La Fiera Campionaria di Milano e il primo Congresso Economico italo-argentino
Cento anni orsono, la Rappresentanza diplomatica italiana in Argentina, sin lì retta in Regia Legazione, affidata, dal 6 dicembre 1923 al Conte Luigi Aldrovandi Marescotti, Inviato Straordinario e Ministro Plenipotenziario con lettere credenziali, fu elevata al rango di Ambasciata, con la nomina ad Ambasciatore dello stesso Conte Aldrovandi, che ne assunse l’incarico il 3 luglio 1924. In quello stesso frangente storico, l’amicizia tra le due Nazioni fu ulteriormente rafforzata, grazie alla visita che il Principe ereditario, Umberto di Savoia, fece (era il mese di agosto) alla bellissima capitale che sorge sul Rio de la Plata. A tale iniziativa seguì l’iter parlamentare che di lì a qualche anno avrebbe consentito anche alla Repubblica Argentina di fare la stessa cosa, riguardo alla propria Rappresentanza in Italia.
La trasformazione della “Legazione” di Piazza Esquilino, n. 2 a Roma in sede di Ambasciata si concretizzò il 6 agosto del 1926, data nella quale la Camera Parlamentare Argentina approvò la relativa legge. La notizia fu pubblicata sul quotidiano “La Nacion” di Buenos Aires il 10 agosto seguente, la stessa data nella quale il Cancelliere italiano, Armando Koch comunicò ufficialmente la notizia in Italia con un apposito telegramma indirizzato al Capo del Governo, Benito Mussolini. Su proposta del Ministro degli Esteri argentino, Prof. Angelo Gallardo (che a sua volta era stato Ministro in Italia) il primo Ambasciatore della Repubblica Argentina in Italia fu lo stesso Ministro plenipotenziario in carica in quel momento, il Dottor Fernando Perez, che il 14 giugno del 1923 aveva preso il posto del Gallardo[1]. Da quel momento in avanti, i rapporti tra i due Paesi si rafforzarono ancor di più, tanto che appena l’anno dopo, l’Argentina sarebbe stata la Nazione protagonista, nell’ambito della VIII Fiera Campionaria Internazionale di Milano[2].
La VIII Fiera Campionaria di Milano e il Primo Congresso Economico Italo-Argentino (aprile – maggio 1927)
Se da un lato l’Argentina rappresentava, per l’Italia, la Nazione ove maggiore era la presenza dei propri emigranti, oltre che un ottimo partner commerciale, la Penisola era ricambiata dall’Argentina da straordinari sentimenti di affetto, ma anche di riconoscenza, soprattutto per essere stato sin lì il principale Paese europeo dal quale venivano importate tecnologie e mano d’opera specializzate. Ebbene, nel quadro delle relazioni bilaterali fra i due Paesi amici, una tappa decisiva fu rappresentata dalla partecipazione attiva della Repubblica Argentina alla VIII Fiera Campionaria Internazionale di Milano, la quale fu inaugurata il 12 aprile del 1927. L’evento mondiale si tenne in località Piazza d’Armi, con ingresso ufficiale in Piazzale Giulio Cesare, sotto la presidenza di Cesare Nava [3].
Ebbene, tale partecipazione fu il risultato di uno straordinario lavoro di collaborazione che vide impegnati entrambi i Paesi[4]. In Italia, ciò fu impersonato dal Console Argentino a Milano, il celebre medico, Dottor Carlos Emilio Etchepareborda, che in quel frangente storico aveva ufficio in Via Torquato Tasso, n 5, così come dal Dottor Carlos Brebbia, addetto commerciale presso l’Ambasciata di Piazza dell’Esquilino, in servizio in Italia dall’11 febbraio 1921, quindi un perfetto conoscitore della politica socio-economica italiana. A Buenos Aires, invece, l’organizzazione aveva ricevuto, oltre al Ministero degli Esteri, il pieno sostegno da parte della nostra Ambasciata, in quel frangente storico retta dal Conte Alberto Martin Franklin e, in particolare, dal suo addetto commerciale, il Dottor Tommaso Mancini, che per mesi aveva ricevuto, nel suo ufficio, in Calle Tucuman, 731, a Buenos Aires, i vari imprenditori, enti e società argentine che avrebbero preso parte alla prestigiosissima fiera, ospiti nell’apposito Padiglione.
Il Dottor Mancini fu collaborato attivamente, oltre che dalle varie Camere di Commercio italiane presenti nel grande Paese Sudamericano (in relazione alla doppia cittadinanza di gran parte degli espositori), anche dal rinomato “Instituto Italo-Argentino”, con sede nella Capitale federale e con rappresentanza in Italia, esattamente a Genova, in capo agli imprenditori Attilio Carmi e Giovan Battista Parodi[5]. Il 1° “Congresso Economico Italo-Argentino” fu inaugurato, dunque, a Milano il 27 maggio del 1927, promosso dalla nota “Associazione Argentina delle Fiere Internazionali”, nell’ambito dell’ancora attivo padiglione argentino dell’appena terminata VIII Fiera Internazionale (si era chiusa il 27 aprile). Ad assumerne la Presidenza Onoraria fu chiamato lo stesso Ambasciatore argentino, Dottor Fernando Perez. Il Congresso, che in verità avrebbe contemplato anche una “Sessione” Romana, della quale se ne sa poco, consentì ai due Paesi amici di avvicinarsi ancor di più, consolidando il già ottimo interscambio commerciale. Fu, quella, un’occasione per “tessere” nuovi accordi commerciali, ma soprattutto per fare il classico “punto di situazione” riguardo agli insediamenti economico-industriali che entrambe le Nazioni amiche avevano sin lì messo in piedi[6]. Gli ottimi esiti del Congresso avrebbero, quindi, dato buoni frutti anche negli anni seguenti, grazie all’infaticabile opera svolta sempre a Milano, già allora “capitale economica” del Regno d’Italia, dal Console Carlos Emilio Etchepareborda e dai suoi collaboratori.
