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Il ritorno delle Frecce Tricolori dagli USA. Una festa tra storia, tradizione e futuro con l’M-346

Un volo durato tre mesi tra Canada e Stati Uniti disegnando il tricolore nei cieli americani. La Pattuglia Acrobatica Nazionale è stata accolta in Italia con una cerimonia che si è svolta alla presenza del vice presidente del Senato Gian Marco Centinaio, dal Ministro della Difesa Guido Crosetto, dal Capo di Stato Maggiore della Difesa Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, nonché di tutte le più importanti autorità civili e religiose del territorio.

Il “North America Tour 24” dell’Aeronautica Militare, iniziato nel mese di giugno, ha visto la PAN protagonista di 9 manifestazioni aeree e 17 sorvoli, in località iconiche di Canada e Stati Uniti, condividendo con migliaia di spettatori i valori, la tecnologia, la professionalità e la capacità di fare squadra dell’Aeronautica Militare.

“Questa giornata ci insegna che il futuro si costruisce con la preparazione quotidiana, con il lavoro di moltissime persone, con la sinergia e la capacità di vedere lontano” ha detto il Ministro della Difesa Guido Crosetto, intervenendo alla cerimonia per ringraziare il personale impegnato nel “North America Tour 24” ed ha aggiunto: “Voi siete un simbolo, un manifesto, rappresentate le Frecce Tricolori che sono un pezzo dell’anima e del cuore di ognuno di noi, della nostra storia e del nostro orgoglio”. Nel suo intervento il Ministro ha inoltre rimarcato il ruolo della Difesa e l’importanza di essere sempre all’avanguardia in un mondo che è cambiato. “Sono qui oggi” ha detto “per ricordarci l’importanza che come Forze Armate abbiamo avuto e avremo per il nostro Paese”.

Il Ministro della Difesa Guido Crosetto

“La Pattuglia Acrobatica non è solo dell’Aeronautica Militare, ma dell’Italia intera. Lo sforzo è stato notevole, perché dietro a queste attività così impegnative c’è un gran numero di persone che lavorano intensamente, ma il risultato e la passione sono il motore che ci fa andare avanti e ci rende fieri di quello che facciamo – ha ribadito il Generale Goretti -. Questo vale per il North America Tour delle Frecce, così come per tutte quelle attività complesse che ci vedono impegnati ogni giorno, anche a grande distanza dalla madrepatria, come accaduto recentemente per la Campagna aerea in Indo Pacifico alla quale hanno preso parte numerosi assetti aerei e reparti della Forza Armata”. Commentando poi il futuro delle Frecce Tricolori, ha spiegato che “bisogna mantenere fede alla tradizione della Pattuglia Acrobatica, con figure che fanno parte della sua storia, che sicuramente rimarranno”, ma anche che le prestazioni del nuovo velivolo renderanno “ancora più fervida la fantasia italiana nel disegnare nel cielo delle figure nuove ed emozionanti”.

Il Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare

I partecipanti alla cerimonia hanno infatti potuto prendere parte a un momento storico per le Frecce Tricolori e l’Aeronautica Militare stessa, assistendo alla presentazione del nuovo velivolo che sostituirà, nei prossimi anni, il glorioso MB-339PAN.

Rafforzando il ruolo delle Frecce Tricolori quali testimonial del Made in Italy e delle eccellenze del Paese, in linea con i principi che hanno sempre caratterizzato la PAN, anche stavolta è stato scelto un velivolo interamente progettato e prodotto in Italia, il Leonardo M-346, già alla base del syllabus dell’Aeronautica Militare (con la denominazione T-346A) per l’addestramento avanzato dei piloti destinati alle linee aerotattiche di quarta e quinta generazione.

Con il nuovo velivolo è stata anche presentata la livrea, appositamente disegnata da Pininfarina per l’Aeronautica Militare, che sviluppa il tema del “rinascimento del tricolore”, esaltando la bellezza e la fluidità del volo delle frecce attraverso un disegno in grado di trasmettere al pubblico la sensazione di velocità e dinamismo, mantenendo comunque un forte legame con la tradizione che, da più di 60 anni, contraddistingue i velivoli della Pattuglia Acrobatica Nazionale.

 

 

Leonardo M-346

La storia della Pattuglia Acrobatica Nazionale nasce nel marzo 1961 . Formata da sei velivoli, si radunò per la prima volta a Rivolto, in provincia di Udine, poco distante da Campoformido, culla dell’acrobazia aerea italiana a partire dagli anni Venti.

Era il 1° marzo 1961 quando giunsero sulla base aerea di Rivolto, in provincia di Udine, i primi sei velivoli F-86E “Sabre” con la livrea della pattuglia del “Cavallino Rampante”. Gli aerei provenivano da Grosseto, una delle basi più importanti dell’Aeronautica Militare che opera per la difesa dei cieli italiani, allora sede della 4ª Aerobrigata e oggi del 4° Stormo. Giunti nei cieli del Friuli Venezia Giulia, i “Sabre” si diressero verso l’aeroporto di Campoformido, culla dell’acrobazia aerea italiana. Qui, infatti, alla fine degli anni Venti i primi pionieri del volo acrobatico avevano dimostrato come l’acrobazia aerea restava l’essenza della caccia militare ed il suo esercizio fosse in grado di migliorare le prestazioni nel combattimento aereo.

