenipotenziario, Don Germán Cisneros Raygada, il Pérez organizzò alla perfezione l’arrivo e la presenza in Italia della “Missione Militare”, composta da otto ufficiali dell’Esercito peruviano al Comando del Maggiore Felipe de la Barra, la quale sarebbe rimasta nel nostro Paese sino al 1927. Determinanti sarebbero state le sue comunicazioni periodiche inviate a Lima, grazie alle quali lo Stato Maggiore Generale avrebbe avuto la possibilità di varare importanti innovazioni, capaci e misurate, segno evidente di una sempre attenta e affannosa ricerca che la Forza Armata – anche in quel frangente storico – dedicò a tutte le novità in materia militare. Il Ten. Col. Pérez Manzanares rimase a Roma sino al 1927, come è già stato ricordato in precedenza, epoca nella quale, con la promozione a Colonnello, tornò in Patria per essere impiegato in altra delicatissima missione internazionale in Bolivia.
L’educatore di uomini e di menti
Come abbiamo più volte ricordato, il nome del Colonnello Juan Miguel Pérez Manzanares è legato principalmente alla sua attività di Professore di Storia e Geografia presso la Scuola Militare di Chorillos, così come a quella che avrebbe svolto anche presso altri Istituti scolastici, come nel caso della Scuola di Ingegneri di Lima. Lo troviamo, poi, anche Docente di Moralità Professionale presso il Centro Superiore di Alti Studi per Capi di Polizia, così come Professore di Storia Militare presso la Scuola Superiore di Guerra. Notevole, infine, sarebbe stato il suo ruolo di Direttore della Stampa Militare e della Propaganda, durante il quale ebbe la direzione del glorioso e prima citato “Boletín del Clase“, un bollettino a cadenza trimestrale da lui stesso fondato nel 1933, unitamente alla rivista “Biblioteca del Oficial”. Già Direttore della Biblioteca del Ministero della Guerra, egli era stato anche Direttore del “Boletin del Ministerio de Guerra y Marina” e della “Imprenta” (Ente Editoriale) del medesimo Istituto. La sua formazione militare aveva risentito molto dell’influenza francese, al cui Esercito era stata affidato, dal 1896 al 1924, non solo l’addestramento del personale ma anche e soprattutto l’organizzazione della prima Forza Armata del Paese.
Juan Miguel Pérez Manzanares non nascose a nessuno la sua ammirazione per l’arte militare francese, tanto da padroneggiare quella lingua con calibro assoluto, traducendo verbalmente o con la sua penna, memorabili lezioni di storia, di morale, d’impiego della Fanteria, ecc., che avrebbe egli stesso utilizzato una volta docente presso le Scuole Militari Peruviane. Il Colonnello Pérez Manzanares era, per così dire, un “aristocratico della divisa”, un puritano della carriera militare nell’Esercito, per il quale Egli voleva solo “spiriti selezionati” come veri professionisti, uomini dotati di alta intelligenza e moralità incorruttibile. Da sempre vicino alla truppa, dedicò a questa un “Manuale del Soldato“, ove alle abili doti del pedagogo seppe associare, da vero apostolo della propaganda quale era, quella duttilità mentale tipica dell’istruttore militare. Patriota nell’animo e nelle gesta, l’ufficiale fu un’inimitabile insegnante del patriottismo, tanto da affrontare con serietà e puntiglio i vari aspetti della Storia del suo bellissimo Paese, descrivendola con l’assoluta convinzione del suo alto valore educativo. Si, il Colonello Pérez Manzanares credette moltissimo nel concetto secondo il quale la storia è “maestra di vita”: principio sacrosanto sul quale crebbero molti futuri ufficiali dell’Esercito peruviano, fra i quali anche i figli, Miguel e Ricardo Pérez Godoy, divenuti anche loro ufficiali superiori, rispettivamente nell’Arma di Fanteria e in quella di Cavalleria. Non pochi futuri alti ufficiali, dal loro banco di classe, presso la gloriosa “Escuela Militar” di Chorillos, avrebbero ammirato sia l’emotività sincera dell’insegnante che l’espressione calorosa dell’oratore. Grazie alle sue lezioni di Storia Militare, si ebbe modo di migliorare l’istruzione dell’ufficiale, rendendolo onorevole al decisivo ruolo che gli corrisponde all’interno della società. Inducendoli a studiare il passato, il Pérez Manzanares rese consapevoli molti allievi ufficiali di quanto fosse copiosa l’eredità della storia universale e quella del proprio Paese, e ciò sia in termini di finalità che di etica dell’uomo “votato alla guerra”. La sua fama come storico militare era derivata anche dalle sue mirabili traduzioni dei più importanti testi dedicati alla materia, quali, ad esempio, “Las lecciones de la Guerra Mundial y la proxima Guerra”, del Generale francese Mordacq, nonché “La Guerra Total”, del Generale Ludendorff. Egli stesso diede alle stampe alcune importanti monografie storiche, per non parlare delle centinaia di saggi e articoli.
L’eredità morale
La vita di questo eminente soldato, dedicata interamente al servizio militare come istruttore militare, come educatore e come pedagogo, qualità che possedeva in perfetta armonia fra loro, rese il Colonnello Pérez Manzanares la personificazione di una generazione di uomini che hanno dedicato tutta la loro forza e tutta la loro intelligenza alla Patria, sempre pronti a non tralasciare nessun sacrificio, così come a versare il proprio sangue per amore degli ideali più sublimi. La sua carriera coincise con i primi giorni della nascita del moderno Esercito peruviano, momenti nei quali – come abbiamo già ricordato – l’istruzione degli ufficiali era demandata alla “Missione Militare Francese”. Il nostro protagonista fu di questa uno fra i più efficienti collaboratori, distinguendosi nei compiti affidategli, e fornendo sempre la propria foriera intelligenza e la dinamicità delle idee. Innamorato della storia del proprio Paese e della sua Forza Armata, egli seppe operare magnificamente onde raggiungere il massimo lustro e progresso, diventando, con non poca umiltà, il principale assistente degli stessi Docenti francesi, quando questi si cimentarono nella stesura dei primi “Manuali” e “Regolamenti” dei quali, soprattutto la Fanteria aveva così tanto bisogno. Dotato di una personalità potente e radiosa, la sua attività non poteva essere diretta in una sola direzione, tanto è vero che, mentre si occupava dei suoi doveri professionali, dedicò gran parte del proprio tempo libero alla ricerca in materia di scienze storiche, disciplina nella quale padroneggiava con grande competenza. Il brillante Professore di storia militare dettò lezioni che non furono dimenticate, e che molte generazioni di ufficiali e di storici, non solo peruviani evidentemente, ebbero modo di utilizzare anche in futuro, quali basi di partenza per la produzione di opere che, inequivocabilmente portano l’impronta intelligente che il grande Insegnante diede loro.
Col. (a) G.d.F. Gerardo Severino
Storico Militare