Giorni di Storia

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Una rarissima fotografia del 1909. I luoghi magici del film “Benvenuti al Sud”

Per tutta l’estate abbiamo assistito, a Castellabate, ad un incredibile andare-vieni di turisti e curiosi, a caccia sia della piazzetta più panoramica d’Italia che del famoso Ufficio Postale, immortalati entrambi dal fortunatissimo Film “Benvenuti al Sud”.

La piazzetta di Castellabate al cinema

Cogliere la loro delusione, nel preciso istante nel quale hanno verificato l’inesistenza del secondo, ci è dispiaciuto, mentre al gestore del Bar che effettivamente occupa l’immobile (“Piazzetta 11 23”) è toccato raccontare la verità, vale a dire che quel sito era stato scelto dal location manager del film solo per la sua centralità, la panoramica “Piazza 10 ottobre 1123”. Ma, sia la piazzetta che l’immobile del finto Ufficio Postale sono passati comunque, loro stessi, alla storia, e non solo di quella cinematografica, evidentemente, essendo stati, come approfondiremo a breve testimoni di eventi molto importanti per il Cilento. Ad aiutarci in questo breve racconto ha concorso la recentissima scoperta di una rarissima fotografia, risalente al 20 settembre del 1909.

Castellabate, 20 settembre 1909

 

Cartolina postale di Castellabate con firma del Sindaco Pasquale Perrotti (inizi del Novecento)

Il 20 settembre del 1909, in occasione della tradizionale festa in ricordo della liberazione di Roma, a Castellabate, in provincia di Salerno, fu inaugurato, in località “Spiafriddo”, un poligono di tiro all’aperto, per il quale si era particolarmente battuta la loca Sezione del Tiro a Segno Nazionale, presieduta dal Tenente di complemento Francesco Rosano, allora apprezzato Farmacista del borgo cilentano. La cerimonia ebbe inizio proprio lì, nell’allora Piazza Umberto I, ove all’interno del “Circolo dei Nobili” s’erano riunite le Autorità e gli stessi organizzatori dell’evento.

Il corteo giunge in località Spiafriddo, ove era stato realizzato il poligono all’aperto (Collezione Emilio Guida)

Quella che segue ne fu la cronaca, così come l’abbiamo tolta dalla rivista del T.S.N.: <<Il 19 settembre (trattasi di un mero errore giornalistico, n.d.r.), presso questa società di tiro a segno ebbe luogo la festa per l’inaugurazione della bandiera sociale e del poligono di tiro, al quale S.A.R. il Duca d’Aosta si degnò concedere di poter prendere nome dalla sua augusta persona. La festa riuscì bella, simpatica, da superare ogni benevola aspettativa. Alle ore 8 del mattino in Piazza Umberto I, tutta imbandierata per l’occasione, si formò il corteo composto, oltre che dal plotone armato della società, da tutti li altri soci, dalle rappresentanze dei Municipi di Castellabate[1], di Perdifumo, Serramezzana, della Società di Mutuo Soccorso “Libertà e Lavoro” di Castellabate, dagli alunni della scuola nonché da una folla immensa di popolo e tutti, preceduti dal concerto cittadino, si recarono al campo di tiro.

L’ingresso del poligono di tiro di Castellabate (20 settembre 1909) – Collezione Gennaro Malzone