Gli F-86E “Sabre” con la livrea della pattuglia del “Cavallino Rampante” con l’emblema dell’Asso Francesco Baracca, simbolo che la contessa Paolina, madre di Baracca, aveva donato a Enzo Ferrari – Foto PAN/Aeronautica Militare

Da lì, infatti, aveva preso vita una tradizione culminata con le grandi formazioni acrobatiche collettive degli anni ’50 individuate a turnazione annuale presso i Reparti Operativi dell’Aeronautica Militare: “Lancieri Neri”, “Diavoli Rossi”, “Tigri Bianche”, “Getti Tonanti” e “Cavallino Rampante”. Proprio da quest’ultima, pattuglia di riserva nel 1960 e successiva titolare nel 1961, venne individuato il nucleo di piloti che costituirono il gruppo che stabilmente si occupò di acrobazia aerea collettiva “inviato” a rappresentare in Italia e all’estero l’Aeronautica Militare e tutta l’Italia. Quel 1° marzo, a bordo pista di quella che tutt’oggi è la base del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, c’era il Maggiore Pilota Mario Squarcina, già leader e Comandante della pattuglia dei “Diavoli Rossi”. Sarebbe passato alla storia come il primo Comandante e “padre fondatore” delle Frecce Tricolori.

Il 1° maggio l’esordio sull’aeroporto di Trento, poi il 1° luglio il reparto diventa ufficialmente 313° Gruppo Addestramento Acrobatico. Per la stagione 1961 gli F-86E volano con una formazione di sei velivoli e sono dotati di impianto fumogeno. Sulla fusoliera blu scuro riportano un grande rombo azzurro contenente una freccia nera, una livrea che per la stagione 1962 cambia con le inconfondibili tre frecce bianco rosso verde che si stagliano sulla carlinga. Alla fine del 1963, a Rivolto, arrivano i primi Fiat G91. È l’anno in cui i piloti si addestreranno a volare con un aereo di fabbricazione tutta italiana. Un motivo in più per esportare all’estero l’Italia del boom economico e industriale.

1963, arriva il G-91 PAN – Foto Aeronautica Militare

Nel 1968 si prova una formula nuova all’interno della formazione: “il duo solista”. L’idea è quella di un programma acrobatico, sia alto che basso, con la presenza di 9 velivoli in formazione + 2 solisti, per un totale di 11. I solisti sono i primi a staccare le ruote dalla pista, seguiti dal decollo della formazione ripartita nelle due sezioni 5+4. Dopo il ricongiungimento e la trasformazione a “grande triangolo”, sulla sommità del looping d’ingresso, i 2 solisti lasciano la formazione e si separano per cominciare il loro programma. Terminato l’entusiasmo iniziale della novità, si decide di abbandonare la sperimentazione e ritornare all’addestramento con un unico solista: lo sforzo, infatti, non genera altrettanta emozione, rendendo invece il programma più dispersivo e meno fantasioso.

Il 7 febbraio del 1970 le Frecce Tricolori sorvolano i cieli della Val Gardena in occasione dell’apertura del Campionato del Mondo di sci: disegnano nel cielo di Ortisei tre cerchi, simbolo della competizione. Un volo che si ripeterà 35 anni dopo, stavolta con cinque cerchi, quelli olimpici, di Torino 2005. Nel 1982 arriva un nuovo look. Un “passaggio di consegne” rimasto storico: quello tra gli ormai anziani e fidati G91 e gli attuali Aermacchi MB339-A versione PAN. Tra le novità, per la prima volta, il colore blu della tuta da volo dei piloti, a sottolineare il cuore “azzurro” degli italiani.

1964. Passaggio di consegne: i Fiat G-91PAN volano insieme agli Aermacchi MB339A-Versione PAN – Foto PAN/Aeronautica Militare

Nel 1984 un’altra importante novità: si implementa la cosiddetta tanica “mista”, un serbatoio sub-alare suddiviso in due scomparti utili per alloggiare sia carburante che liquido fumogeno. Questo farà guadagnare ulteriore autonomia di volo e darà l’opportunità di replicare alcune manovre in fase addestrativa, così come presentare l’intero programma acrobatico senza riduzioni anche negli interventi fuori dalla sede di rischieramento.

Nel 1991 l’esibizione sul mare si aggiunge a quella tradizionale sulla pista, anche a beneficio della sicurezza del volo. Forte dell’esperienza del primo tour americano del 1986 le Frecce volano oltreoceano, nel 1992, in occasione dei 500 anni della scoperta dell’America. Un tour con sedici esibizioni in nove località diverse durante quasi due mesi. Intanto si studiano nuove forme e nuovi disegni nel cielo. È il 2006 quando il programma acrobatico si arricchisce di una nuova manovra: “il Cuore”, nato per celebrare la nazionale di calcio campione del mondo. Una delle figure più belle e amate dal pubblico resta la “Scintilla tricolore” ufficializzata in occasione del 55° anniversario della PAN.

I velivoli delle Frecce Tricolori nella storia della PAN

Il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, questa la denominazione ufficiale delle Frecce Tricolori, è un reparto di volo dell’Aeronautica Militare composto da circa cento militari tra Ufficiali, Sottufficiali e Graduati. La formazione di 10 velivoli, 9 più quello del solista, è composta da piloti provenienti dai reparti operativi di volo dell’Aeronautica Militare che, a seguito di selezione, entrano a far parte della Pattuglia Acrobatica Nazionale; qui trascorrono una parentesi della loro carriera operativa per poi far rientro ai Reparti al termine dell’esperienza. Il restante personale che appartiene alle Frecce Tricolori, sono principalmente specialisti addetti alla manutenzione del velivolo Aermacchi MB339A-PAN.

Vincenzo Grienti

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