La Germania Necessaria. Un libro di Beatrice Benocci
La situazione geopolitica mondiale e in particolare il ruolo dell’Europa nel contesto storico e internazionale dalla fine della “guerra fredda” ad oggi ha visto la Germania protagonista, seppur in modo differente nel corso del lungo processo storico, dentro e fuori i confini europei. Nel 2012 la Germania non si presentava più solo quale attore economico affidabile, non più solo come membro leader della Ue, ma sembrava muoversi autonomamente nello scacchiere internazionale e nelle aree di crisi, promuovendosi anche quale partner culturale. Era questa una novità interessante, che apriva spazi di analisi e nuove domande sul percorso che la Germania aveva vissuto: da stato totalitario a paese vinto, da paese membro della comunità europea e atlantica a paese nuovamente unito, ora espressione di un modello culturale condivisibile a livello globale. Sono solo alcuni degli spunti di riflessione e di approfondimento che Beatrice Benocci affronta nel volume La Germania necessaria. L’emergere di una nuova leading power tra potenza economica e modello culturale (FrancoAngeli, 2017). Ancor più sorprendente era il fatto che se la Germania era cambiata, lo era anche l’Europa, e non solo a causa della crisi economica. Molto avevano giocato gli allargamenti a Est e, non in ultimo, le difficoltà incontrate dall’Europa comunitaria nell’assumere un chiaro ruolo internazionale. In definitiva, era mutato il rapporto di controllato/controllore in favore di un nuovo concetto di “necessità” di Germania. Si poneva, a partire da quel momento, il tema spinoso, ma anche affascinante, di una Germania necessaria e nuova leading power.
Il libro, la cui prefazione è di Antonio Donno, gode, naturalmente a vantaggio del lettore, di una duplice originalità: da un lato ha una forte capacità divulgativa, propria di chi, come l’autrice, ha dimistichezza con il linguaggio giornalistico; dall’altra è di grande spessore per qualità della ricerca, la ricchezza delle fonti e la particolarità dei temi affrontati, a partire dalla scelta europeista della Germania divisa; dall’inquadrare l’Europa come una culla e allo stesso tempo una gabbia per volere dei tedeschi. Ma anche nel soffermarsi sul rapporto tra Europa, Euro e riunificazione tedesca, oltre che l’impatto della Germania rispetto all’Europa stessa e al mondo globalizzato. Il percorso affrontato dall’autrice del volume si sofferma anche sul periodo dell”isolamento tedesco, sull’azione di Willy Brandt e sulla riunificazione necessaria all’Europa. E poi la politica estera con il rapporto spesso difficile con gli inglesi e i cecoslovacchi; l’approccio con l’economia sociale di mercato, il ruolo fondamentale delle esportazioni, il rapporto tra Londra e la potenza economica tedesca e poi la Germania vista come modello esportabile. Insomma questo e tanti altri temi da leggere e approfondire per comprendere in che modo la Germania di ieri, di oggi e forse anche di domani è potenza necessaria nello scacchiere europeo, ma anche mondiale, soprattutto in un contesto storico, quello di oggi, caratterizzato da quella che Papa Francesco ha definito “terza guerra mondiale a pezzi”.