La Città Ingegnosa: Chiesa, cultura e società del Mediterraneo. Nasce a Noto una nuova rivista
Nasce da Noto, città patrimonio dell’UNESCO, l’iniziativa editoriale nata da un’idea del vescovo Salvatore Rumeo in occasione dei 180 anni della fondazione della diocesi siciliana. Pozzallo, che ha dato i natali a Giorgio La Pira, il “sindaco santo” di Firenze, ricade nel territorio della Chiesa netina che vede le sue coste affacciarsi nel Mar Mediterraneo. Non solo Pozzallo, ma anche Marina di Noto, Marina di Modica, Sampieri, Portopalo di Capo Passero, geograficamente “Più a Sud di Tunisi”, al quale viene peraltro dedicato un premio giornalistico nazionale che nel 2024 ha visto la presenza di giornalisti, scrittori, artisti, musicisti e personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura. Ed è proprio dalla cultura, dalla società e dal ruolo che la città può avere come luogo di convivenza civile, impegno politico e sociale che prende il largo La Città Ingegnosa: “Alla base dell’iniziativa che ha trovato l’adesione di intellettuali e studiosi impegnati a livello nazionale e locale c’è l’importanza di valorizzare la memoria e gli insegnamenti del passato, la necessità di comprendere a fondo ciò che accade nel presente e di elaborare visioni proiettate verso il futuro – spiega monsignor Rumeo illustrando gli obiettivi che La Città Ingegnosa si propone di perseguire allo scopo di far riflettere sull’urgenza di ripartire, di essere Chiesa e comunità civile in ascolto dei poveri che, per citare don Primo Mazzolari si abbracciano, non si contano”.
La rivista, la cui testata richiama il motto latino inciso sulla porta di Noto Antica conferito da Federico II di Aragona il cattolico, ossia Netum, ingegnosa urbs numquam vi capta, dedica il primo numero al sindaco di Firenze. Tra le firme Patrizia Giunti, presidente della Fondazione “Giorgio La Pira” di Firenze; il vaticanista Fabio Zavattaro, l’antropologa Grazia Dormiente, lo storico Massimo De Giuseppe, l’analista Matteo Giusti e il contrammiraglio Leonardo Merlini che riflettono sulla geopolitica del mare nostrum.
Abitare, annunciare, educare, trasfigurare e uscire, cioè i cinque verbi che hanno animato il Convegno della Chiesa italiana a Firenze nel Novembre 2015 “possono diventare le cinque parole chiave, i cinque hashtag, i cinque punti cardinali della rivista che, sulla scia di “Mediterraneo, frontiera di pace” (Firenze, 2022) può rappresentare una bussola verso la rotta di quel Duc in altum tracciato da San Giovanni Paolo II.
“Noto è una città dalla sapienza tutta mediterranea la cui storia, tradizione e cultura è inevitabilmente levigata dai venti del Mar Mediterraneo che, come scriveva Fernand Braudel non è un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi. Non un mare, ma una successione di mari” sottolinea ancora Rumeo che richiama il discorso di Papa Francesco a Marsiglia il 23 settembre 2023: “Il Mediterraneo esprime un pensiero non uniforme e ideologico, ma poliedrico e aderente alla realtà; un pensiero vitale, aperto e conciliante: un pensiero comunitario, questa è la parola. Quanto ne abbiamo bisogno nel frangente attuale, dove nazionalismi antiquati e belligeranti vogliono far tramontare il sogno della comunità delle nazioni! Ma – ricordiamolo – con le armi si fa la guerra, non la pace, e con l’avidità di potere sempre si torna al passato, non si costruisce il futuro”.
Tra i numerosi componenti del comitato scientifico della rivista il Rettore della Lumsa Francesco Bonini; Giuseppe Notarstefano, Presidente di Azione Cattolica; lo storico dell’Università del Molise Matteo Luigi Napolitano; don Vito Impellizzeri, Preside della Facoltà Teologica di Palermo; la stessa Patrizia Giunti della Pontificia Università Lateranense e Presidente della Fondazione “G. La Pira” di Firenze.
La rivista è supplemento al periodico La Vita Diocesana, il quale, inoltre, si arricchisce di tre collane che presenteranno negli anni, studi, ricerche e riflessioni scientifiche di varia natura: Neas – la memoria, che ripercorre la storia ecclesiastica e civile di Noto racconta luoghi, date e personaggi, santi, letterati, cercatori di Dio e comunità che hanno reso famosa la «città posta sul monte». Il rispetto e la custodia intelligente della memoria costituisce un solido fondamento per costruire il presente e il futuro; Ad caelum – la teologia che mette in evidenza la fede, da annunciare e vivere ogni giorno. Questa collana rappresenta lo spazio dove la teologia si fa pensiero condiviso per il bene delle comunità, per la crescita degli uomini di buona volontà. Itinera – il domani che riflette su valori, persone o intuizioni che possono favorire la progettazione e la programmazione di nuovi percorsi o strade che ci portano avanti favorendo la crescita e la divulgazione del concetto di umanesimo integrale fondato sul Vangelo da annunciare a tutti.
“Tutti siamo chiamati ad un costante impegno per migliorare la vita, ad assumerci una responsabilità o un compito verso qualcuno con fedeltà e dedizione – scrive nel suo editoriale il vescovo Rumeo -. Ci è chiesto di mettere impegno serio nelle cose che facciamo: nella preghiera, nel lavoro, nello studio e nelle attività libere. Impegnarsi, insomma, vuol dire mettere la nostra buona volontà e impegnare le nostre forze per migliorare la vita. Torniamo a vedere, sentire, intervenire e coinvolgere. Di conseguenza, il bene non è un intervento episodico, ma comporta una continua verifica e riprogrammazione delle azioni di prossimità e delle forme di partecipazione alla
costruzione del bene comune”.
Laura Malandrino