Ivi si procedette alla benedizione della bandiera fatta da monsignor Maurano, madrina la signorina Maurano, e, mentre le altre bandiere sventolavano accanto alla nuova innalzata, tutti inneggiavano e bene auguravano a questa nuova istituzione, a questo nuovo segno di vita e progresso del Paese. Al Dott. Gallucci, che disse direttamente dell’efficacia e dell’utilità dell’educazione fisica della gioventù, rispose con acconcio e belle parole il direttore di tiro, Tenente Pasquale Rosano, ringraziando gl’intervenuti e intessendo la storia dell’istituzione del tiro a segno. Lode speciale e meritata va data al signore Tenente Rosano, fondatore della Società, che ha saputo con sacrifici fare realtà ciò che era un sogno suo e di tutti i cittadini, che amano il bello, il buono. Terminata la funzione inaugurale si iniziò la gara al fucile con belli, ricchi ed utili premi, fra cui una bellissima e grande medaglia d’oro del Ministero della Guerra, un’altra d’argento del Ministero della Pubblica Istruzione. Numerosi sono accorsi i tiratori e la gara durerà per diversi giorni. Vi furono moltissime adesioni di autorità e cittadini e furono inviati telegrammi a S.M. il Re, a S.A.R. il Duca d’Aosta, al Prefetto, all’Ispettore provinciale del Tiro a Segno di Salerno>>[2]. Ulteriori particolari sull’evento ci provengono dallo storico Gennaro Malzone, il quale aggiunge: <<Una folla numerosa aveva risposto all’appello del presidente del tiro a segno, e fin dalle prime ore del mattino si era riunita dinanzi all’unico caffè del paese, in attesa dell’arrivo dei notabili e della banda cittadina. Il gonfalone del Comune e la bandiera del Tiro a Segno aprirono il corteo>>[3].

Castellabate, 20 settembre 1909 – Piazza Umberto I – Inaugurazione del Poligono di Tiro (Collezione G. Severino)

La rarissima foto qui riprodotta è, quindi, la testimonianza concreta di quanto scrive il Malzone riguardo a quell’epica giornata, ma è anche la prova evidente di quanto la modesta casina, sita al pian terreno di Piazza Umberto I, sia stata importante per la stessa storia di Castellabate, ospitando tra le proprie modeste mura personaggi, almeno allora, molto importanti, fra esponenti politici locali, Autorità civili, militari e religiose.

Castellabate 1939, Sabato fascista in Piazza Umberto I (Collezione Gennaro Malzone)

Piazza Umberto I e la storica casina dei Perrotti

Quella che molti cronisti hanno descritto come la <<piazzetta più bella d’Italia>>, grazie alla sua vista panoramica mozzafiato, si estende da Via Matteotti a Corso Margherita ed è, come è facile immaginare, di remote origini. Come evidenzia il Malzone: <<È la piazza principale di Castellabate, centro della vita pubblica del paese. Vi si svolgeva un antico mercato nel giorno del lunedì a cui partecipavano non solo i cittadini e i commercianti del territorio, ma anche quelli provenienti dai comuni vicini>>[4]. La piazza avrebbe ricevuto la sua connotazione urbanistica attuale nel 1886, allorquando l’allora Sindaco di Castellabate, Gerardo Perrotti, ne fece approvare i primi, importanti lavori di ampliamento[5]. Centro nevralgico dell’antico borgo Cilentano, la piazza avrebbe ospitato, nel corso degli anni, anche importanti Uffici Pubblici, quali la Regia Pretura Mandamentale, nonché, a partire dal 1884, la sede sociale della gloriosa “Società di Mutuo Soccorso Libertà e Lavoro”, tuttora esistente, per quanto in altra ubicazione.

In essa si sarebbero tenute, oltre ai Comizi elettorali, anche le prime proiezioni del c.d. “cinema muto”, nuova conquista dopo le seguitissime esibizioni di saltimbanchi e Compagnie teatrali ambulanti. Fu solo sul finire del novembre del 1900 che il sito pubblico assunse il nome di “Piazza Umberto I[6], poi mutato nell’attuale di “Piazza X ottobre 1123” (data di fondazione di Castellabate), così come disposto da Delibera Consiliare dell’8 ottobre 1985. Piazza Umberto I fu, infine, anche il luogo ove il regime fascista avrebbe consacrato le proprie gesta, durante il “Ventennio”, oltre che luogo di esibizione di ragazzi e fanciulli, in occasione del tradizionale “Sabato fascista”. Ed ora veniamo al finto “Ufficio Postale” di Castellabate. Eretto sul finire dell’Ottocento, molto probabilmente sulle ceneri di precedenti strutture murarie, l’immobile che tutti, oggi, riconoscono come la sede di lavoro dei Postini più famosi d’Italia, è appartenuto, per moltissimi anni, alla potente e ricca famiglia dei Baroni Perrotti, la quale lo mantenne sino agli anni Sessanta del Novecento, allorquando la struttura fu acquistata da Paolo Di Francesco, che in seguito la lascerà in eredità alla figlia, Anna Lisa[7]. Sul nascere, la struttura era stata utilizzata dalla stessa nobile famiglia Perrotti, che ne aveva fatto la sede del locale “Circolo dei Nobili”, una sorta di Circolo Sociale (dotato anche di tavoli da gioco e biliardo).

