Libri. “Storia del Caucaso del Nord tra presenza russa, Islam e terrorismo” di Giuliano Bifolchi
Il libro “Storia del Caucaso del Nord tra presenza russa, Islam e terrorismo” scritto da Giuliano Bifolchi, dottore in Storia dei Paesi Islamici e attualmente Research Manager di SpecialEurasia, e pubblicato da Anteo Edizioni si pone l’obiettivo di illustrare il processo storico che ha caratterizzato la regione nord caucasica focalizzando l’attenzione sul ruolo che l’Islam e la presenza russa hanno avuto nel recente passato fino ad arrivare alla contemporaneità.
Parlare di Caucaso del Nord è un argomento tanto affascinante quando complesso, perché questa regione è sempre stata un crogiuolo di popoli, ponte tra Europa e Asia e frontiera naturale tra mondo musulmano e cristiano, e teatro di contesa tra i grandi imperi del passato e le potenze del mondo moderno. Entrato stabilmente nell’orbita russa nel XIX secolo a seguito della Guerra Caucasica (1817-1864) durante l’espansione dell’Impero zarista, oggigiorno il Caucaso del Nord è parte integrante della Federazione Russa e una regione che ha ereditato una complessità e difficoltà nella comprensione e gestione dovuta a un processo storico che vede l’Islam e la presenza russa alternarsi, incontrarsi e scontrarsi e plasmare i diversi gruppi etnici che vi abitano.
L’ultimo lavoro di Giuliano Bifolchi sulla regione nord caucasica che segue il precedente Geopolitica del Caucaso russo (Sandro Teti, 2020) permette al lettore di effettuare un ‘viaggio’ nella storia di questa regione focalizzandosi su quei momenti storici ritenuti principali e fondamentali per capire il perché oggigiorno il Caucaso settentrionale presenta al suo interno difficoltà di gestione da parte dell’autorità centrale.
In sette capitoli il libro affronta l’inizio del processo di islamizzazione del Caucaso del Nord avvenuto durante la conquista araba del VII-VIII secolo così come i primi contatti tra il mondo russo e le popolazioni locali per poi porre l’accento sullo scontro avvenuto tra le forze dell’impero zarista e i diversi gruppi etnici nord caucasici durante la Guerra Caucasica (1817-1864) che permise alla Russia di affermarsi definitivamente come potenza regionale nel Caucaso. Particolare attenzione viene quindi data al ruolo che l’Islam nella sua accezione locale del Sufismo è andato ad assumere nel conflitto con l’impero zarista riuscendo a divenire il collante in grado di riunire sotto la stessa bandiera le diverse popolazioni nord caucasiche, fenomeno che ha influenzato anche il successivo periodo sovietico fino ad arrivare alla Federazione Russa attuale.
È proprio la caduta dell’Unione Sovietica e il passaggio alla neonata Federazione Russa un altro momento storico su cui il libro pone notevole accento, perché in questo periodo la regione si caratterizza sia per la diffusione di movimenti etnonazionalistici che in Cecenia porteranno al Primo Conflitto Ceceno (1994-1996) che vide l’allora Russia guidata da Boris Eltsin registrare una pesante sconfitta militare che sancì la nascita della Repubblica cecena di Ichkeria, sia la propagazione di un Islam differente considerato ‘alieno’ o ‘esterno’ alla regione come quello della Fratellanza Musulmana egiziana, del Salafismo e del Wahhabismo dell’Arabia Saudita che si andranno a propagare nella regione grazie sia a una intensiva azione di propaganda condotta dai paesi mediorientali e sia alla volontà e necessità da parte delle giovani generazioni nord caucasiche di accedere a una istruzione migliore nel campo dell’ortodossia religiosa che si distaccasse da quell’Islam tradizionale ufficiale che oramai era sotto il controllo dell’autorità centrale russa e presentava pratiche religiose non considerate ortodosse e puramente ‘islamiche’. Quindi, se il Primo Conflitto Ceceno si basò sull’etnonazionalismo, la situazione di precarietà e incertezza che caratterizzò la Repubblica cecena di Ichkeria permise una maggiore diffusione di quell’Islam che nel tempo verrà inglobato nella regione e darà vita ai gruppi estremisti religiosi di matrice islamica e agli attentati terroristici che minacceranno tutta la Federazione Russa, favoriranno il Secondo Conflitto Ceceno (1999-2009) che il Cremlino definirà come una ‘operazione antiterrorismo’ da includere alla lotta globale al terrorismo avviata dagli Stati Uniti dopo l’attentato alle Torri Gemelle del 2001, e vedrà nel 2007 la creazione del gruppo terroristico Imarat Kavkaz (Emirato del Caucaso) guidato da Doku Umarov il cui declino avvenuto negli anni 2013-2015 favorirà a sua volta la diffusione del Vilayat Kavkaz (Provincia del Caucaso) visto come rappresentanza dello Stato Islamico nella regione.