Lo straordinario Diplomatico argentino operò alacremente nel Capoluogo Lombardo, al quale era legatissimo (vi era nato, il 19 dicembre 1923, il figlio, Roberto), sino al 3 ottobre del 1930, data nella quale fu trasferito a Copenaghen, in Danimarca, con la carica di Console Generale. Qui avrebbe operato sino al 29 maggio del 1938, allorquando si spense prematuramente, all’età di 53 anni, lasciando la moglie, Clara Besana Pini (nata a Buenos Aires da genitori italiani) e i figli, Clara Maria, nata a Parigi nel 1912 e Roberto[7]. Lo stesso avrebbe fatto, a Roma, l’Ambasciatore Perez, il quale ricoprì il prestigioso incarico sino all’ottobre del 1933, lasciando il testimone al Dottor José Maria Cantilo, che si presentò a Re Vittorio Emanuele III il 18 di novembre. A lui e ai suoi colleghi si dovette il merito di aver raggiunto, il 4 marzo 1937, un’importante accordo di carattere commerciale tra i due Paesi, stilato a Buenos Aires e, quindi, ratificato in Italia con la Legge n. 2511 del 23 dicembre dello stesso anno, cui avrebbe fatto seguito, l’anno seguente, l’accordo con il quale furono stabiliti i contingenti d’importazione per il 1938. Fu, quindi, dopo la fine della Seconda guerra mondiale che ripresero alacremente i rapporti economici tra Italia e Argentina, ma di questo abbiamo già trattato, sempre su questo portale storico[8]. Concludiamo con una riflessione. Milano, ancora oggi, rappresenta il principale punto di riferimento, nell’ambito dei rapporti economici fra Italia e Argentina. L’intera Regione Lombardia, come del resto gran parte del Nord Italia, ha consentito a non poche Imprese Argentine di consolidare la propria presenza e la propria opera in Italia, tant’è vero che la comunità Argentina in Italia trova proprio in questa area geografica una delle sue principali concentrazioni, per non parlare di varie Aziende e Fabriche quotate anche in borsa. È, questo, anche merito del Consolato Generale che la Repubblica del Rio della Plata mantiene aperto a pochi passi dal Duomo di Milano, egregiamente diretto da S.E. il Dott. Luis Niscovolos, affiancato da giovani, ma decisamente esperti suoi funzionari.
Col. (a) GdF Gerardo Severino
Storico Militare
[1] Sull’argomento vgs. Gerardo Severino, La rappresentanza diplomatica argentina in Italia nei 150 anni di Roma Capitale, in www.giornidistoria.net. 11 ottobre 2021.
[2] Il 1° novembre del 1919 fu annunciata ufficialmente la nascita della Fiera Campionaria di Milano che si svolse dal 12 al 27 aprile 1920, sui bastioni che da Porta Venezia si snodano fino a Porta Garibaldi, occupando una superficie totale di 15 mila metri quadrati.
[3] Si trattava della stessa area ove era stato realizzato il Palazzo dello Sport di Piazza VI Febbraio e le due Palazzine degli Orafi di Porta Domodossola, attuali sedi degli uffici di Fondazione Fiera Milano. L’ex piazza d’armi sarà la sede della Fiera di Milano fino al 2005.
[4] Sull’argomento vgs. “L’Argentina alla Fiera di Milano”, in <<Le Vie d’Italia e dell’America Latina. Rivista mensile del Touring Club Italiano>>, 1927, p. 765 e ss.
[5] Le Camere di Commercio italiane in Argentina erano presenti a Buenos Aires, Rosario di Santa Fé, Cordoba, La Plata, Mendoza e Tucumán.
[6] Cfr. Mario Guastamacchia, “Il Commercio Italo-Argentino”, in <<Le Vie d’Italia e dell’America Latina. Rivista mensile del Touring Club Italiano>>, n. 9, settembre 1928.
[7] Il Console Carlos Emilio Etchepareborda era nato a Buenos Aires il 28 maggio 1885, figlio del noto medico e Professore universitario di Odontologia, Nicasio (1857 – 1935) e di Adelia Susviela, ed era entrato nella Carriera diplomatica il 9 maggio del 1920.
[8] Cfr. Gerardo Severino, La rappresentanza diplomatica argentina in Italia nei 150 anni di Roma Capitale, in www.giornidistoria.net. 11 ottobre 2021.