Set del film “Benvenuti al Sud” di Luca Miniero (Foto Gianni Fiorito)

Ne era stato fondatore il Barone Pasquale Perrotti (1865 – 1938), personaggio di grande spessore culturale, oltre che Sindaco di Castellabate in più occasioni, nonché primo Presidente della Società di Mutuo Soccorso e dello stesso Tiro a Segno Nazionale[8]. Il Circolo avrebbe continuato la propria missione per vari decenni, praticamente sino agli anni Cinquanta-Sessanta, allorquando la struttura fu utilizzata per fini meno culturali, quali, ad esempio, un negozio di alimentari gestito dalla famiglia Paolillo, poi “beccheria” (lgs. macelleria), magazzini per i commercianti locali e, infine, bar. L’edificio aveva ricevuto la sua consacrazione, come si ricordava prima, nel novembre del 1900, in occasione dell’intitolazione della Piazza in memoria del compianto Re, Umberto I, assassinato a Monza il precedente 29 luglio. In quel contesto, la struttura ebbe l’onore di vedersi posare, fra le due entrate, la lapide in marmo (tuttora presente) che dava il titolo alla Piazza, sotto la quale – come noterà il lettore – sarebbero stati collocati, da quel momento in avanti, i ritratti dei Sovrani d’Italia, naturalmente in occasione degli eventi di una certa solennità, dalle feste civili a quelle patriottiche. Dopo varie peripezie, l’immobile è ancora sede di un frequentatissimo bar-gelateria, che certamente deve gran parte della sua notorietà – e forse anche dei guadagni (non ce ne vogliano i gestori) – proprio al celeberrimo film di Luca Miniero, le cui riprese, per uno strano caso del destino, iniziarono nel settembre 2009, esattamente cento anni dopo lo scatto della rarissima fotografia che immortalava l’inaugurazione del Poligono di Tiro di Castellabate.

Col. (a) GdF Gerardo Severino
Storico Militare

[1] Il quel contesto storico era Sindaco di Castellabate Pasquale Perrotti.

[2] Cfr. corrispondenza dal titolo “Una geniale festa d’armi in Castellabate”, in <<Il Tiro a Segno Nazionale. Giornale settimanale ufficiale dell’istituzione>>, n. 36 del 30 settembre 1909, p. 283.

[3] Cfr. Gennaro Malzone, Castellabate: un Paese, una Banda Musicale, Santa Maria di Castellabate, Tipolitografia Piccirillo, 2006, p. 29.

[4] Cfr. Gennaro Malzone, Castellabate. Appunti di Toponomastica, Santa Maria di Castellabate, Edizione Scuola Media Statale di Santa Maria di Castellabate, Tipolitografia Piccirillo, 1999, p. 105.

[5] Cfr. Emilio Guida, Castellabate da Università a Comune. Sindaci e Podestà dalle origini alle soglie del terzo millennio, Castellabate, Edizione Comune di Castellabate, Digital Press, 2014, p. 46.

[6] Con Delibera n. 17 della Giunta Comunale, presieduta dal Sindaco, Ulisse Forziati, in data 6 novembre 1900.

[7] Si ringrazia l’amico Emilio Guida, responsabile dell’Archivio Storico del Comune di Castellabate per questa e altre importanti notizie fornite.

[8] Cfr. Emilio Guida, op. cit., p. 58.