Nel capitolo finale il libro si pone come ulteriore obiettivo quello di analizzare la strategia russa di gestione del Caucaso del Nord prendendo in considerazione il contesto storico, etnico-religioso e socioculturale che caratterizzano l’area. Con la creazione nel 2010 del Distretto Federale russo del Caucaso del Nord (DFCN) separato dal Distretto Federale russo Meridionale (DFM) e con il lancio della ‘Strategia per lo Sviluppo Socio-Economico del Distretto Federale del Caucaso del Nord per il 2025’ (Strategia 2025) seguita dal progetto Kurorti Severnovo Kavkaza (Resorts del Caucaso del Nord – NCRP), la Russia ha iniziato ad affrontare le problematiche locali focalizzando l’attenzione sul problema socioeconomico con l’obiettivo di migliorare lo sviluppo, le condizioni di vita, attrarre investimenti diretti stranieri (FDIs), connettere la regione alle maggiori vie di comunicazione commerciali e contrastare il problema della militanza armata locale di matrice islamica connessa con il network jihadista internazionale.
Il libro, nelle sue conclusioni, evidenzia come la politica del Governo russo di finanziare copiosamente i progetti di sviluppo nel Caucaso del Nord ha prodotto dei risultati che però rischiano di avere effetto in un periodo limitato di tempo considerando che ancora oggi la regione è definita una delle più problematiche della Federazione Russa in cui la strategia di Mosca orientata maggiormente all’aspetto economico e politico rispetto a quello sociale, etnico, religioso e culturale presenta delle lacune. La sfida principale di Mosca, come l’autore Giuliano Bifolchi, è quella di riuscire a gestire una zona di frontiera caratterizzata dalla presenza di numerose minoranze etniche e linguistiche in contrasto tra loro per motivi di natura territoriale e storica a cui è doveroso aggiungere l’elemento religioso, essendo il Caucaso del Nord una regione a maggioranza musulmana dove sono presenti però in diversa misura anche comunità cristiane, ebraiche e buddiste.
È possibile acquistare il libro al seguente link: “Storia del Caucaso del Nord tra presenza russa, Islam e terrorismo”
Giuliano Bifolchi. Dottore in Storia dei Paesi Islamici, analista geopolitico specializzato nello spazio post-Sovietico e nel Medio Oriente, è attualmente co-fondatore e Research Manager di SpecialEurasia. Ha conseguito la laurea triennale in Lettere e Filosofia e la laurea magistrale in Scienze Storiche presso l’Università Tor Vergata di Roma e un Master di II livello in Peacebuilding Management & International Relations presso l’Università Pontificia San Bonaventura “Seraphicum”. Ha collaborato con diversi centri studi e testate giornalistiche italiani e stranieri scrivendo report e analisi incentrati sulle dinamiche geopolitiche e della sicurezza. È autore di diversi saggi e paper scientifici incentrati sul ruolo dell’Islam nello spazio post-Sovietico e sul Caucaso del Nord. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo libro dal titolo “Geopolitica del Caucaso russo”(Sandro Teti Editore).